Home / Recensioni / Memorie dall'Invisibile / VITRIOL di Francesco Afro De Falco

VITRIOL di Francesco Afro De Falco


Vitriol
è un acronimo, un invito cifrato che con la frase “Visita interiora terrae, rectificando invenies occultum lapidem”, vuole indicare al libero pensatore la possibile e consigliabile via che lo porterà a visitare l’occulta dimora della sua interiorità, per conquistare la conoscenza del suo vero io, acquistare finalmente la propria identità attraverso il silenzio e la meditazione.

Oltre  ad essere uno dei doveri principali, e a costituire il primo linguaggio degli appartenenti alla loggia dei Liberi Muratori, Vitriol è il titolo del primo lungometraggio del giovane regista Francesco Afro De Falco; una produzione indipendente che, aggrappandosi al Genere mistery, davvero poco sfruttato in Italia, e tentando d’amalgamare retaggi del film d’avventura e l’imperante moda indie del mockumentary, vuole dipingere il ritratto di una Napoli sconosciuta anche alla maggior parte dei suoi stessi abitanti, una Napoli esoterica che aveva ospitato, dedicando loro sempre ruoli prestigiosi all’interno del suo tessuto sociale, alchimisti, teosofi, massoni ed esoteristi.

Liberi pensatori che erano riusciti, nell’arco di duecento anni, ad imprimere della loro ossessiva simbologia qualsiasi elemento architettonico [dai fregi esterni dei palazzi, alle pitture murali per gli interni, fino ai fregi funerari], sicuri del fatto che le informazioni contenute all’interno di quei simboli sarebbero state chiare solo a chi avesse già conosciuto il linguaggio degli appartenenti alla loggia.

Lola Verdis [Roberta Astuti] è una giovane laureanda in architettura presso l’Università “Federico II” di Napoli. Per il suo lavoro di tesi ha deciso di lavorare ad un documentario riguardante proprio il legame tra architettura e simbologia massonica, attraverso un tour degli edifici costruiti in periodo borbonico, con il prezioso ausilio di Davide [Yuri Napoli], suo amico e grande esperto di esoterismo e società segrete.

Durante una delle spedizioni, i due giovani si imbattono in uno strano medaglione, un oggetto sconosciuto che sarà per loro la chiave d’accesso in un mondo arcano e fortemente misterico, che unisce al suo interno alcune personalità di spicco della storia napoletana, come Raimodo di Sangro, principe di Sansevero, e una società occulta che allunga le sue radici nell’Ordine Osirideo Egizio.

Prodotto e distribuito in 35 sale su tutto il territorio Italiano [11 delle quali dedicate al napoletano] dalla Salvatore Mignano Communication, Vitriol può dirsi un episodio felice della cinematografia indipendente di Genere made in Italy. Questo sia per la scelta di rispolverare una storia reale ma sconosciuta, profondamente radicata in un territorio riconoscibile anche all’estero, come la città di Napoli,  e di fotografarne ville, palazzi, e luoghi misteriosi realmente visitabili [da Villa Lebano al cimitero delle 366 fosse…], sia perché la sceneggiatura di Giovanni Mazzitelli riesce a mescolare con credibilità temi riguardanti società occulte con enigmi misterici da risolvere, per arrivare ad una chiusa da film adventure e teorie creazioniste da controcultura, materiali che, di per sé, mettono lo spettatore in uno stato d’attenzione continuo.

Ciò che convince meno è l’utilizzo del modus operandi del mockumentary, che non è utilizzato con continuità durante gli 80 minuti di film, ma viene continuamente frammezzato da parti dichiaratamente fiction, e da brevissimi inserti con fama di video-verità, che il regista avrebbe avuto in eredità dalla vera troupe amatoriale che aveva iniziato a lavorare ad un documentario su questi temi, poi bruscamente lasciato incompiuto.

Vitriol rimane un intrigante viaggio cinematografico all’interno di una realtà segreta e affascinante, costruita con capacità e cognizione di causa, e che a farlo sia stato un gruppo di giovani professionisti rende il tutto ancora più interessante.

Finale aperto.

Luca Ruocco

 

Regia: Francesco Afro De Falco

Con: Yuri Napoli, Roberta Astuti, Gabriella Cerino, Stefano Jotti, Leonardo Bilardi

Uscita in sala in Italia: giovedì 15 novembre 2012

Sceneggiatura: Giovanni Mazzitelli

Produzione: Salvatore Mignano Communication

Distribuzione: Salvatore Mignano Communication

Anno: 2012

Durata: 80’

Trailer:

InGenere Cinema

x

Check Also

Sergio Bonelli Editore presenta DYLAN DOG – MATER MORBI – Nuova Edizione

Dal 26 aprile torna in libreria e fumetteria uno dei titoli più ...