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RED KROKODIL di Domiziano Cristopharo

Domiziano Cristopharo abbandona i baracconi che, in House of flesh mannequins [2009] e The museum of wonders [2010], aveva popolato di creature oscene e sublimi, allontanandosi dai toni scuri frammentati da colori accesi e dalle tematiche nere che gli hanno, sinora, regalato l’etichetta di eclettico rappresentante della cinematografia indipendente di Genere. Il regista si spoglia della forte sensitività barocca che aveva caratterizzato i suoi lavori precedenti, mettendo da parte tendenze splatter e il piacevole gioco di citazione-rielaborazione che aveva caratterizzato i suoi film precedenti, per abbandonarsi, trascinando il suo pubblico, all’interno di una storia scarna, nichilista e desolante.

Red Krokodil [2012] racconta la storia di un uomo [Brock Madson] auto-esiliatosi all’interno del suo appartamento per farsi lentamente divorare dal Krokodil, una droga facilmente da preparare anche in casa,  a partire dalla particolare mistura di farmaci e composti chimici a base di Desomorfina, che però ha effetti devastanti sul corpo di chi la assume.

La dipendenza dal Krokodil si concretizza, infatti, in un’iniziale squamarsi della pelle e dei tessuti del corpo umano, per poi svilupparsi in ferite e profonde lacerazioni, più o meno esterne.

L’isolamento del protagonista è amplificato dal prepotente avanzare del suo stato dissociativo ed allucinatorio, che cancella il mondo a lui circostante: richiuso nell’appartamento-tana, l’uomo non ha nessun appiglio a cui aggrapparsi per tentare la risalita.

Il mondo esterno è ormai riflesso della sua disgregazione interiore, uno scenario post-atomico, una città completamente distrutta e spopolata. E, all’interno della casa, l’ultimo uomo attende che il krokodil lo sfaldi dall’interno, girovagando nudo da una stanza all’altra o sdraiato sul letto, sempre in attesa dei sintomi di una violenta crisi d’astinenza.

Cristopharo concretizza le declinazioni della disperazione del suo protagonista in continue apparizioni di altre presenze, prolungamenti e protesi dello stesso personaggio che, in punto di morte, rimane esterrefatto nel ritrovare riflesso allo specchio un sé stesso profondamente diverso da quello che è diventato, rincorrendo in corridoi bui un’idealizzazione di sé stesso, un “io” ancora sano, con cui tentare anche un approccio amoroso, in una delle sequenze più intime del film.

Brock Madson, un non attore che avrebbe tanto da insegnare a tanti nomi noti, ripercorre con dolore la strada realmente attraversata nel suo passato da tossicodipendente, e riesce a costruire con organicità un saldo collegamento empatico con lo spettatore, che attraversa il suo corpo nudo, vessato da spasmi e da ferite.

Cristopharo, d’altra parte, continua a sviluppare la tematica principe del suo cinema, il corpo, esplorato attraverso le performance sessuali e le tecniche da body art nel suo lungometraggio d’esordio, e idealizzato e reso surreale attraverso le fisicità dei freaks del suo Museum, che in Red Krokodil, perde ogni velleità per rimanere corpo nudo, martoriato, dolente, come l’immagine dell’auto-crocifissione del Cristo, che Cristopharo cita dalla Salomè [1972] di Carmelo Bene.

Girato in 10 giorni e con un budget di circa 1000 euro, Red Krokodil racchiude al suo interno anche qualche punto non proprio riuscito: il film risulta a tratti troppo dilatato e, se da un lato l’effetto mira a concretizzare l’eternità delle giornate del protagonista, dall’altra rischia di perdere incisività [parliamo non solo di alcune scene ri-vissute varie volte, ma anche degli inserti onirici del protagonista che ritrova la sua umanità, prendendo contatto con elementi naturali]. Non convince, poi, il doppiaggio italiano dei monologhi interiori del protagonista, scritti da Francesco Scardone.

Particolari che, però, non vanno ad intaccare il messaggio e la riuscita del film in sé.

Luca Ruocco

 

Regia: Domiziano Cristopharo

Con: Brock Madson

Uscita in sala in Italia: giovedì 9 novembre 2012, presso in Nuovo Cinema Aquila di Roma

Sceneggiatura: Francesco Scardone

Produzione: Domiziano Cristopharo

Distribuzione: /

Anno: 2012

Durata: 80’

Trailer:

InGenere Cinema

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