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WEEKEND + LA STANZA

Dopo la chiusura delle sale per l’emergenza sanitaria, l’industria cinematografica in tutto il mondo si è rifuggita sulle piattaforme di streaming legale. Questa ormai non è più una notizia ma una realtà, ahinoi. D’altronde la contingenza non concede molte alternative e chi non può permettersi di rinviare l’uscita a data da destinarsi coglie questa opportunità con la speranza di ritrovare un pubblico. Molte distribuzioni anche nel nostro Paese bypassano il buio della sale per approdare direttamente sugli schermi dei computer, smartphone e tablet di milioni di italiani.

La vostra amatissima Gazzetta del Fantastico è molto attenta a questo tipo di offerta e, in attesa di tornare ad affollare le sale [l’unico e autentico luogo che consente di godere appieno dell’esperienza cinematografica], ricerca il Genere ove è dato trovarlo. Questa volta ce lo ha permesso Amazon Prime Video con due pellicole nostrane dal tono orrorifico e di tensione, vale a dire Weekend di Riccardo Grandi e La Stanza di Stefano Lodovichi.

Sigla!

WEEKEND di Riccardo Grandi

Disponibile dal 26 novembre nella library di Prime Video, Weekend [2020] è la terza opera di Riccardo Grandi, noto regista televisivo, nonché di numerosi spot e commercial.

Quattro amici d’infanzia si rincontrano dopo diverso tempo durante la mostra d’arte della madre di Alessandro, il quinto del gruppo morto sette anni prima in circostanze molto sospette.

Quando è accaduta la tragedia i quattro erano insieme a lui e da quel terribile momento non si sono mai più rivisti, fino ad oggi. La sera dopo la mostra, vengono portati contro la loro volontà nel rifugio di montagna dove sette anni prima avevano trascorso il loro ultimo e tragico weekend insieme. Vengono abbandonati tra i boschi, lontani da tutto e tutti e impossibilitati a fuggire via a causa di una tempesta di neve che li tiene bloccati e isolati nel rifugio. Un biglietto comunica loro che usciranno vivi da lì soltanto se riveleranno l’identità dell’assassino di Alessandro, ovvero chi tra loro quattro lo ha ucciso. L’unico modo per sopravvivere è scoprire chi si è macchiato del sangue dell’amico e farlo confessare.

Dunque, leggendo la sinossi si potrebbe evincere che Weekend sia un film di scrittura e di recitazione. Una sorta di Kammerspiel strutturato sui caratteri dei suoi personaggi – che non sono mai ciò che appaiono – uniti da un terribile segreto e dalla volontà di nasconderlo fino alle estreme conseguenze. Sarebbe legittimo attendersi una pellicola che alimenti il mistero, che stuzzichi la curiosità investigativa dello spettatore, riempiendo la scena di azione e accadimenti e che si concluda con un sorprendente colpo di scena finale, intelligente e inaspettato.

Invece no, cari amici di InGenereCinema.com, Weekend non riesce a mantenere nessuna di queste aspettative. A partire dalla scrittura che dimentica drammaticamente – lasciatecelo dire – la cura dei suoi personaggi mostrandoli piatti e incoerenti con ogni scelta da essi operata. Confinando l’intera narrativa al dialogo limitando così ogni tipo di azione.

Tutto appare forzato, posticcio, poco credibile e naif. Solo la confezione salva il mestiere e le apparenze. Davvero troppo poco e troppo male. Da dimenticare.

LA STANZA di Stefano Lodovichi

Un thriller psicologico distribuito da Lucky Red che vede come unici tre protagonisti Camilla Filippi, Guido Caprino ed Edoardo Pesce e come sola location, sospesa nel tempo e nello spazio, una grande villa immersa nelle campagne italiane.

Stella [Camilla Filippi] ci viene presentata in piedi sul cornicione di una finestra, in procinto di suicidarsi in un giorno di pioggia, vestita del suo abito da sposa.  Viene interrotta però dall’arrivo di uno sconosciuto [Guido Caprino] che afferma di aver, tramite un sito internet, prenotato una stanza nella villa per il weekend.

Nonostante Stella tenti di rifiutarsi di ospitarlo, il maltempo e le insistenze dello sconosciuto – riguardanti un fantomatico accordo preso con il marito di lei, Sandro – la convincono infine ad accoglierlo in casa. Sarà proprio l’arrivo di Sandro [Edoardo Pesce] che darà il via allo svelamento delle carte: chi è realmente quell’uomo e cosa vuole da loro?

La stanza [2021] è un film decisamente estetizzante, che mostra la sapiente mano di un regista sicuramente di mestiere, ma che finisce per peccare, purtroppo, di poca personalità.

La sceneggiatura è ben scritta e recitata in maniera convincente da tutti gli attori, certamente diretti ottimamente, ma nasconde i suoi difetti in un colpo di scena centrale molto prevedibile e in un finale senza particolari twist narrativi. Proprio sul finale, inoltre, si rintraccia maggiormente la poca personalità di Lodovichi, che scade in un’imitazione dello Shining di Kubrick fin troppo evidente e, dunque, fastidiosa.

Nonostante questo, La stanza è sicuramente un prodotto godibile e piacevole, che conferma la tendenza di apertura al Genere che ha mostrato il cinema italiano nell’ultimo anno.

Dispiace, però, che non sia riuscito a compiere quello scatto in più che gli avrebbe permesso di affermarsi come una pellicola dal peso specifico più consistente.

Paolo Gaudio + Irene Scialanca       

InGenere Cinema

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