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IL COLPO GROSSO DEL MARSIGLIESE di Pierre Grasset

colpomarsigliese1Un gruppo di criminali in cui spicca la figura di Julien Leroy [Pierre Grasset] si organizza per rapinare un furgone al cui interno vi sono 2 miliardi in contanti. Lavorano al colpo Jo [Raymond Pellegrin], il giovane ma spietato killer Jésus [Pierre Dominique] e Paul Morandi [Ramòn Iglesias]. Ma un fotografo di nome Alex Ridzi [Marc Porel], durante la rapina, riesce a scattare delle foto molto esplicative che ritraggono i volti. Ne consegue una caccia all’uomo ai danni di quest’ultimo per recuperare le prove dell’illecito.

L’attore Pierre Grasset si presta alla sua unica regia in carriera per questo heist moviea tinte noir che non si impone nei must del Genere, ma garantisce un discreto intrattenimento. Si poggia su uno degli attori francesi del cinema di Genere dei ’70 più noto, Marc Porel, affidandogli il ruolo chiave dell’indagine giornalistica che penetra nella malavita.

Porel, che vanta presenze anche nel cinema italiano e non solo di Genere [varie le pellicole di Luchino Visconti in cui recita], dimostra di conoscere il mestiere anche la sua prova latita un po’ in mordente. Altro personaggio chiave lo stesso Grasset, le cui fattezze somatiche appaiono adeguate per trasmettere il malaffare, ma risulta poco espressivo e monocorde.

colpomarsigliese2Interessante, però, la sua caratterizzazione come proprietario di un cane che porta talvolta anche quando deve gestire il planning del furto. Il resto del cast, completato da performer di esperienza e caratteristi, fa il suo sporco lavoro contribuendo a un quadro generale, se non perfetto, quanto meno interessante.

Ciò di cui la pellicola difetta è la capacità della sceneggiatura di catalizzare l’attenzione di chi ascolta; momenti di valido cinema non vengono collegati da un tessuto unico, incedono a compartimenti stagni e cadute di tono inficiano il risultato generale. A ciò si aggiunga un regia che non fa della tecnica la sua arma predominante. Grasset non demerita in senso assoluto, ma questo filone cinematografico è stato consegnato ai posteri proprio per la peculiarità dei cineasti di essere sopraffini e scaltri artigiani che sopperivano alla mancanza di mezzi con l’inventiva. Non manca, comunque, un pugno di scene degne di nota: la sparatoria in metropolitana o il finale ne sono un esempio.

Grasset non spinge l’acceleratore sull’action pura e confina le scene di inseguimento [altro must del Genere] nella seconda parte senza ricorrere a un montaggio eccessivamente arrembante. Qualche dialogo ficcante e frasi degne di menzione [elemento vincente che fa la differenza in qualsivoglia film] non avrebbe guastato in questo poliziesco a tinte fosche che sta nel mazzo e fa il suo compitino con accettabile ordine.

Aspetto invece da ricordare, la colonna sonora firmata niente meno che da Astor Piazzolla, in grado di contrappuntare con maestria e gradevolezza praticamente tutti i momenti della vicenda.

Il DVD di supporto, distribuito dalla Mosaico Media, è in commercio a tiratura limitata con 999 copie numerate; è stato svolto un discreto lavoro di restauro del master originale con una visione adeguata sebbene si rilevino puntinature e sfarfallii.

Alessio Bacchetta

Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]

InGenere Cinema

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