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Vampiri, mannari e zombi per Mosaico Media

draculacontrofrankenstein1Da non confondere con l’omonimo del 1971 [di Al Adamson], questoDracula contro Frankenstein [1972] di Jesús Franco è uno di quei film consigliati di cuore agli amanti dell’horror di un certo tipo, quelli capaci di commuoversi davanti ad una storia senza capo né coda, a personaggi e interpreti affatto credibili calati in situazioni paradossali, insomma, agli amanti del trash-horror.

Jess Franco non ha certo bisogno di presentazioni, ma il film che Mosaico Media riscopre nella collana “I rarissimi del cinema horror” è un po’ come una mosca bianca all’interno della sua filmografia.

Il regista madrileno aveva già dedicato una pellicola al conte vampiro [Il conte Dracula, 1969], avendo anche l’onore di far interpretare il protagonista dal veterano Cristopher Lee, dove, anche se con le dovute licenze, aveva tratteggiato la storia narrata nel romanzo di Stoker.

Nel suo Dracula contro Frankenstein, invece, Franco dà il via ad un’incredibile bagarre che vede coinvolti oltre ai due protagonisti della narrativa gotica citati nel titolo, anche la creatura del dottor Frankenstein, qualche ammaliante vampira, un certo dottor Seward [una sorta di Van Helsing, a dire il vero molto meno fattivo e utile ai fini narrativi], un certo Morpho [storpio assistente di Frankenstein], e, giusto per non farsi mancare niente, anche l’Uomo Lupo.

draculacontrofrankenstein2L’appetito vien mangiando, ma a volte a mangiar troppo si rischia un’indicibile indigestione. Gli accostamenti non devono sfidare la buona condotta a tavola, sapori troppo forti e incompatibili [Dracula, Frankenstein, Uomo Lupo…] possono essere anche assai deleteri per l’occhio affamato di mostruosi prodigi della natura, e lo dice uno che gradisce particolarmente i film coi mostri.

Ma tanto è. Ci sarebbe da soffermarsi sulla particolare struttura del film di Franco che ricorda per certi versi i fasti del cinema muto, per le caricate espressioni degli attori [davvero tanto caricate!] e, soprattutto, per la particolare scelta di costruire il film [dalla trama traballante] su lunghe sequenze senza dialoghi, concentrate soprattutto nella prima metà. L’attenzione, però, è rapita dalla caratterizzazione degli eroi del terrore: un Dracula tra il maturo e il laido assolutamente fuori contesto, interpretato da Howard Vernon; il viso deturpato del servo Morpho, quel classicheggiante mostro di Frankestein [faccia verde con cicatrici disegnate], che muggisce anche con i muscoli del viso completamente rilassati e, soprattutto, l’Uomo Lupo, che vorrebbe richiamare quello creato da Jack Pierce per il film di George Waggner [L’uomo lupo, 1941], ma ne rappresenta in realtà l’abbozzo di una caricatura. Quanta meraviglia per il cinefilo vorace!

Tanto per stimolare la salivazione di coloro che vorranno avvicinarcisi, va detto che in Dracula contro Frankestein si fa incetta, tra uno schiaffo di zoom e l’altro, anche dei più straordinari effetti speciali sul tema “trasformazione in pipistrello”, e tra quelli finti appesi a fili più che visibili e quelli veri con le ali spalancate che non volano ma si dimenano per riuscire a liberarsi dalla morsa che li costringe a stare davanti alla camera, c’è anche il rischio che un esemplare sia affogato “interpretando” la scena in cui Frankestein tenta di riportare in vita il conte, proprio innaffiando un pipistrello sotto vetro con il sangue di un’allegra danzatrice [ad un certo punto

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l’animale chiuso nel contenitore inizia a nuotare…].

Il tutto si chiude, come in una meravigliosa puntata di Casa Vianello, con le scaramucce tra Uomo Lupo e mostro, Steward e una vampira, poi contro il folle scienziato. Non manca nulla, insomma.

Arriva sempre da Mosaico Media, e in tiratura limitata a 999 copie, L’orgia dei morti viventi di José Luis Merino, film italo-spagnolo del 1973 che mescola le carte del thriller-poliziesco e dell’horror con morti viventi. A dire il vero quel che ne viene fuori non si regge granché bene sulle gambe troppo magre, che traballano soprattutto sotto i colpi sferzati dai lunghi momenti di stanca.

Tempi troppo dilatati, ereditati probabilmente dal gotico italiano insieme alle atmosfere di cui sono pregne le location [magione austera e gallerie sotterranee], ma che stridono con la dinamica narrativa da noir.

L’orgia dei morti del titolo, poi, non vi tragga in inganno: nessuna sudicia ammucchiata di cadaveri [per fortuna]. Le uniche performance sessuali si hanno tra il protagonista [Stelvio Rosi sotto lo pseudonimo di Stan Cooper] e l’ex compagna di suo zio che vorrebbe soffiargli l’eredità, e il necrofilo becchino che si tiene in serbo, in una grotta segreta, qualche cadavere per profittarne di tanto in tanto.

Anche di morti, ad un certo punto, si pensa di non incontrarne neanche uno. Ma portando pazienza, si scoprirà finalmente che un mad doctor con il pallino della reviviscenza c’è e come, e i suoi morti sono riportati in vita tramite l’inserimento di un congegno elettrico nel cervello.

Il film non decolla e presenta dei tagli di montaggio più che marcati, ma rimane consigliato ai tuttologi di zombi e ritornanti, in quanto particolare variante italo-spagnola.

Luca Ruocco

 

DRACULA CONTRO FRANKENSTEIN

Regia: Jesus Franco

Con: Howard Vernon, Dennis Price, Alberto Dalbes, Paca Gabaldon

Durata: 78’

Formato: 4:3 – 1.33:1

Audio: Italiano 2.0

Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]

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L’ORGIA DEI MORTI

Regia: José Luis Merino

Con: Stan Cooper, Maria Pia Conte, Dianick Zarakowska, Pasquale Pasile

Durata: 90’

Formato: 4:3 – 1.33:1

Audio: Italiano Dual-Mono

Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]

Extra: /

InGenere Cinema

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