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I MORTI VIVENTI SONO TRA NOI di Jean Claude Roy

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In una piccola cittadina francese, beghe commerciali spingono la segretaria dell’industria Okf, specializzata nella produzione e nella distribuzione di latte, a tentare il sabotaggio inviando un sicario ad avvelenare un grosso carico pronto per essere immesso sul mercato. Il latte avvelenato che, in teoria, avrebbe dovuto causare solo lievi problemi di salute ai consumatori, provoca, subito dopo l’ingestione, l’immediato decesso di tre giovani donne: un’avvenente promessa sposa a poche ore dalle nozze, e due amiche impegnate in un torneo di flipper [siamo nel 1987, signori!] in un bar.

Mentre il sicario, pentito, inizia a pensare ad una possibile redenzione, la terribile segretaria continua il suo piano di conquista per screditare del tutto il suo superiore, pagando una giovane prostituta per riuscire a filmare il direttore in atteggiamenti molto intimi e poi rendere pubblico il filmato.

Parallelamente le scorie da smaltire provenienti da un laboratorio chimico, vengono impunemente versate nel terreno di un cimitero fuori città, causando, chissà perché chissà per come, la resurrezione delle tre giovani decedute a causa del latte contaminato.

Non un canonico zombi-movie, quindi, questo di Jean Claude Roy: non ci troviamo di fronte alla solita epidemia, ma al singolare ritorno in vita di tre donne che, ogni qual volta il liquido scorrerà nel terreno cimiteriale, abbandoneranno le proprie tombe per vendicarsi della loro inattesa dipartita.

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I morti viventi sono tra noi è uno di quei titoli da visionare solo se si è in cerca di film sui generis: non un vero horror, ma un’opera che, rasentando il livello di non presentabilità, sfora di brutto nel trash involontario [di certo il migliore], agglomerando Genere su Genere. Un condimento speziato da film erotico su un substrato da zombi-movie, qualche cenno di propaganda ambientalista e una trama parallela da noi. Il tutto rappezzato, più che sapientemente cucito, da un regista e degli attori assolutamente fuori ruolo.

Se il lato erotico, tutt’altro che d’autore, si fa scudo dell’abbondante presenza di giovani fanciulle davvero poco timide, dal punto di vista dello splatter, I morti viventi sono tra noi si distingue per un’effettistica davvero ingloriosa: il make up delle tre zombi-girls sa tanto di maschera da Halloween, mentre l’abbondanza di sangue è sempre volutamente legata a scene involontariamente comiche [l’uccisione di una donna con il tacco a spillo di una scarpa] o davvero troppo di cattivo gusto [l’impalamento di una prostituta con una spada, o l’evirazione orale dell’uomo che spargeva liquidi radioattivi nel cimitero].

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“Al cattivo gusto non c’è mai fine”, e questa è di certo una cosa di cui lamentarsi con prudenza, troppe cose avremmo perso se quel limite ci fosse stato. Una di queste è di certo l’immotivata orgia lesbo cui si abbandonano le tre zombi e la giovane prostituta da loro presa in ostaggio [la stessa che morirà a causa della spada].

I morti viventi sono tra noi è distribuito da Mosaico Media, in un’edizione priva di contenuti extra.

Luca Ruocco

 

 

Regia: Jean Claude Roy

Con: Veronique Catanzaro, Catherine Gourlanduen, Henry Jacques Huet, Sylvie Novak

Durata: 74’

Formato: 4:3

Audio: Dolby Digital 2.0

Distribuzione: Mosaico Media [www.mosaicomedia.it]

Extra: /

InGenere Cinema

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