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SOLE A CATINELLE di Gennaro Nunziante

Locandina Sole a catinelleDopo due anni da Che bella giornata, di Gennaro Nunziante, Checco Zalone torna alla ribalta con Sole a catinelle, diretto sempre da Nunziante, che firma la sceneggiatura con Luca Medici, alias Zalone. Lo strepitoso e insperato successo di Cado dalle nubi, che uscì nel 2009, fu accolto con vera sorpresa dallo stesso Zalone, che divenne d’improvviso famoso, perché conosciuto non più e non solo dal pubblico di Zelig. Zalone dunque torna in pista, e lo fa con una commedia che rinnova la comicità di Zalone style, ma con delle modifiche. Non siamo più di fronte al frizzante Cado dalle nubi, irripetibile, ma ci troviamo di fronte ad un film che, a differenza del non proprio riuscito Che bella giornata, ha probabilmente tratto vantaggio da una maggiore cura a livello di sceneggiatura, anche se si affida ad un soggetto abusato: l’incoscienza di un papà mai cresciuto che promette a suo figlio, una straordinaria vacanza all’estero, in cambio di un’ottima pagella.

Checco Zalone [Checco Zalone] è un uomo di 36 anni che lavora come cameriere in un albergo dove spesso si tengono riunioni finanziarie.

Foto 3È sposato con Daniela [Miriam Dalmazio], operaia, e sono genitori di Nicolò [Robert Dancs], un bambino di otto anni. La crisi sta piegando l’Italia, e anche Ceccho si trova disoccupato in cerca di un lavoro. Viene assunto come rappresentante di aspirapolveri, e grazie alla sua simpatia e ai numerosi parenti in famiglia che comprano in massa il prodotto, in breve tempo fa guadagnare bene l’azienda e riceve molti complimenti. Se quindi la situazione economica è ottimale, non può dirsi la stessa cosa per quanto riguarda la relazione con Daniela, che da comunista non condivide le spese pazze del marito, e vorrebbe si comportasse da adulto. La coppia va in crisi, e Daniela si trasferisce con Nicolò e l’alano comprato da Checco dai genitori. Checco, per rincuorare il figlio, gli promette una vacanza all’estero a fine anno scolastico, a patto che prenda tutti dieci.

Foto 2Nicolò ce la metterà tutta, ma non sa che il padre sta per essere licenziato e non ha più un soldo. Di fronte ad una pagella perfetta, a Checco non resta che portare il bambino in Molise da zia Ritella [Matilde Caterina], grande risparmiatrice, e sperare di vendere aspirapolveri ai suoi parenti che vivono lì. In questo viaggio i due faranno la conoscenza di Zoe [Aurore Erguy], ricca imprenditrice, e di suo figlio Lorenzo [Ruben Aprea], al quale Checco magicamente farà il miracolo.

Zalone ripropone gli stessi cliché che lo hanno reso famoso, e questa formula vincente probabilmente il motivo del successo anche di questo film, che fa divertire ma si mantiene sullo stesso livello di Che bella giornata, e, va detto, poggia su una trama scontata e sicuramente banale. Certo, stavolta abbiamo a che fare con una sceneggiatura che, seppur velatamente, vuole essere cinica, e non risparmia, volontariamente o involontariamente, battute sulle donne, sugli immigrati, sulla classe degli psicologi o sull’educazione poco coerente ai figli.

Foto 1Immancabili le canzoni di Zalone, che anche stavolta vivrà una delusione d’amore, ma molto ridotte e meno pressanti rispetto al primo film. Insomma, in sostanza, Sole a catinelle non delude ma nemmeno esalta, perché comunque non porta nessuna novità, anche per quanto concerne la comicità di Zalone, che si ripropone per quello che è. Ad ogni modo abbiamo a che fare con un film disinvolto e accomodante, attuale per i riferimenti alla crisi economica e sociale dei nostri tempi, dal quale, però, non bisogna pretendere nulla.

Gilda Signoretti

SOLE A CATINELLE

2.5 Teschi

Regia: Gennaro Nunziante

Con: Checco Zalone, Miriam Dalmazio, Robert Dancs, Aurore Erguy, Matilde Caterina

Uscita in sala in Italia: giovedì 31 ottobre 2013

Sceneggiatura: Gennaro Nunziante, Checco Zalone

Produzione: Taodue Film

Distribuzione: Medusa

Anno: 2013

Durata: 83′

InGenere Cinema

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