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LE VERITÀ di Hirokazu Kore-Eda

Le verità è la storia del rapporto conflittuale tra Fabienne [Catherine Deneuve], madre e star del cinema ammirata dagli uomini, e Lumir [Juliette Binoche], figlia e sceneggiatrice afflitta dall’ingombrante figura materna.

Quando viene pubblicata la biografia dell’attrice, Lumir torna a Parigi con suo marito [Ethan Hawke] e la sua bambina dall’America, dove la piccola famiglia si era trasferita anni prima per porre una distanza fisica ed emotiva con Fabienne. Il ricongiungimento tra madre e figlia, dopo questo lungo perido di lontananza, sarà più turbolento che mai e porterà a galla verità non dette, risentimenti mai sopiti e confessioni rimaste a lungo sepolte.

Ogni forma di narrazione ci porta a immedesimarci e riconoscerci in personaggi, situazioni, emozioni. La peculiarità di chi crea forme artistiche sta nel modo in cui si racconta una determinata storia; il come si racconta diventa più importante del cosa si racconta.

La forza del cinema di Kore-Eda Hirokazu, che si è imposto a livello internazionale grazie a Father and Son prima, e alla Palma d’Oro con Un affare di famiglia poi, sta nel riuscira a rendere peculiari e uniche delle storie di quotidianità: relazioni sentimentali, rapporti tra genitori e figli, l’incombenza del passato e il suo essere sempre ingombrante, nel bene e nel male.

Molte delle cose che vediamo nei film del regista giapponese fanno parte della sfera delle emozioni e del vissuto sperimentate da chiunque di noi, eppure vederle sullo schermo raccontate da lui le rende diverse, come se qualcuno ce le mostrasse per la prima volta. Ed è anche questo ciò che dovrebbero riuscire a fare gli artisti: mostrare e raccontare la realtà, ciò che già conosciamo, attraverso la finzione e in un modo che ci sembra nuovo.

Le verità, purtroppo, non è riuscito come gli altri lavori del regista.

Complice un cast non in grande spolvero [Catherine Deneuve su tutti, indolente e quasi annoiata, ai limiti del sopportabile, con la quale non si riesce mai ad entrare in empatia, neanche nei momenti di difficoltà] e una sceneggiatura che lascia troppi spazi bianchi e troppe strade percorse a tratti ma mai battute fino in fondo, il film sembra addirittura superficiale [l’ultimo aggettivo che potevamo pensavamo di usare con Hirokazu] in alcuni punti.

La ricostruzione di un rapporto madre-figlia, un racconto tutto al femminile [i maschi sono davvero marginali, anche il regista del film di fantascienza sembra essere meno importante delle sue attrici], un racconto meta-cinematografico: tre tematiche che in questo caso si sposano molto male, ma che in teoria sembravano essere perfette per Hirokazu.

Le poche idee originali [Pierre, il nonno trasformato in tartaruga] e le buone battute sembrano essere inglobate tristemente da una massa inconsistente e banale.

Anche un altro grande autore ha affrontato la difficoltà di un primo lavoro in trasferta: Asghar Farhadi con Tutti lo sanno, il quale però è riuscito a mantenere meglio le redini di quel progetto, che non sarà al livello dei suoi film migliori ma non sarà neanche da nascondere sotto il tappeto. Stessa cosa non può dirsi per Le verità, deludente passo falso per un grande regista che vogliamo vedere tornare al meglio il prima possibile.

Egidio Matinata

LE VERITÀ

Regia: Hirokazu Kore-Eda

Con: Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke, Ludivine Sagnier, Roger Van Hool, Jackie Berroyer, Laurent Capelluto, Christian Carhay, Alain Libot, Maya Sansa

Uscita in sala in Italia: 10 ottobre 2019

Sceneggiatura: Hirokazu Kore-Eda

Produzione: 3B Productions

Distribuzione: BIM Distribuzione

Anno: 2019

Durata: 106’

InGenere Cinema

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