Home / Recensioni / In sala / BED TIME di Jaume Balagueró

BED TIME di Jaume Balagueró

bedtime1Cesar [Luís Tosar] lavora come portiere in un grande condominio di Barcellona.  La vita sembra essersi particolarmente accanita contro di lui che, ormai in età adulta, vive passivamente ed è eternamente insoddisfatto: lo scarso amore per sé stesso gli impedisce anche di affrontare con fermezza l’idea del suicidio, al quale aspira, e che diventa l’ennesima delusione. Le sue giornate passano nell’ossessivo monitoraggio della vita degli inquilini del palazzo, in particolar modo della giovane Clara, che di Cesar è una sorta di rovescio della medaglia: sempre solare ed ottimista, la giovane affronta ogni momento della giornata con un sorriso e, proprio per questo motivo, diventa automaticamente la vittima perfetta su cui sfogare la propria frustrazione. Infrangere l’immotivata felicità di Clara diventa per Cesar l’unica spinta vitale. Il portiere non si farà scrupoli nell’infrangere ogni più intima barriera per accompagnare Clara sino all’inferno, e cancellarle per sempre dal volto l’espressione solare.

Jaume Balagueró abbandona per un momento la fortunata serie di [•REC], il cui terzo capitolo, REC 3: Génesis, è stato diretto solo dal “socio” Paco Plaza [ma Jaume è già pronto a ritornare in sella, per la chiusura della serie con REC 4: Apocalypse], per ritrovare le tematiche morbose e soffocanti del thriller.

bedtime2Bed Time [questo il titolo internazionale, che si arricchisce di un puerile gioco di parole che trasforma la “e” di “bed” in una “a”, andando a sostituire il Mientras Duermes originale, che tra l’altro ricorda la trasmissione real tv che dava il via al primo capitolo di [•REC], chiamata proprio Mentre tu dormi] nasce da un romanzo del fido sceneggiatore Alberto Marini, che ne aveva tratto uno script per tentare il passaggio dietro la macchina da presa.

Balagueró si avvicina al progetto, inizialmente, per sostenere Marini, ma poi si ritrova talmente positivamente ossessionato dalla sceneggiatura da iniziare a pensare che, probabilmente, Bed Time sarebbe potuto diventare il suo prossimo progetto filmico; pensiero, questo, che a breve balzò alla mente anche allo stesso sceneggiatore.

A vestire i panni del portiere apparentemente premuroso, fucina di odio e immotivato rancore, è l’incredibile Luís Tosar di Cella 211 [Daniel Monzón, 2009], che regala una prova attoriale da capogiro.

bedtime3Un trio creativo-artistico, quello BalagueróMariniTosar, davvero pregiato. Ognuno riesce ad accrescere positivamente il lavoro degli altri: una storia ben congegnata che, pur svelando presto l’identità del colpevole, riesce a mantenere alto il livello di tensione, si amalgama ad una regia attenta a creare il giusto ritmo “biologico” per la concreta nascita dei bedtime4personaggi narrati, per poi accompagnarli con abilità tecnica, mentre vengono impeccabilmente incarnati dagli interpreti prescelti [oltre a Tosar, anche la protagonista Marta Etura e la malvagia bambina interpretata da Iris Almeida], per costruire in maniera strutturalmente perfetta questa ossessiva storia di stalking, che scardina le porte d’ingresso della paura più recondita, insinuandosi nell’intimità più indifendibile, unendo il buio notturno al sonno innaturale, l’infantile paura di un’entità malvagia che prende vita al di sotto del letto a raffinate tecniche di controllo e persecuzione.

È in momenti come questi che il thriller riesce a diventar più spaventoso di un horror, e a tingersi di un nero assoluto. Ottima prova corale.

Luca Ruocco

 

 

Regia: Jaume Balagueró

Con: Luís Tosar, Marta Etura, Alberto San Juan

Uscita in sala in Italia: venerdì 27 luglio 2012

Sceneggiatura: Alberto Marini

Produzione: Julio Fernàndez

Distribuzione: Keyfilms, Lucky Red

Durata: 102’

Anno: 2012

InGenere Cinema

x

Check Also

Horror News [21-27 aprile 2024]

SHE LOVED BLOSSOMS MORE: IL NUOVO ORIZZONTE DELL’HORROR FANTASCIENTIFICO In attesa che ...