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UNDERWORLD – IL RISVEGLIO di Mårlind & Stein

 

underworldilrisveglio1Kate Beckinsale torna a vestire i panni della vampira Selene, che la resero celebre. Sospesa sul cornicione, come da rito, rinvanga sui fatti sanguinosi che, durante il primo e il secondo capitolo della quadrilogia, l’avevano fatta passare da uno dei migliori elementi della squadra di eliminatori della dinastia dei vampiro, alla più braccata traditrice della stirpe, per aver ucciso due anziani e protetto il suo amore umano, poi divento ibrido vampiro-lycan.
Underworld – Il risveglio [2012] si riallaccia direttamente al secondo capitolo della saga [Underworld: Evolution di Len Wiseman, 2006], come a voler oscurare i fatti raccontati nella terza parte [Underworld: La ribellione dei Lycans di Patrick Tatopoulos, 2009], una sorta di prequel e sicuramente il capitolo più drammaturgicamente strutturato.

Una serie di riprese da Tg e video amatoriali, racconta la presa di coscienza dell’umanità riguardo l’esistenza dei “non umani”. Nonostante l’indubbia differenza potenziale, l’estrema maggioranza numerica porta gli uomini ad ideare e mettere in pratica un’opera di disinfezione totale: lycan e vampiri diventano prede di un terzo polo deciso a riprendere il predominio totale sul pianeta e a cancellare definitivamente ogni traccia delle altre pericolose razze.
Nell’ottimo preludio, Selene e il suo innamorato ibrido cadono nelle mani di una squadra di sicurezza umana. Una grossa esplosione e un buio lungo dodici anni traghetteranno la vampira in latex a risvegliarsi all’interno di un laboratorio

underworldilrisveglio2Len Wiseman
[al timone dei primi due capitoli], coadiuvato da John Hlavin, J. Michael Straczynski e Allison Burnett, consegna nelle mani di Mårlind & Stein [Shelter – Identità paranormali, 2010] un capitolo decisamente virato sui tasti dell’action e dello splatter, piuttosto che su un reale sviluppo drammaturgico della saga che, nonostante l’aver messo in mezzo la rivolta umana e l’esistenza di una giovane erede di Selene, non compie troppi passi sulla via di un organico arricchimento di plot.scientifico, l’Antigen, dove pare sia stata segregata, in stato di ibernazione, assieme alla giovane Eve [India Eisley], sua figlia, nata in quel laboratorio durante lo stato comatoso della madre, e riuscita a sfuggire al controllo degli scienziati.
L’aver ribaltato i ruoli non basta a far respirare aria fresca: decisamente troppo sottile è la differenza tra uno scontro a fuoco tra vampiri e lycan, e un altro tra umani, vampiri e lycan.
Punti a favore, invece, vengono segnati dalla frastagliata struttura del clan dei mannari, che in questo film assurgono a ruolo di malvagi per eccellenza, successiva all’epurazione: con una parte che, per sfuggire all’estinzione, vive nascosta nelle fogne, trasformata, dopo dodici anni, in una sorta di enormi ratti, denutriti e malati;  e un’altra arroccatasi ai più alti livelli della società, camuffati da umani tra gli umani.
Underworld – Il risveglio riserva anche la sorpresa di un terzo e più pericoloso stadio: un super lycan, alto oltre quattro metri e insofferente all’argento, che è il risultato di alcune ricerche compiute per riuscire a portare la razza alla perfezione.
Per la prima volta, all’interno della saga, poi, i vampiri vengono svuotati del loro orgoglio razziale. Nascosti anch’essi all’interno di fortezze sotterranee, vivono sospesi nell’infinita attesa.
Uno solo, David [Theo James], figlio del codardo anziano reggente, sogna

underworldilrisveglio3

ancora una vigorosa rinascita, e supporterà Selene nella sua lotta per difendere la piccola Eve.
A far da spartiacque tra i “non umani” e gli umani decisi a sterminarli, il detective Sebastian [Michael Ealy], l’unico a leggere ancora un barlume di umanità negli occhi della vampira ribelle che, a dire il vero, in questo quarto episodio esalta il suo lato violento ancor più di quello sensuale, non risparmiando chiunque si frammezzi tra lei e la figlia.
L’operazione è esteticamente molto riuscita e con un 3D nativo davvero ben sfruttato. L’aria che si respira è quella da b-movie [anche e soprattutto per le abbondanti scene di sangue e per il proliferare di creature mostruose], peccato che la sceneggiatura sia solo abbozzata, con un finale troppo aperto, più da serie tv che da film.
Luca Ruocco
 
Regia: Mårlind & Stein
Con: Kate Beckinsale, Stephen Rea, Michael Ealy, India Eisley
Uscita in sala in Italia: venerdì 20 gennaio 2012
Sceneggiatura: Len Wiseman, John Hlavin, J. Michael Straczynski, Allison Burnett
Produzione: Lakeshore Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Durata: 88’
Anno: 2012

 

 

InGenere Cinema

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