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CRUEL TANGO di Salvatore Metastasio

crueltango1Thriller a tinte fosche, di ambientazione sud italiana e nuovo prodotto del cinema di Genere indipendente italiano, Cruel tango è l’opera prima dell’esordiente Salvatore Metastasio [molti cortometraggi alle spalle], nuovo regista del panorama horror/thriller che porta in sala questa sua creatura, guardando con un occhio ai gialli anni ’70 diretti da Sergio Martino e Giuliano Carmineo e con l’altro ai mostri dell’attualità televisiva e mediatica, come internet o il cattivo giornalismo.

Tutto ruota attorno ad una serie di omicidi avvenuti in un paesino del sud, dove alcune ragazze vengono rapite e poi uccise da un individuo mascherato, un pazzo assassino che a tempo di tango tortura e infligge la morte alle sue sventurate vittime.

Il giovane blogger Vincenzo Cuturi [Francesco Castiglione], creatore di un sito incentrato sui crimini più efferati, indagherà su ciò che sta succedendo in questo paese, arrivando ad essere coinvolto in una serie di misteri che lo porteranno verso la verità.

Ma il tempo stringe e ben presto anche le persone care a Vincenzo saranno risucchiate in questa girandola di omicidi, rischiando la morte più cruenta.

Fotografia impostata, struttura da giallo classico e qualche accenno alla crudeltà che questo tipo di prodotti non possono lasciarsi sfuggire, Cruel tango è un film che azzarda e ostenta mistero con fare a volte coinvolgente, a volte un po’ meno, ma con quel suo retrogusto legato al cinema di Genere che non può non appassionare.

Se ne loda l’onestà con cui Metastasio guarda ai prodotti di una volta, legando sexy e noir proprio come i già citati Martino e Carmineo facevano, spingendo così il pedale della morbosità quando si tratta di delineare la psicologia del serial killer, un uomo mascherato e vestito di bianco, un po’ l’incrocio tra l’Alex de Large di Arancia meccanica e la setta in maschera di Eyes wide shut, ma Kubrick c’entra poco e niente in tutto il resto.

Certo, difetti se ne riscontrano, come, innanzitutto, una resa tecnica altalenante, ma da un prodotto realizzato a basso budget queste sono prassi immancabili, vere pieghe che penalizzano il prodotto complessivo, soprattutto quegli elementi che hanno fatto la fortuna di questi film e che Cruel tango con passione riporta in scena.

Gli attori sono ben affiatati, dal protagonista Castiglione ad un nuovo volto del cinema indipendente italiano come Diego Bottiglieri, presente in questi giorni anche in Cronaca di un assurdo normale di Stefano Calvagna, più uno stuolo di bellezze come Alessia Alongi e Giulia Morgani, che in questo tipo di prodotti hanno anche la loro finalità morbosa che aiuta ad alimentare il mistero, e non è poco dato il tipo di lungometraggio.

Non un capolavoro, ma Cruel tango rende omaggio al giallo italiano degnamente. Chi s’accontenta, gode.

Mirko Lomuscio

 

Regia: Salvatore Metastasio

Con: Francesco Castiglione, Diego Bottiglieri, Alessia Alongi, Giulia Morgani,

Sceneggiatura: Mara Fontana

Produzione: Naif Film

Distribuzione: Salvatore Alongi

Anno: 2012

Durata: 90’

Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=lqY4OhkUIW8

 

InGenere Cinema

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