Home / Recensioni / In sala / SCOMPARTIMENTO N.6 di Juho Kuosmanen

SCOMPARTIMENTO N.6 di Juho Kuosmanen

Presentato in concorso al 74° Festival di Cannes, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria, Scompartimento n.6 è un film finlandese diretto da Juho Kuosmanen, adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2011 di Rosa Liksom. La pellicola è stata scelta per rappresentare la Finlandia nella categoria Miglior Film Internazionale ai Premi Oscar 2022.

È la storia di Laura [Seidi Haarla], un’archeologa finlandese, e del suo viaggio a bordo di un treno a lunga percorrenza per andare a vedere delle incisioni rupestri a Murmansk, verso il polo artico.

La donna si ritrova però a dover condividere il compartimento ferroviario, il numero 6, con uno sconosciuto di nome Ljoha, un minatore russo [Yuriy Borisov] completamente diverso da lei. La convivenza forzata porterà i due a doversi obbligatoriamente confrontare e, perché no, anche a legare.

Il viaggio inteso come viaggio interiore, su un treno che va soltanto avanti lasciandosi dietro – geograficamente ed emotivamente – il passato e le sue frustrazioni, i suoi rimpianti: è questa senza dubbio la tematica che Kuosmanen affronta in questa pellicola. Laura lascia Mosca per andare a conoscere il modo che i primi uomini scelsero per comunicare, come se avvicinandosi a ciò potesse anche lei trovare un modo per esternare ciò che sente. Vessata da un paese diverso dal suo, in un élite intellettuale di cui non riesce davvero a sentirsi parte, innamorata di una donna più grande di lei che sembra non ricambiare fino in fondo i suoi sentimenti, Laura torna alle radici del mondo e dell’uomo per arrivare alle radici del suo cuore. Per farlo, però, dovrà passare attraverso la conoscenza dell’altro, del diverso, di chi come e più di lei è tormentato dalla vita.

L’enormità fuori – quella della Russia, dei paesaggi innevati, sconfinati, silenziosi – e il caos dentro, in quel claustrofobico compartimento di un treno a lunga percorrenza dei primi anni ’90 che rappresenta perfettamente il sentimento di Laura e di Ljoha, schiacciati, compressi, incamerati in un mondo che non ha posto per loro se non una piccola cuccetta dimenticata in cui sono costretti a restare.

L’atmosfera rarefatta del paesaggio glaciale si riflette anche nei comportamenti dei due, freddi, soli e così poco abituati all’amore. La pellicola ha il ritmo lento di un viaggio infinito in cui non si può far altro che aspettare, ammazzare il tempo con dialoghi scostanti, polari, dettati dalla convenienza di scambiare due parole – e quindi scambiare sé stessi – con il compagno di treno. Così diversi, Laura e Ljoha, eppure così uguali nel profondo, in quella vuotezza che sommata a quella di un altro incredibilmente riesce a riempirsi.

Ce lo racconta una regia ferma, con lunghe inquadrature che ben poco vengono interrotte da tagli di montaggio. I movimenti di macchina, lenti e rarefatti, sembrano restare in punta di piedi, quasi a non voler disturbare i due ragazzi nel loro viaggio e nella loro così delicata conoscenza.

Il rischio, però – ed è questo il difetto principale di Scompartimento n.6 – è di comunicarla fin troppo questa freddezza, tanto da lasciare lo spettatore distante, poco coinvolto e, di conseguenza, difficilmente emozionato.

Irene Scialanca

SCOMPARTIMENTO N.6

Regia: Juho Kuosmanen

Con: Seidi Haarla e Yuriy Borisov

Uscita in sala in Italia: giovedì 2 dicembre 2021

Sceneggiatura: Andris Feldmanis, Juho Kuosmanen, Livia Ulman

Produzione: Elokuvayhtiö Oy Aamu

Distribuzione: Bim Distribuzione

Anno: 2021

Durata: 107’

InGenere Cinema

x

Check Also

DYLAN DOG – L’INQUILINO DEL TERZO PIANO, dall’11 ottobre in libreria e fumetteria

Qualcosa di strano accade tra le pareti di un vecchio palazzo, nelle ...