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L’isola degli uomini pesce [1979] è il secondo film a tematica horror – esotica girato da Martino a Cala Luna, in Sardegna, e interpretato da Claudio Cassinelli, Barbara Bach, Richard Johnson, Beryl Cunningham, Roberto Posse e Joseph Cotten.
La pellicola è ambientata alla fine del 1800 e racconta il naufragio su un’isola caraibica del dottor De Ross [Cassinelli] che è destinato a scoprire un orribile segreto. Il ricco Rackham [Johnson] ha costretto il biologo Ernest Marvin [Cotten] a creare una razza di uomini – pesce per recuperare il tesoro di Atlantide. Il dottor De Ross sventerà i piani del riccone con l’aiuto della figlia di Marvin [Bach]. Soggetto e sceneggiatura del regista che collabora con Sergio Donati, e Cesare Frugoni. Scenografie di Antonello Geleng, fotografia di Giancarlo Ferrando e Villi Knudson, musiche di Luciano Michelini e montaggio di Eugenio Alabiso. Per Paolo Mereghetti si tratta di un pot – pourrì di idee rubacchiate qua e là, soprattutto da L’isola del dottor Moreau di H. G. Wells, penalizzato dal budget: ridicole le maschere carnevalesche dei mostri anfibi. Il critico milanese salva Martino: “Non ci sia annoia per merito di una regia spiccia”. Marco Giusti su Stracult è più cattivo: “Terribile pasticcio dove si trovano mischiati assieme temi di Verne, Lovecraft, L’isola del dottor Moreau e il mito di Atlantide”.
Non ha tutti i torti. Vero che il film è molto lento e soprattutto mal recitato, così come gli effetti speciali risultano poco credibili e il trucco quasi esilarante. Si veda anche L’isola del dottor Moreau (1977) di Don Taylor con Burt Lancaster, Michael York e Barbara Carrera per le numerose analogie. Nel film si perde la truculenza cannibale del precedente lavoro, ma il regista si avvicina a una narrazione fantastico – avventurosa a lui congeniale.
Gordiano Lupi
