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CON IL FIATO SOSPESO di Costanza Quatriglio

Con il fiato sospeso locandina 1Con il fiato sospeso è l’ultima, toccante e intensa, fatica di Costanza Quatriglio [L’isola, 2003, Terramatta, 2012], giustamente riconosciuta e premiata all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, nella sezione Fuori concorso, in programmazione qui [http://www.cinemaaquila.com/film/con-il-fiato-sospeso/] al Nuovo Cinema Aquila fino a mercoledì 30 Ottobre [http://www.cinemaaquila.com/evento/con-il-fiato-sospeso/]. Quatriglio torna a parlare della sua Sicilia, dopo l’intenso Terramatta, e lo fa con una storia di cronaca che finalmente anche i media stanno cominciando a trattare, e che in qualche modo era tenuta nascosta.

Con il fiato sospeso è dedicato a Emanuele Patanè, un giovane studente della facoltà di farmacia laureatosi nel 1999 presso l’Università degli studi di Catania. Durante il corso di dottorato di ricerca in Scienze Farmaceutiche, iniziato nel 2000 e concluso nel 2003, il ricercatore ha finalmente modo, come altri suoi colleghi, di poter studiare gli elementi, e la combinazione tra solventi e reattivi, in laboratorio, e di fare pratica. Il tutto per un totale di 8-9 ore al giorno.

Anche Stella [Alba Rohrwacher], come Emanuele [Michele Riondino], sta effettuando il dottorato, e come lui, pur senza ricevere nessun compenso per il lavoro svolto, la sua attività lavorativa è svolta con molto entusiasmo. Stella, che si è da poco trasferita in un appartamento con Anna [Anna Balestrieri], cantante di un gruppo punk, ha lo stesso entusiasmo di Emanuele.

Con il fiato sospeso foto 3Col passare del tempo, avverte una serie di disturbi legati proprio all’aria malsana che si respira in laboratorio: forte bruciore agli occhi, mal di testa, un sapore acre nel palato, astemia. Nei laboratori i sistemi di aspirazione e filtrazione non sono idonei, e tutti avvertono  un odore nauseante causato dalla tossicità delle sostanze e reattivi chimici, assolutamente nocivi. In breve tempo, però, nei laboratori del dipartimento si manifestano una serie di circostanze molto strane, come svenimenti improvvisi e violenti capogiri, e, soprattutto, ad alcuni ricercatori viene riscontrato tumore, tra cui Emanuele, che scopre di avere una neoplasia al polmone destro.

Quatriglio dirige un mockumentary d’effetto, che scrive e produce con Jole Film e Istituto Luce Cinecittà, della durata di 35 minuti, nel quale a parlare è Alba Rohrwacher nei panni di Stella, una ragazza piena di entusiasmo che non si accorge, a differenza della sua coinquilina Anna, che ha abbandonato la carriera universitaria, di quanto l’ambiente universitario la stia sfruttando, per poi negarle quella tanto sperata borsa di studio che non le verrà assegnata. Anche Emanuele, scioccato dalla morte della madre, avvenuta quando aveva diciotto anni, trascorre molte ore in laboratorio, dove annega i suoi pensieri più inquieti, per annullarsi completamente nella ricerca e dimenticare le sue angosce.

Con il fiato sospeso foto 1È quindi Stella a raccontare, attraverso un’intervista, la vita all’interno del laboratorio, una sorta di seconda casa dove tutto è concentrato solo sul lavoro. Poco conta se si torna a casa stanchi, ciò che conta è aver dimostrato, ogni giorno, di essere capaci. La pensa così anche Emanuele, che non riuscirà a sopravvivere alla malattia, morendo nel Dicembre 2003, non prima di aver annotato in una sorta di diario tutte le negligenze da parte del dipartimento e lo stato di abbandono in cui versa il laboratorio. Quel laboratorio dei veleni, come è stato poi battezzato, nel quale hanno perso la vita ben 15 giorni ricercatori, le cui irregolarità sono descritte da Emanuele, che denuncia lo smaltimento abusivo dei veleni nei lavandini del laboratorio che vanno ad inquinare gli stessi tubi di scarichi e quindi l’ambiente circostanze, o il cattivo funzionamento delle cappe descritto da Stella.

Con il fiato sospeso foto 2La vita in laboratorio si alterna però con le immagini della vita in sala prove di Anna, tra un concerto e l’altro, lei che guarda con sfiducia al mondo accademico, dal quale non riesce ad allontanare Stella. Emanuele è il protagonista trasparente di questo mockumentary, di lui conosciamo pensieri e carattere, ma non ha un ruolo attivo come Stella, e a vestire i suoi panni è Michele Riondino, che è la voce narrante del film.

C’è quindi un nesso tra i tumori riscontrati in alcuni ricercatori e tecnici di laboratorio e l’aria inquinata che si respira nei laboratori? Ne sono certi Stella ed Emanuele, e noi ci auguriamo che questo rilevante lavoro di Quatriglio possa servire per smuovere le coscienze e fare luce su una storia che non avremmo voluto essere vera.

Gilda Signoretti

CON IL FIATO SOSPESO

3 Teschi

Regia: Costanza Quatriglio

Con: Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Anna Balestrieri

Uscita in sala in Italia: mercoledì 2 ottobre 2013

Sceneggiatura: Costanza Quatriglio

Produzione: Jole Film, istituto Luce Cinecittà

Distribuzione: Jole Film, istituto Luce Cinecittà

Anno: 2013

Durata: 35′

InGenere Cinema

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