TOGETHER di Michael Shanks

Millie [Alison Brie] e Tim [Dave Franco] stanno insieme da tempo ed è come se ormai avessero accettato con passività la loro monotona vita di coppia. La donna, insegnante, ha da poco avuto un nuovo incarico fuori città e il compagno non può che assecondare un trasloco che non stava cercando che li porterà dalla metropoli al piccolo centro di campagna, lontano da amici e parenti. Lui, d’altronde, non ha un lavoro fisso e insegue fin dall’adolescenza il sogno di poter vivere di musica, anche se non è mai riuscito concretamente a trasformare la sua passione in qualcosa di più solido. Il trasloco è anche il momento apparentemente più giusto per provare a ufficializzare la loro relazione e compiere il grande passo del matrimonio. È sempre Millie a prendere la decisione e a proporre le nozze davanti a tutti gli amici, la sera prima della partenza. Tim rimane di sasso e accetta solo perché rifiutare potrebbe ferirla.

La coppia non naviga in buone acque da un po’, lui non riesce più a provare desiderio nei confronti della compagna, che di tanto in tanto prova a stimare i suoi appetiti sessuali. Lei, per salvaguardare sicurezze e abitudine, sarebbe pronta a continuare a percorrere la via dell’astinenza praticata controvoglia già da mesi.

La nuova vita non sembra offrire nuove prospettive e, nonostante timide prove d’avvicinamento, nulla in effetti cambia fino a quando, durante un’escursione nel bosco, organizzata per non sentire in casa il peso dell’assoluta mancanza di intimità, la coppia sprofonda all’interno di una strana grotta sotterranea, all’interno della quale lui e lei sono costretti a passare la notte. Nella caverna, i giovani trovano una fonte sotterranea e, spinti dalla forte sete, decidono di correre il rischio e dissetarsi con quella che sembra acqua potabile. Questo sarà il punto di non ritorno: da qui in avanti il loro rapporto si evolverà in modo inaspettato, esplorando il lato più crudo, disperato e viscerale del rapporto di coppia.

Together, esordio al lungometraggio del regista e sceneggiatore Michael Shanks, rielabora in chiave body horror – ma cavalcando anche l’ondata di un orrore più contemporaneo e cerebrale – il mito dell’Androgino di Platone, secondo cui all’inizio dei tempi gli esseri umani erano completi e felici e possedevano quattro gambe, quattro braccia, due teste e entrambi i sessi. Zeus, invidioso della loro felicità decise di dividerli a metà. Da quel momento ogni essere umano cerca di ritrovare la propria metà per ritrovare la completezza.

Shanks racconta questo desiderio innato di tornare ad essere un essere unico, come se dovesse parlare di una mutazione dolorosa e incontrollabile, in stile La mosca.

Dave Franco e Alison Brie, coppia anche nella vita, si affidano completamente al regista, abbandonandosi a quello che potrebbe sembrare un flusso di coscienza tra orrore onirico e spietata freddezza quotidiana; una riflessione da seduta psicoanalitica ma farcita di amputazioni, fluidi e umori corporei, su ciò che può comportare la scelta di fare di due unità una singola realtà.

Dopo la notte passata in quella grotta, i corpi dei due fidanzati iniziano a fondersi, a desiderare di potersi compenetrare a vicenda, per diventare un solo io, come se l’amore fosse una forza magnetica contro cui è impossibile combattere; un castigo organico che riesce a sovvertire l’ordine naturale per crearne uno nuovo e del tutto destabilizzante. La volontà personale non può nulla e, una volta iniziata la fusione, le parti del corpo dei due protagonisti si incastrano in strani puzzle materici: che si parli di organi sessuali che non riescono più a staccarsi; di lunghi capelli che strisciano nella gola del partner; o di gambe e braccia che si incollano o sgusciano sottopelle l’una nell’altra.

Come in molti horror contemporanei, lo spettatore deve fare i conti con l’intenzione dell’autore a volere che non tutto venga sciolto e che esistano dei grossi non detti che devono rimanere tali. In effetti, la natura misterica della fonte rimane tale fino alla fine, nonostante il momento “spiegone” non manchi, e il regista non rinuncia nemmeno a un interessante prologo con protagonisti due cani, che pare guardare a La cosa di Carpenter.

Ma per il suo film, che mescola all’orrore il melodramma e anche un po’ di romcom, Shanks sceglie chiaramente come numi tutelari il cinema di Cronenberg e il Society di Brian Yuzna.

Together riflette sui lati oscuri dell’amore, quello che diventa ossessione,  prigione; e su come l’essere coppia nel modo sbagliato possa portare annullamento del singolo, alla codipendenza tossica.

Ma nel finale, che può anche essere letto come vero e proprio un lieto fine, racconta la nascita e strutturazione di un’unione vera e duratura, che può venir fuori solo dalla crescita personale e dalla scelta di abbandonare ancore egocentriche e narcisistiche, per il bene di un livello d’esistenza differente, che è quello della coppia. Così Together diventa anche metafora del superamento di un lungo e buio periodo di crisi, dimostrandosi, pur se imperfetto, film con due teste, due cuori.

Luca Ruocco

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TOGETHER

Regia: Michael Shanks

Con: Dave Franco, Alison Brie, Damon Herriman

Uscita sala in Italia: mercoledì 1 ottobre 2025

Sceneggiatura: Michael Shanks

Produzione: Picturestart, Tango Entertainment, 30West, 1.21, Princess Pictures

Distribuzione: I Wonder Pictures

Anno: 2025

Durata: 102’