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LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona

Qual è l’ultima cosa che vorremmo fare, prima di morire?

Se lo chiedono i parenti di alcune delle prime vittime del covid-19 di Bergamo, protagonisti del documentario Le mura di Bergamo, scritto e diretto da Stefano Savona [Primavera in Kurdistan, 2006; La strada dei Samouni, 2018], presentato in anteprima italiana al Bergamo Film Meeting il 12 marzo 2023 in occasione della Giornata nazionale per le vittime del COVID-19 che ricorre il 18 marzo.

In uscita il 23 marzo con Fandango, Le mura di Bergamo è un documentario scrupoloso, che racconta i primi mesi in cui il Covid-19, a partire da marzo 2020, si è diffuso con prepotenza a Bergamo, la provincia italiana con più vittime in assoluto; basti pensare che solo tra il 20 e il 31 marzo 2020 le vittime della pandemia nella sola provincia bergamasca sono state oltre 6000.

Savona mette in atto un proposito importante, fino ad ora un po’ sottaciuto nei programmi televisivi o nei documentari dedicati proprio al virus Covid-19. Il regista infatti, si muove su più livelli. Oltre a mostrarci il personale medico in azione per salvare vite, ci racconta il rapporto tra il personale medico e infermieristico e i pazienti contagiati dal virus, e prima di far questo si sofferma sulle personalità dei medici e infermieri, rivelando soprattutto la loro umanità, che si scontra con una professione che richiede la massima lucidità e anche di compiere scelte difficili. Una delle scelte terribili durante quella primavera 2020 è stata scegliere chi, sulla base di diversi parametri, tra i pazienti affetti da Covid, avesse ancora possibilità di salvezza e chi invece no.

Il secondo livello su cui si muove è relativo al rapporto tra i parenti delle vittime, che hanno condiviso la sofferenza stringendo tra loro un legame forte, scambiandosi telefonicamente messaggi di coraggio, forza, unità, in un dolore amplificato dalla negazione di una visita. E poi ci sono le telefonate post mortem, in cui non si riesce a parlare, e in cui i silenzi comunicano tutta la sofferenza.

Nel film sono immortalati anche gli incontri all’aria aperta tra i parenti delle vittime, sdraiati su un prato a scambiarsi riflessioni, ricordare le immagini dell’addio ai propri cari, raccogliere testimonianze e sentirsi parte unica di un gruppo purtroppo sempre più ampio, che non si dà pace.

Savona segue da vicino le visite del personale medico e infermieristico ai pazienti affetti da Covid per i quali non è stato disposto il ricovero. Di qualcuno di loro seguiamo il recupero, che coincide con una rinascita.

La componente spirituale è molto presente in tutto il documentario, e coinvolge anche i preti, chiamati a benedire un numero di salme infinito, o a compiere per l’ultima volta il rito dell’eucarestia per volere del malato che sa bene di avere alcuna speranza di salvezza.

E poi c’è Bergamo, silenziosa e timorosa tra le sue imponenti mura, vista da più angolazioni, di cui non dimenticheremo mai le sequenze dell’attraversamento dei mezzi militari che trasportavano i feretri delle vittime della pandemia verso altre regioni per la cremazione.

Il documentario inoltre presenta molte immagini d’archivio in bianco e nero, che ci raccontano momenti di vita felici, come vacanze estive, matrimoni, balli di gruppo, che sembrano persi per sempre.

Le mura di Bergamo è un documentario che va visto con oculatezza, che riflette sul dolore morale che il Covid ha riversato sulle famiglie, sulla voglia di comunicazione tra gli esseri umani, al di là delle restrizioni. Comunicare, infatti, è possibile anche solo attraverso uno sguardo o un gesto tenerissimo, come quello di una infermiera che, incaricata di dare un bacio ad un uomo in procinto di morire da parte della moglie, sa di non poterlo eseguire concretamente, ma riesce a farlo in una forma diversa, trasmettendo quanto possibile l’amore di una moglie verso il proprio marito.

Gilda Signoretti

LE MURA DI BERGAMO

Regia: Stefano Savona

Uscita in sala in Italia: giovedì 23 marzo 2023

Sceneggiatura: Stefano Savona

Produzione: Iervolino & Lady Bacardi Entertainment con Rai Cinema production

Distribuzione: Fandango

Anno: 2023

Durata: 137’

InGenere Cinema

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