Home / Recensioni / News / GUIDA AL MEGLIO [e al peggio] del 2013 – La Lista di Luca Ruocco

GUIDA AL MEGLIO [e al peggio] del 2013 – La Lista di Luca Ruocco

ing2013Ormai ve ne sarete accorti… La profezia [spacciata] come maya che vedeva imminente la fine del mondo con l’approssimarsi della fine dello scorso anno era una bufala.

E come riprova del fatto che quello che sto dicendo sia effettivamente vero [se non ve ne foste accorti] eccomi ancora qui, come lo scorso anno, a tormentarvi con la mia lista dei buoni e dei cattivi.

Come la scorsa volta, è quella che state per leggere [se ne avrete voglia e pazienza] è un elenco redatto in modo assolutamente ludico, e secondo gusti molto molto molto personali [oltre che riguardante anche unicamente che, però, potrebbe incontrare il consenso di alcuni di voi [così come l’esatto contrario].

Non importa. Vuoi per senso dell’ordine, vuoi per una sorta di piacere per la tradizione,  quella che segue è una carrellata dell’anno cinematografico appena trascorso, attraverso le migliori e peggiori produzioni filmiche, i film indie più consigliati, e gli home video da recuperare!

Eccomi a voi!

Luca Ruocco

 –

MIGLIORI FILM DEL 2013

evilremake

al QUINTO posto: LA CASA – EVIL DEAD di Fede Alvarez

[qui la nostra recensione]

Perché: Il remake di Fede Alvarez è efferato, crudele e audace e ha l’incoscienza/coraggio di proporre un finale davvero del tutto “alternativo”, che, ancor più della nuova drammaticità donata ai protagonisti, potrebbe destabilizzare i fan più fondamentalisti.

Alvarez racconta un contagio fisico, carnale, come già Raimi aveva fatto e come farà Lamberto Bava nel suo dittico sui Demoni, un contagio che assedia le menti e le anime delle giovani vittime ma che porta ad un incessante supplizio dei loro corpi.

 –

djangobest

al QUARTO posto: DJANGO UNCHAINED di Quentin Tarantino

[qui la nostra recensione]

Perché: «Senza gli spaghetti western non esisterebbe una buona parte del cinema italiano. E Hollywood non sarebbe la stessa cosa.». E’ Tarantino stesso ad affermare questa dipendenza, non solo sua, ma di TUTTO il cinema moderno dal filone spaghetti del Genere western. Il suo film è un omaggio, ma è anche, come sempre un enorme e personale gioco meta-cinematografico.

 –

Il-Grande-e-Potente-Oz-Strega-dellEstal TERZO posto: IL GRANDE E POTENTE OZ di Sam Raimi

[qui la nostra recensione]

Perché: L’esperienza Disney del regista de La casa è decisamente più riuscita di quella vissuta con Alice in wonderland [2010] dal collega Tim Burton, sia a livello filmico che narrativo. Il grande e potente Oz non si barda dei colori edulcorati di un connubio puramente “alimentare”, ma riesce ad apparire come un progetto più personale: è facile rintracciare una certa linea di continuità nella struttura drammaturgica de Il grande e potente Oz con quella de L’armata delle tenebre, che lo stesso regista firma nel 1993, o ritrovare tracce di Drag me to hell, 2009, nella trasformazione finale della strega interpretata da Rachel Weisz, o dei vari Spider-man nell’utilizzo iperbolico delle evoluzioni acrobatiche fatte rimescolando le azioni degli stunt e un potente ma intelligente uso della cgi, stavolta supportato da una più che riuscita integrazione con il 3D.


pacifical SECONDO posto: 
PACIFIC RIM di Guillermo Del Toro

[qui la nostra recensione]

Perché: Del Toro è un autore intelligente e sa lavorare al Genere, dosando i suoi ingredienti in maniera sapiente: sa che in un film di mostri questi ultimi devono fare bella mostra di sé, e non si fa pregare…

I Kaiju vengono serviti agli occhi degli spettatori in ogni salsa: diverse specie, diversi livelli evolutivi, vivi, morti, in combattimento, a tranci. Ma Del Toro sa anche che una serie di combattimenti tra creature titaniche [vedi Transformers] non sarebbe bastato a tutti, e di certo non avrebbe fatto di Pacific Rim un cult.

salembestal PRIMO posto: LE STREGHE DI SALEM di Rob Zombie

[qui la nostra recensione]

Perché: Rob Zombie disorienta gli spettatori, maggiormente i fan più accaniti, componendo sullo schermo un’opera stratificata su più livelli: un horror dallo stampo classico, che può esser letto attraverso i molteplici rimandi al cinema d’assedio carpenteriano o allo psico-dramma alla Polanski, per le arcane presenze pronte a soggiogare le proprie vittime sacrificali per indurre in loro dei cambiamenti emozionali e mentali, e  per l’importanza data al “luogo” dello svolgersi delle vicende, che diventa prigione e luogo d’incubazione di una malattia fisica e mentale, in maniera lovecraftiana.

PEGGIORI FILM DEL 2013

creaturesbestal QUINTO posto: BEAUTIFUL CREATURES di Richard LaGravenese

[qui la nostra recensione]

Perché: È l’ennesimo frutto di un best-seller fantastico sentimentale, l’ennesima trasposizione filmica tutta puntata sulla rielaborazione in chiave fantasy, con venature horror, di attimi salienti e problematiche tipici dell’età adolescenziale. Basta!

esp2bestal QUARTO posto: ESP 2 – FENOMENI PARANORMALI di John Poliquin

[qui la nostra recensione]

Perché: ESP 2 – Fenomeni Paranormali non riesce a smuoversi di una tacca dal già scarso risultato filmico del primo episodio: cos’altro aspettarsi da un film che si basa sulle rimanenze di un film ciofeca, e che continua a raschiare il fondo di un filone stra-abusato e consumato come quello del found footage in salsa ghost? Nulla. E di nulla si tratta. Ma di Nulla con la “N” maiuscola.

liberaidalmalebestal TERZO posto: THE LAST EXORCISM – LIBERACI DAL MALE di Ed Gass-Donnelly

[qui la nostra recensione]

Perché: Il film segue un andamento zoppicante, e si dimostra, infine, innocuo e noioso, nonostante svisate apparentemente importanti, come il sesso [onirico?] tra la posseduta e Abalam; l’uso delle riprese POV tratte dal primo film come elemento diegetico di questo capitolo, con alcuni spezzoni ritrovati online dalle nuove amiche di Nell; o, infine, l’esorcismo, immancabile ma stavolta di tipo pagano, impiantato nella seconda metà del film. 

multiplexbestal SECONDO posto: MULTIPLEX di Stefano Calvagna

[qui la nostra recensione]

Perché: Multiplex inizia a zoppicare parecchio già dalla trama: il regista pare abbia tratto vaga ispirazione dal Demoni di Lamberto Bava, di cui, però, rimane solo il fatto che i protagonisti vivano una notte da incubo, con tanto di bodycount, all’interno di un cinema-prigione. Come struttura narrativa, invece, Multiplex sembra guardare più all’indipendente In the market, di Lorenzo Lombardi, ma almeno Calvagna non si auto-eleva a Tarantino italiano! Tutto già visto, sviluppato in dialoghi, talvolta davvero troppo ingenui tra i protagonisti [su tutti quelli del guardiano del cinema], che risultano peraltro un po’ troppo standardizzati.

ilfuturobestal PRIMO posto: IL FUTURO di Alicia Scherson

[qui la nostra recensione]

Perché: È un film piatto, ricoperto solo dalle inespressività, interiore ed esteriore dei personaggi [e degli attori], tutti privi di personalità. Per di più è TOTALMENTE incomprensibile. VOLUTAMENTE oscurantista. MA A CHE PRO!?!

MIGLIOR FILM INDIE DEL 2013

oltreilguadobestal SECONDO posto: OLTRE IL GUADO di Lorenzo Bianchini

[qui la nostra recensione]

Perché: Bianchini dimostra ancora una volta di possedere una cifra autoriale forte e solenne, che gli permette di scegliere, in probabile antitesi con l’andazzo contemporaneo e commerciale, i toni di una ghost story dai ritmi lenti, dilatati, anche nella stessa costruzione del meccanismo dello spavento [di cui il regista si dimostra, comunque, un buon tecnico].

wrathbestal PRIMO posto: WRATH OF THE CROWS di Ivan Zuccon

[qui la nostra recensione]

Perché: E’ un deciso e sorprendente passo in avanti, quello di Zuccon, che con Wrath of the crows riesce a portare a termine un ottimo esempio di indie a budget contenuto, capace di rimettere in discussione molte delle produzione monetariamente più competitive.

MIGLIOR LIBRO DEL 2013

zombibestAl QUINTO posto: ZOMBI – OLTRE 900 TITOLI PER NON RIPOSARE IN PACE edito da UniverItalia

[qui la nostra recensione]

Perché: Un volume come quello di Francesco Lomuscio è fiore all’occhiello dei dizionari di cinema horror pubblicati negli ultimi anni in Italia, in quanto si specializza [e se non vanta assicurazione di completezza, di certo è il libro che più può avvicinarcisi] in una branca specifica del cinema orrorifico, lo zombie movie, appunto, esplorandolo, dissezionandone titoli conosciuti e riportando alla luce, da tombe troppo ben interrate film introvabili, inediti in Italia, e indipendenti.

 

matermorbi1al QUARTO posto: MATER MORBI edito da Bao Publishing

[qui la nostra recensione]

Perché: Per celebrare uno degli albi più riusciti della storia contemporanea dylaniataBao Publishing ristampa e distribuisce Mater Morbi in un’edizione di gran classe: grande formato, copertina cartonata con disegno eccezionale di Carnevale [un abbraccio allo stesso tempo caldo e mortale tra Dylan e Mater Morbi, di cui vediamo la schiena completamente segnata da profonde cicatrici], un incipit [firmato dagli stessi autori] di cinque pagine a colori [lividi e scuri], e una lunga e curata chiusa con disegni inediti e studi di sequenze firmate da Canevale, una storia della nascita dell’episodio, e un estratto dalla sceneggiatura di Recchioni.

labibbianoneunlibrosacroal TERZO posto: LA BIBBIA NON E’ UN LIBRO SACRO edito da Uno Editori

[qui la nostra recensione]

Perché: Dopo Il libro che cambierà per sempre le vostre idee sulla Bibbia e Il Dio Alieno della Bibbia, in cui Biglino iniziava ad esporre e poi esemplificava in maniera molto più approfondita voci, personaggi, momenti e situazioni dell’Antico Testamento proponendone una lettura nuova ed alternativa quella dei dogmi religiosi, e dopo Non c’è creazione nella Bibbia, volume in cui l’autore si focalizzava sulla Genesi e l’atto creazionista di Dio, questo La Bibbia non è un libro sacro è un po’ una summa ragionata degli studi condotti da Mauro Biglino in questi anni.

salemlibroal SECONDO posto: LE STREGHE DI SALEM edito da Newton Compton Editori

[qui la nostra recensione]

Perché: Nel libro le atmosfere morbosamente occludenti del film riemergono in maniera omogenea dal romanzo di Zombie, che permette ai lettori un secondo e più attento passaggio all’interno dei claustrofobici corridoi del palazzo dove la protagonista Hedi vive. Le streghe di Salem recupera gran parte della violenza grafica [descrittiva in questo caso] e verbale che Zombie aveva lasciato nella chiusa di Halloween 2, interessato a sviluppare nel suo ultimo lungometraggio discorso autoriale di tutt’altro genere, ma che era da sempre stata firma riconoscibile e parte della sua poetica registica.

splatterantologiaal PRIMO posto: SPLATTER [antologia] edito da Rizzoli Lizard

[qui la nostra recensione]

E’ corposissimo volume antologico a cura di Edoardo Rosati [un “Il meglio di Splatter”], che in 352 pagine ripercorre, con il supporto di Paolo Interdonato e l’introduzione di Dario Argento, la storia di uno dei più famosi e apprezzati fumetti orrorifici italiani. Il volume è stra-consigliato ed è adatto anche [e soprattutto] a chi si approccia a Splatter da neofita. L’antologia raccoglie al suo interno il primo numero completo e storie storiche come Primi delittiSelf serviceo e Uno diviso… ma non solo!

Luca Ruocco

InGenere Cinema

x

Check Also

DEADPOOL & WOLVERINE di Shawn Levy

Non ci sono limiti nel folle mondo di Deadpool. Tuttavia, una cosa ...