Quando la giovane Linnéa lascia la Svezia per approdare a Los Angeles non ha alcun dubbio sul proprio destino: diventerà una star del porno, con il nome d’arte Bella Cherry, e conquisterà successo e ricchezza. Ma le sue aspettative si scontrano con una realtà che non si era immaginata: essere bella, pragmatica e disinibita non è sufficiente. Un’industria dominata e gestita da uomini, infatti, chiede alle attrici di essere ciò questi desiderano, imponendo umiliazioni, violenze e soprusi nascosti dietro una patina squallida di deontologia pornografica capace di giustificare ogni cosa.
Questa è la trama di Pleasure, opera prima della regista Ninja Thyberg disponibile su MUBI dal 17 giugno. Il film approda allo streaming legale dopo un tour festivaliero lusinghiero che può vantare le selezioni ufficiali del Festival di Cannes 2020 e del Sundance 2021.
Il sogno americano radicalizzato e ridicolizzato nel racconto potente ed efficacie di una giovane svedese che aspira ad emergere in un mondo ruvido e spersonalizzante come quello del porno a stelle e strisce. Un esordio che certamente non tradisce queste premesse, non risparmiando allo spettatore scene dure e esplicite. Una lenta discesa verso un territorio arido che trasforma i desideri e l’ambizione in arrivismo e spregiudicatezza e che fa del fine l’unica morale da seguire. Un affresco lucido di ciò che la società americana [ma potremmo dire occidentale] è diventata nel corso degli anni e come questa abbia sostituito al talento il denaro, all’etica il successo e alla costruzione di una comunità con eguali diritti la propria effimera soddisfazione personale.
Pleasure, dunque, utilizza l’industria del porno come esempio estremo per mostrare la condizione ordinaria della nostra società. Raccontando la parabola di Bella, non fa altro che descrivere quella di tutti i giovani che, pieni di entusiasmo e voglia di spaccare il mondo, sono costretti a pagare un tributo altissimo in termini di moralità per ottenere ciò che desiderano.
Ninja Thyberg mostra capacità e conoscenza cinematografica notevole realizzando una regia sensibile e un montaggio impeccabile. Una cineasta di grande prospettiva, non c’è dubbio, ma che con Pleasure commette un errore difficile da non notare: fa del suo coraggio uno strumento di autocensura.
Spieghiamo meglio: indagare il funzionamento dell’industria pornografica è un soggetto molto frequentato dal cinema [anche quello italiano, pensate a Guardami di Davide Ferrario, un Pleasure ante litteram a tutti gli effetti] sempre con l’intento di scandalizzare o provocare il pensiero borghese. In alcuni casi, questo tipo di operazione è risultata autentica e sincera, regalando a tutti noi momenti di cinema enorme – un esempio su tutti, Boogie Nights di P.T. Anderson – in altri meno.
Per quanto riguarda Pleasure, l’impressione è che il coraggio trovato per affrontare ancora una volta questo mondo così duro e mercificante, abbia costretto la regista a rendere la narrazione del suo film canonica, semplice e, ahinoi, prevedibile. Una struttura così lineare, senza particolari svolte e che conduce alla conclusione che tutti potrebbero aspettarsi. Un finale borghese per tutto quel pubblico che ha bisogno di sentirsi migliore della protagonista e che uscendo dalla sala ne matura la ferma convinzione di esserlo. Un epilogo consolatorio per chi ha già giudicato gli attori e le attrici che lavorano nel porno e che rende la denuncia di Pleasure politicamente corretta e accettata da tutti i benpensanti.
Un vero peccato che non ridimensiona il talento di questa regista, ma che ci spinge ad attendere il suo prossimo progetto con curiosità e speranza.
Paolo Gaudio
–
PLEASURE
Regia: Ninja Thyberg
Uscita in streaming in Italia: venerdì 17 giugno 2022
Con: Sofia Kappel, Zelda Morrison, Evelyn Claire, Chris Cock, Dana DeArmond, Kendra Spade, Jason Toler, Lance Hart
Sceneggiatura: Ninja Thyberg
Produzione: Plattform Produktion, Flamboyance Films, Grand Slam Film Production
Distribuzione: MUBI
Anno: 2021