Home / Recensioni / In sala / WEST SIDE STORY di Steven Spielberg

WEST SIDE STORY di Steven Spielberg

Cosa succede quando si mescola uno dei migliori musical della storia americana, uno dei migliori registi viventi e uno degli studi di produzione più grandi di sempre?

Prendi West Side Story, fallo girare a Steven Spielberg e produrre dalla 20th Century Studios e avrai un film praticamente perfetto sotto ogni aspetto [cit.].

Certo, il musical non è per tutti, soprattutto in sala. Bisogna essere predisposti a sospendere totalmente l’incredulità e ad accettare che ogni pochi minuti i personaggi prendano a ballare e a cantare all’improvviso. Se proprio non siete tipi da reggere canzoni e balletti al cinema, ovviamente, questo non è il film che fa per voi. Se invece – come chi scrive – amate alla follia il Musical e desiderereste vivere saltellando e cantando per strada senza essere presi per pazzi, allora andate in sala e regalatevi un’esperienza cinematografica incredibile.

Era l’estate del 2019, in un mondo ancora ignaro di tutto ciò che sarebbe accaduto, quando sono iniziate le riprese del colossale remake che vede Spielberg alla sua prima esperienza con questo Genere così eccessivo e teatrale; il 2014 quando dichiarò di essere intenzionato a dirigere West Side Story, il musical del 1957 liberamente tratto dalla tragedia shakespeariana Romeo e Giulietta, che aveva già visto una sua riuscitissima versione cinematografica nel 1961.

 

Spielberg ci rimette le mani restando fedele [con la sceneggiatura di Tony Kushner] più al libretto dello spettacolo teatrale che alla pellicola e inserendo un nuovo personaggio femminile, Valentina, interpretato da Rita Moreno, l’attrice che era stata Anita nel film del ‘61.

Per chi non conoscesse la trama, West Side Story racconta l’amore e l’intolleranza in una New York in espansione in cui la lotta razziale tra americani e portoricani è all’ordine del giorno. Ai due schieramenti la gang dei Jets e quella degli Sharks, che si sentono minacciati gli uni dagli altri in una società che sembra non avere posto per tutti e che condanna i ceti più popolari e meno abbienti a perdere le proprie case. In questo contesto si inscrive la storia d’amore tra Tony, americano appena uscito di prigione e migliore amico del capo dei Jets, e Maria, portoricana e sorella del capo degli Sharks. Le loro differenze culturali non vengono accettate dai due clan che si dichiarano guerra pur di ostacolare quest’amore.

Nel nuovo West Side Story troviamo tutto ciò che ci si aspetta: grande cinema, coreografie incredibili, musiche stupende [perfettamente arrangiate da David Newman], attori di enorme spessore artistico. Ansel Elgort [Tony], David Alvarez [Bernardo], Mike Faist [Riff], sono estremamente prestanti nella loro mascolinità e nelle coreografie testosteroniche, ma è nelle donne che si rintraccia l’eccezionalità in questa pellicola: la giovanissima Rachel Zegler [per la prima volta sullo schermo] interpreta una Maria piena di candore, canoro e recitativo, mentre Ariana DeBose è un’Anita straripante, potentissima, bellissima e dall’energia che incanta.

La regia di Spielberg è raffinata e assolutamente comunicativa seppure non scevra di virtuosismi artistici – la sequenza iniziale è una gioia assoluta per gli occhi – e di inquadrature mai banali. Le risse tra le due gang, la festa in palestra, l’incontro notturno tra Tony e Maria, la lotta tra Tony e Riff, fino alla sequenza che precede lo scontro finale… Spielberg sa perfettamente come incantare, rapire, tenere i suoi spettatori col fiato sospeso nonostante stia dirigendo il remake di un adattamento di Romeo e Giulietta. Tutti sappiamo esattamente come andrà a finire, eppure non c’è verso di annoiarsi per tutti i 156 minuti della coloratissima pellicola.

 

Rivedere oggi West Side Story porta inevitabilmente a riflettere su quanto le tematiche di un testo quasi sessantacinquenne [per tenere fuori Shakespeare] siano ancora così attuali, comprensibili e contestualizzabili in un tempo indefinito che appartiene a tutti. È qui che l’operazione remake assume un senso: per sottolineare quanto una storia universale come questa sia [ahinoi] ancora fin troppo odierna.

In ogni caso, c’è una sola certezza: nonostante le candidature ai Premi Oscar 2022 non verranno annunciate prima di febbraio, West Side Story è destinato già ad accaparrarsene a decine.

Irene Scialanca

WEST SIDE STORY

Regia: Steven Spielberg

Uscita in sala in Italia: giovedì 23 dicembre 2021

Con: Ansel Elgort, Rachel Zegler, Ariana DeBose, David Alvarez, Rita Moreno

Sceneggiatura: Tony Kushner

Produzione: Amblin Entertainment, 20th Century Studios

Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures

Anno: 2021

Durata: 156’

InGenere Cinema

x

Check Also

FANTAFESTIVAL 44: I vincitori!

  Annunciati i vincitori della XLIV edizione del FANTAFESTIVAL: Pipistrello d’Oro al ...