Home / Recensioni / In sala / C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD di Quentin Tarantino

C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD di Quentin Tarantino

Los Angeles, 1969: il nono film di Quentin Tarantino. Ottimo regista, autore col guizzo, ma ancor prima e ancor più incontenibile cinefilo che ritorna al cinema con due macro-intenzioni, che ne nascondono tante altre più piccole ma non meno importanti: la prima è chiudere una ideale trilogia iniziata con nel 2009 con Bastardi senza gloria e proseguita con Django Unchaneid tre anni dopo; la seconda è raccontare la storia del cinema con un grande atto di cinema.

Rick Dalton [Leonardo DiCaprio] è un attore televisivo molto famoso per una serie western ma caduto in declino, che non riesce a rassegnarsi alla fine del suo successo. Per questo cerca ossessivamente di farsi spazio all’interno dell’industria cinematografica di Hollywood, che ormai sembra averlo escluso da qualsiasi ruolo da protagonista e di resistere al richiamo di Cinecittà e del cinema di Genere made in Italy che lo reclama, ma per il quale l’attore prova disgusto. Al suo fianco, da sempre, Cliff Booth [Brad Pitt], sua controfigura e probabilmente unico amico, che sembra accettare placidamente il ruolo diurno quasi da maggiordomo in cui lo ha relegato l’altro, per poi ritirarsi nottetempo nella sua roulotte sporca e nella sua vita assai lontana dal lusso e dallo sfarzo delle colline di Hollywood. A questa storia di amicizia si affiancano quella di Sharon Tate [Margot Robbie], che insieme a suo marito Roman Polanski si trasferisce proprio nella villa accanto a Dalton e quella, a questa collegata, della comunità guidata da Charles Manson [Damon Herriman].

Attori in grandissima forma, personaggi sfaccettati e tutti assai interessanti, una storia. Tutti buoni ingredienti che in mano ad un buon regista si trasformano in un buon film. Ma si parla di un autore e di un cinefilo. E’ così che la storia dell’ultimo arco della vita di Sharon Tate diventa solo sfondo e di quella che, scavando scavando, racconta la passione di Tarantino, di quel mondo fatto di personaggi che divorano le persone e hanno il potere di portarli alle stelle o di farli scomparire. Un mondo che è allo stesso tempo vita e ossessione per l’autore che più volte ha giocato a richiamare tasselli della sua passione cinefila all’interno dei suoi film e che continua a farlo qui, con gli spaghetti western, con le serie girate o i film mai fatti di Rick Dalton [da F.B.I. a La grande fuga agli omaggi ad Antonio Margheriti e Sergio Corbucci], a una splendida scazzottata da backstage tra Pitt e Buce Lee [interpretato da Mike Moh]. E ancora con i rimandi al cinema dei nostri autori di Genere storicizzati come Sergio Leone, a cui sembra rimandare il titolo C’era una volta a…, senza dimenticare i giochi interni al cine-mondo tarantiniano, con i suoi stunt guidati da Kurt Russell, che stunt sanguinario era già stato per lui in Grindhouse – A prova di morte [2007].

Ma non basta il gioco dei giochi che da tempo sembra appassionare Tarantino riguarda il tempo e la storia. Questa sua ideale trilogia è, infatti, una sorta di macchina del tempo che permette all’autore di rivivere momenti storici e culturali per lui di grande intesse e di modificarli, di piegarli alla sua visione, ai suoi desideri. E’ quello che accade anche in questo C’era una volta a… Hollywood, ma con un mood più disteso, non distaccato ma forse troppo calcolato da un Tarantino che sa di essere Tarantino.

Non che il film si risolva tutto sul piano estetico o tecnico, tutt’altro. C’era una volta a… Hollywood regala la performance di due attori che sono arrivati davvero ad alte vette di carriera e probabilmente la performance di Pitt riesce a sorpassare, anche se di poco, quella del primo fra i protagonisti. Ma nel raccontare il 1969 americano l’autore rimbalza tra due punti focali idealizzati, quelli delle comunità che racconta [che sia quella delle star di hollywood o quella degli hippie] senza voler mai dare concretamente corpo [tantomeno scontro e frazione] né alla prima né all’altra. Come se la sua passione avesse in questo caso preso il sopravvento sul suo film.

Discutibile, poi, la scelta di non fornire alcun dettaglio sui pregressi e sugli sviluppo della Manson Family, pezzo di storia della cronaca nera e per il cinema made in USA, ma probabilmente non parte del bagaglio culturale di ognuno. Una scelta che gioca leggermente a sfavore della ludica ricostruzione del mondo parallelo tarantiniano.

Luca Ruocco

C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD

Regia: Quentin Tarantino

Con: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch, Timothy Olyphant, Julia Butters+

Uscita in sala in Italia: 18 settembre 019

Sceneggiatura: Quentin Tarantino

Produzione: Heyday Films

Distribuzione: Sony Pictures Entertainment

Anno: 2019

Durata: 161’

InGenere Cinema

x

Check Also

TERRIFIER 3 – Primo Teaser Italiano del film nei cinema dal 31 ottobre

Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, è lieta di svelare il primo ...