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LUNA DE MIEL di Diego Cohen

luna-de-miel1Quest’anno il Fantafestival ha stretto una collaborazione molto interessante con il Festival del cinema di Genere sudamericano Blood Windows, di Buenos Aires. Grazie a questo gemellaggio, la line up dello storico festival romano dedicato al fantastico, si è arricchita di pellicole provenienti dal Messico, dal Cile e dall’Argentina. Tra queste, abbiamo visto per voi, Luna de Miel di Diego Cohen, un ossessivo rape&revenge che ha avuto molto seguito tra gli appassionati del Genere di tutto il mondo.

Jorge, un medico eccentrico e solitario, rapisce Isabel, la sua bella vicina di casa, costringendola così a una detenzione che presto diventa una sorta di sadico esperimento, teso a fare della donna la moglie perfetta del suo sequestratore. Ma le apparenze spesso nascondono una verità ancora più terrificante.

Sadica, violenta ed esplicita, la pellicola di Diego Cohen fa dell’ossessione per la vita di coppia del suo protagonista il veicolo per condurre lo spettatore all’interno di un inferno personale e malato.

L’intera vicenda è raccontata dal punto di vista di Jorge, il medico disturbato mosso da un unico desiderio: la formazione di una famiglia tutta sua. Non importa come e con chi, ciò che conta è avere qualcuno con cui condividere l’esistenza che lo sta consumando. Forse, quella che ha avuto da bambino non gli ha concesso l’amore e la comprensione che avrebbe desiderato, tanto da scatenare un tragico evento che ha riguardato la morte dei suoi genitori.

luna-de-miel2Il medico, interpretato da Hector Kotsifakis, nasconde tutto il suo passato dentro di sé, celandone i contenuti, ma non i contorni sinistri che lo hanno segnato. La determinazione spaventosa e votata all’offesa del prossimo – in questo caso, la povera Isabel – è ciò che permette a Luna de Miel di emanciparsi – ma solo per pochi attimi –  dal sottogenere al quale s’inscrive di diritto e che troppo spesso finisce per stancare chi osserva. Le motivazioni che stanno dietro al sequestro e alla tortura, fisica e psicologica, sono il reale orrore per chi racconta e, certamente, anche per chi guarda.

luna-de-miel3L’aspirazione di un amore “qualunque”, di un matrimonio ordinario – celebrato in uno scantinato – possono trasformarsi da desiderio legittimo a prigionia insensata, violenta e annichilente? Così come il talento per la professione medica, diventa strumento di dolore e il cibo quello di costrizione psicologica, l’unione tra uomo e donna si mostra come la peggiore tra le sofferenze. Sfortunatamente, tutto questo fa soltanto da cornice pretestuosa alle scontate – per il Genere – mutilazioni, collari elettrificati, botte da orbi e sangue a fiumi. Fino a raggiungere un finale scontato, ma decisamente necessario, alla ricerca di una catarsi che, ahimé, non si raggiunge a pieno.

Il torture porn – se così possiamo definirlo – fa del voyeurismo il centro di gravità permanente di ogni storia che propone. Tuttavia, la forza del cinema horror si è sempre mostrata nella capacità che ha avuto nel corso del tempo di nascondere il mostruoso al fine di sublimarlo e di renderlo interiore. La paura al cinema sta diventando un’esperienza sempre più rara, sostituita dal disgusto, il fastidio e, a volte, il ridicolo.

Ridateci Carpenter, Raimi, Hooper e Craven. Allora sì, che torneremo ad avere paura.

Paolo Gaudio

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LUNA DE MIEL

2.5 Teschi

Regia: Diego Cohen

Con: Hector Kotsifakis, Paulina Ahmed, Alberto Agnesi

Uscita in sala in Italia: /

Sceneggiatura: Marco Tarditi Ortega

Produzione: Grotesque

Distribuzione: /

Anno: 2015

Durata: 96’

InGenere Cinema

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