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STREGHE A PACHINO – UN CASO GIORNALISTICO IRRISOLTO di Lorenzo Muscoso

Foto 2Via Iannello non era mai stata oggetto di attenzione, ma dal maggio 1963, e per molto tempo ancora, sarà sotto l’occhio dei riflettori. Siamo a Pachino, Sassari, Sicilia. Il 28 maggio 1963 il giovane giornalista Salvatore Marino rimane pietrificato davanti alla scena che gli si presenta ai suoi occhi: un uomo sta portando sulla schiena il feretro di sua figlia. Quell’uomo è Sebastiano Bosco, un uomo poverissimo, con una prole numerosa da crescere.

Una delle sue bambine è morta, e, impossibilitato a farle celebrare un funerale per mancanza di denaro, adagia il corpo in una piccola bara di legno e si avvia verso il cimitero di Pachino.

Marino lo incontra e gli dà un passaggio in auto. Da bravo reporter, ma prima ancora, da uomo coscienzioso e dall’animo nobile, scatta subito alcune fotografie che ritraggono Bosco con la bara in spalla e poi mentre, in alcuni momenti di disperazione, si accascia sulla bara e piange la  perdita della sua bambina.

Il regista Giuseppe Ferrara, lo stesso anno, aveva deciso di dirigere un documentario su questa triste vicenda, ed ebbe perciò l’occasione di intervistare il giovane Marino, che al microfono, con una certa sicurezza, raccontava tutte le conseguenze che la diffusione della notizia ebbe a livello prima nazionale e poi mondiale. Si, perché Marino, quelle fotografie, le inviò all’Ansa, e in un batter d’occhio le più importanti testate nazionali e poi mondiali avrebbero riportato, con sgomento, il caso.

Ciò che aveva inquietato Marino, sentimento che avrebbero poi condiviso anche altri concittadini, era proprio la sprezzante indifferenza con la quale si guardava a Bosco, umiliato perché povero e perché non in grado di pagare neanche il funerale di sua figlia. Nessuno, tra le persone a conoscenza della morte della bambina, si prodigò per fare una colletta e pagare i funerali della piccola, e quello che seguì alla pubblicazione della foto e alla denuncia a mezzo stampa di Marino ha ancora oggi dell’incredibile. Come se non bastasse la sofferenza di Bosco, che viveva in una casa di due stanze minuscole con la sua famiglia, alcuni quotidiani italiani avevano messo in dubbio la morte della bambina, così come l’integrità mentale dell’uomo. Per non parlare poi di quello che successe durante le riprese effettuate da Ferrare, quando le persone intervistate venivano portate via con la forza per evitare che il caso continuasse ad avere risalto, e furono in molti a sostenere che la vicenda fosse stata costruita ad arte da Marino per difendere gli interessi del Partito Comunista.

Lorenzo Muscoso ha già dimostrato di avere particolare sensibilità verso alcune tematiche, come la violenza alle donne, il tema del lavoro [La statua della Rambla], la disabilità [Emozioni senza barriere], e lo ha fatto sia attraverso il cinema che attraverso il teatro [Sensibilità sonore], talvolta ricorrendo agli spot TV [Rimorso].

CopertinaStreghe a Pachino, prodotto da Eriberto Muscoso  per Dreamworld Pictures, è un breve documentario, della durata di 12 minuti, che interseca frammenti di repertorio in bianco e nero, relativi al documentario di Giuseppe Ferrara alle riprese recenti di Muscoso, anche autore della fotografia, che intervista il non più giovane, ma sempre molto attivo, Marino, chiedendogli di ripercorrere quel famoso 28 maggio 1963 e di descrivere le conseguenze di quel suo gesto di denuncia sociale che scatenò vere e proprie ostilità tra i pachinesi, lesi nell’orgoglio e per la prima volta finiti sulle prime pagine dei giornali, accusati di cattiveria e insensibilità, “stregoni” tacciati di inciviltà e crudezza. Ad incentivare la drammaticità della storia le musiche di Marco Werba, che certo non ha bisogno di presentazioni, e che è riuscito a comporre una colonna sonora intensa, che culmina, fino a commuovere, nelle scene finali che ci introducono al cimitero di Pachino.

Ci auguriamo, però, che Muscoso possa rimettere mano a questo breve lavoro per poterlo ampliare, e descriverci approfonditamente questo caso di cronaca che ancora oggi ferisce e fa discutere, magari proprio dando voce a coloro i quali, in quel 1963, erano schierati pro e contro Marino, e dunque pro e contro Bosco, ed entrare nei dettagli della vicenda, magari riuscendo, chissà, a fare finalmente chiarezza e a chiudere il caso. Infatti, così come si presenta, il lavoro appare abbozzato e troppo superficiale.

Gilda Signoretti

STREGHE A PACHINO – UN CASO GIORNALISTICO IRRISOLTO

2 Teschi

Regia: Lorenzo Muscoso

Con: Salvatore Marino, Giuseppe Ferrara

Produzione: Dreamworld Pictures

Distribuzione: /

Durata: 13′

Trailer:

InGenere Cinema

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