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FREAKS di Tod Browning

freaks2Anno 1932: il cinema si spinge oltre ogni limite, dando alla luce quello che tutt’oggi rimane il più celebrato dei film maledetti.

Il successo dei primi horror targati Universal non passò inosservato al volpone Irvin Thalberg [all’epoca timoniere della MGM], che si mise in testa di proporre sul mercato la pellicola più scioccante mai realizzata fino a quel momento, commissionando la regia allo specialista Tod Browning [che, non a caso, aveva diretto l’anno prima il Dracula con Bela Lugosi].

La storia [ispirata al racconto Spurs di Tod Robbins] è ambientata in un circo dove si esibiscono appunto i freaks del titolo: nani, due gemelle siamesi, una donna barbuta, un ermafrodito e altri ancora [tra cui un uomo senza gambe né braccia che si muove strisciando ed è capace addirittura di accendere e fumare una sigaretta!].

freaks3Uno dei nani eredita un’ingente somma di denaro e cade nelle grinfie di una bellissima acrobata, che lo convince a sposarla. Aiutata dal suo amante [il forzuto Hercules], la donna progetta in realtà di ucciderlo per sottrargli tutti i suoi beni. Fino a che i freaks non scoprono il suo piano ed iniziano a meditare un’atroce vendetta.

Quello che all’epoca scandalizzò le platee di tutto il mondo [e ancora oggi lascia esterrefatti] è il fatto che Browning [tra l’altro ex saltimbanco nei circhi ambulanti] si servì di autentici scherzi della natura, di cui alcuni erano attori di professione, mentre altri erano menomati anche intellettualmente e crearono non poco scompiglio nei prestigiosi Studi hollywoodiani.

Durante la prima del film si verificarono episodi di malori e svenimenti da parte degli spettatori, tanto che il film venne immediatamente tagliato di circa trenta minuti, eliminando due scene: la castrazione di Hercules e il momento in cui la schiera di freaks si accaniva sadicamente sulla perfida acrobata [esiste persino una versione con un finale addolcito, dove vediamo il nano protagonista felicemente sposato con una consorte che lo ama davvero].

Al di là della fama che ha generato, la pellicola conserva ancora un ritmo invidiabile, grazie soprattutto ad una schiera di interpreti eccezionali, un montaggio serrato e una regia magistrale.

freaks1Due almeno i momenti memorabili: il matrimonio tra il nano e l’acrobata, con il brindisi collettivo per dare il benvenuto alla sposa [accompagnato dal coro “una di noi… l’accettiamo… una di noi…”], e il climax finale, in cui gli assassini vanno incontro alla furia vendicativa dei mostri.

Oltre alle singole scene, il coraggio del film sta nel fatto che si tratta di un’opera spietata verso tutti, diversi e normali. Il circo diventa così una sorta di microcosmo dove non esistono buoni e cattivi. Tutti sono colpevoli e nessuno è innocente.

I mostri sono sì vittime del disprezzo altrui, ma possiedono un loro codice: chi lo infrange è destinato alla più orribile delle punizioni [nel vero senso del termine!].

La pellicola si rivelò un insuccesso al botteghino, Browning si ritrovò nel ciclone dello scandalo e firmò con Freaks la sua ultima regia, regalando al cinema una delle più intense storie d’amore e di vendetta mai raccontate. Un capolavoro immortale, straziante e sconvolgente, capace di devastare le coscienze e mettere a nudo tutta l’essenza della crudeltà umana.

In fondo, come dice l’anziana tutrice dei freaks all’inizio del film, sono come bambini, Dio li ama

Lorenzo Paviano

FREAKS

5 Teschi

Regia: Tod Browning

Con: Harry Earles, Daisy Earles, Olga Blacanova, Henry Victor, Wallace Ford, Leila Hyams, Roscoe Ates

Sceneggiatura: Al Boasberg, Willis Goldbeck, Leon Gordon, Edgar Allan Woolf

Produzione: Tod Browning per Metro-Goldwyn-Mayer

Distribuzione: Metro-Goldwyn-Mayer

Anno: 1932

Durata: 90′ c.a. [versione originale]; 64′ c.a. [versione censurata]

InGenere Cinema

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