Si è parlato tanto, e da più parti, di Arrugas di Ignacio Ferreras, 2011, e dopo averlo visto, non possiamo che comprendere il motivo per cui è stata data risonanza a questo originale film d’animazione spagnolo, che lascia il segno.
Proprio oggi, dopo l’uscita in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, Arrugas arriva prepotentemente nei cinema italiani, distribuito da Exit med!a, in esclusiva a Roma al Nuovo Cinema Aquila [qui], in versione originale con sottotitoli in italiano.
Tratto da Arrugas, 2008, graphic novel di Paco Roca, famoso fumettista spagnolo [con il quale si è aggiudicato il Premio nazionale del Comic 2008, o il Premio Nazionale di Spagna], Arrugas o Rughe [come trasposto da noi in Italia] è un film d’autore prepotente e originale, che vanta la distribuzione, in Giappone, nientemeno che dello Studio Ghibli.
Reduce dal premio Romics d’Oro, conferitogli proprio al Romics, Festival Internazionale del fumetto e dell’animazione, Paco Roca è ormai considerato uno dei più importanti autori di fumetto a livello internazionale, peraltro pluripremiato. Come per la grapich novel, edita in Italia da Tunuè, anche Arrugas il film, che recentemente è stato presentato al Future Film Festival di Bologna e al Festival del cinema spagnolo di Roma [giunto alla sesta edizione], ha goduto di diversi e importanti riconoscimenti, pensiamo ai premi Goya come Miglior film e miglior sceneggiatura non originale, al Premio Cartoon Movie in Francia per il miglior adattamento, o alla candidatura all’Oscar nel 2012.
Il fumetto e l’animazione, ancora una volta, come hanno dimostrato i capolavori della coppia Hayao Miyazaki e Isao Takahata, possono tranquillamente fondersi tra loro, e, se all’origine c’è una grapich novel eccellente, allora un bravo regista non può che partire da una base solida.
Emilio [Charo Pena] è un ex direttore di banca in pensione e avanti con l’età. Da poco tempo è affetto dal morbo di Alzheimer, ma non ne è consapevole. Suo figlio Joan, non potendosene/volendosene occupare, ha deciso di trasferirlo in una casa per anziani. Emilio, che dalla morte della sua amata Maite ha vissuto da solo e fino a poco tempo fa indipendente, è ora pervaso da una profonda tristezza perché deve lasciare la sua casa, e perché sa che non è più in grado di badare da solo a sé stesso.
La struttura che lo ospita, seppur moderna e assolutamente confortevole, non gli è familiare. Emilio, una volta giunto, si sente spaesato, e guarda con pena i suoi coetanei [come Ramon, doppiato da Paco M. Barreiro, che ripete qualsiasi cosa venga detta], ciascuno affetto da una diversa malattia degenerativa, o, come Antonia [Mabel Rivera], disperatamente soli. Emilio prova molta rabbia nei confronti di suo figlio, che, una volta lasciatolo lì, non è più tornato a trovarlo. La convivenza non è facile, ed Emilio lo sa bene, dopo aver conosciuto il suo compagno di stanza, Miguel [Tacho Gonzáles], che non è sposato e non ha figli, e dunque non ha nessuna nostalgia per la vita solitaria che conduceva prima, ed è questo il motivo per cui appare sempre un po’ distaccato.
Da buon disonesto, approfittando della demenza senile di Antonia e di altri anziani, Miguel si fa da loro consegnare soldi per venire incontro alle loro richieste, come se fosse il direttore della struttura. Antonia, ad esempio, gli chiede di poter chiamare a casa, e lui, che sa che di lì a poco si dimenticherà della richiesta fattagli, le chiede soldi in cambio del favore che le farà, e così, ogni giorno, raccoglie un bel gruzzoletto. Questo atteggiamento di Miguel, però, nasce anche dalla sua volontà di non destare i suoi coetanei dalle loro convinzioni, magari ricordando loro che da lì non usciranno mai più, e, quindi stando al gioco.
Arrugas, scritto da Ferreras e Roca con Àngel de la Cruz e Rosanna Cecchini, è un film poetico e delicato, struggente, amaro e a tratti ironico. Ferreras rimane fedele, per la maggior parte, alla graphic novel di Roca, e trasmette al film saggezza e profonda sensibilità. Non si può rimanere indifferenti di fronte a questo capolavoro spagnolo, che commuove e fa riflettere, e ci svela l’animo più profondo degli anziani, colpevoli soltanto di non essere capaci più di badare a sé stessi, preoccupati di pesare troppo sulla vita dei loro figli e pronti a mettersi da parte.
È il ricordo del passato a consumare ogni giorno la serenità di molti anziani, come dello stesso Emilio, che, da buono sportivo e nuotatore, sogna di tuffarsi nella piscina di cui dispone la struttura, o Sol [Ana Mociñeures], nostalgica del suo passato e convinta di viaggiare ogni giorno sull’Orient Express che la porterà ad Instanbul.
L’amore e l’egoismo sono i due sentimenti contrastanti sui quali si fonda Arrugas, e quale amore più grande se non quello tra Dolores [Xermana Carballudo]e Modesto, quest’ultimo cieco e completamente assente, che solo Dolores riesce a far sorridere, continuando a prendersi cura di lui senza mai lamentarsi.
Arrugas, animato da Baltasar Pedrosa [da uno storyboard dello stesso Ferreras] su disegni di Roca, e accompagnato poi da una altrettanto delicata e malinconica colonna sonora, di Nani García, pone poi l’attenzione sulle malattie degenerative, e sulla paura delle vittime di venire da esse divorate.
Gilda Signoretti
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ARRUGAS – RUGHE
Regia: Ignacio Ferreras
Con: Charo Pena, Tacho Gonzáles, Mabel Rivera, Xermana Carballudo
Uscita in sala in Italia: giovedì 23 maggio 2013
Sceneggiatura: Ignacio Ferreras, Paco Roca, Àngel de la Cruz, Rosanna Cecchini
Produzione: Manuel Cristobal per Perro Verde Films, Cromosoma, Television de Galicia
Distribuzione: Exit med!a
Anno: 2011
Durata: 89’