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BUSSANO ALLA PORTA di M. Night Shyamalan

La tranquillità di una famiglia composta da una coppia di uomini e dalla loro bambina viene stravolta dall’arrivo di un gruppo di misteriosi individui che, dopo aver tentato di farlo con le buone maniere, si introducono con violenza all’interno del piccolo rifugio sperduto tra i boschi in cui i tre erano pronti a passare qualche giorno di vacanza.

Gli intrusi sono molto differenti l’uno dall’altro e insieme formano un gruppo davvero difficile da etichettare, sia per i genitori e la bambina che in poco tempo diventano i loro ostaggi, che per lo spettatore.

I due uomini sono un gigantesco e muscoloso maestro, dai modi estremamente gentili e un piccoletto più isterico e rancoroso; le due donne una triste e silenziosa madre di famiglia e un’infermiera. Che nonostante la brusca partenza, il loro arrivo non veda come finalità una rapina diventa in poco tempo una certezza. L’ipotesi più realistica è che si tratti di una setta di esaltati religiosi, anche perché dopo le colluttazioni iniziali i tre iniziano a parlare di Apocalisse.

Quattro folli, quindi? Forse. E se l’essere presi in ostaggio all’interno di una casa sconosciuta e isolata da un gruppo di pazzi non fosse bastato, ai due papà e alla bambina viene chiesto l’impossibile. Due di loro dovranno sacrificare il terzo per salvare l’intera umanità da una serie di catastrofi che porteranno all’inevitabile estinzione della specie.

Si parla di sommo sacrificio, perché la richiesta è di rinunciare ad uno degli affetti più cari per salvare una moltitudine di persone che per chi deve compiere la scelta tragica non sono nessuno. Le opzioni sono due ed entrambe contengono bene e male, una parte positiva e una estremamente negativa.

Il tempo per prendere la decisione, poi, è chiaramente poco e i quattro giurano che non proveranno a convincere gli ostaggi usando violenza. Questo, però, non significa che fra quelle mura non scorrerà del sangue per oliare i meccanismi di un orologio il cui timer è impostato sull’ora della fine del mondo.

Bussano alla porta, il nuovo film di M. Night Shyamalan è questo. Ci piacerebbe aggiungere un propositivo “e molto altro”, ma ci piace essere schietti e sinceri con voi amici dell’horror e allora non lo facciamo. Perché sul nuovo film del regista di Old ci sono davvero poche altre cosa da aggiungere.

Il film è tratto da un libro, La casa alla fine del mondo di Paul G. Tremblay. In sé sarebbe un’idea piccola ma funzionale, peccato che sia sfruttata in modo prevedibile e un po’ vanitoso da un regista che da sempre ci ha abituati a un utilizzo di twist finali capaci di stravolgere del tutto la visione dell’intero film proprio poco prima della chiusa. Ebbene, Bussano alla posta è un’opera che di quel twist da vertigine aveva estremamente bisogno per trovare un vero e proprio senso, una riuscita. E invece qui il regista decide di condurre lo spettatore proprio nel posto che gli aveva indicato da lontano e che aveva continuato a raccontargli passo dopo passo durante il viaggio.

Tra l’altro sembra che di tanto in tanto l’autore accenda un piccolo campanello d’allarme, ma ogni volta l’arrivo di un colpo di scena viene disatteso. Un bel gioco, ma dura troppo e non porta frutti.

Non basta l’idea di partenza, coadiuvata da una regia solida e da un gruppo di attori che riescono a regalare diversi momenti di buona interpretazione. Soprattutto se lo spettatore, forse proprio perché troppo rassicurato da un guida dritta e accomodante, inizia a domandarsi il perché di alcune cose che non possono trovare una reale spiegazione nemmeno all’interno dell’assurda cornice di un’Apocalisse da camera che, come sarebbe normale nel mondo odierno, trova immediatamente enormi amplificatori nei media più o meno giovani e interattivi.

Il senso che rimane, a film finito, è che il progetto del regista non sia stato messo definitivamente a fuoco, prima di arrivare sullo schermo. Un’idea non del tutto sviluppata che mostra le sue incompiutezze proprio a causa dei toni eccessivi che un’Apocalisse pretende.

Luca Ruocco

BUSSANO ALLA PORTA

Regia: M. Night Shyamalan

Con: Dave Bautista, Jonathan Groff, Ben Aldridge, Nikki Amuka-Bird, Kristen Cui, Abby Quinn, Rupert Grint

Uscita sala in Italia: giovedì 2 febbraio 2023

Sceneggiatura: M. Night Shyamalan, Steve Desmond, Michael Sherman

Produzione: Blinding Edge Pictures, Wishbone Entertainment Inc.

Distribuzione: Universal Pictures

Anno: 2023

Durata: 100’

InGenere Cinema

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