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NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS: I film italiani in sala e in piattaforma a Natale 2022

Noi di InGenereCinema.com siamo fatti così: alle tradizioni ci teniamo e pure molto. Quindi, anche se si tratta di un’annata particolarmente stitica sotto l’albero di Natale per il cinema italiano, la nostra Gazzetta del Fantastico e della Cultura Horror non può esimersi dal consueto e tradizionale, appunto, Nightmare Before Christmas! Il pungente focus sui film italiani usciti in sala – e sulle piattaforme – per queste sante festività natalizie.

Annata avara, dicevamo, questa del 2022 per la nostra produzione e i motivi sono facilmente rintracciabili nella terribile crisi di pubblico che ha colpito le nostre sale, nonché nell’uscita di Avatar 2 – La Via dell’Acqua di James Cameron, campione d’incassi annunciato che farebbe tremare i polsi anche al più strutturato dei nostri cinepanettoni. Tuttavia, grazie ai colossi dello streaming legale e a un trio di comici inossidabili che non temono niente e nessuno, anche quest’anno il Natale è salvo.

Tre titoli, un Senatore della risata vestita a festa, un vecchio leone della nostra commedia un po’ stanco e svogliato, per finire con quel trio di cui sopra che in questi ultimi anni sembra aver trovato una nuova linfa vitale.

Basta così, abbiamo già detto troppo! Procediamo pure con il nostro consueto, tradizionale, unico e solo: Incubo prima del Natale.

Sigla!

IMPROVVISAMENTE NATALE di Francesco Patierno

Ad inaugurare il periodo delle feste è toccato a Prime Video con una commedia natalizia svogliata, esangue e senza identità. Improvvisamente Natale, diretto da Francesco Patierno e con Diego Abatantuono è una pellicola schiacciata da un dilemma pesantissimo: fare o non fare un cinepanettone?

Domanda alla quale nessuno della produzione sembra essersi preso la responsabilità di rispondere; cosicché nell’incertezza e nella confusione di comprendere che film sarebbe dovuto essere Improvvisamente Natale, si è proceduto nella non scelta di affidare un soggetto di Neri Parenti a un regista di cinema d’essai come Patierno costretto a relazionarsi con un gruppo di attori scarsamente motivati e a far coesistere tre linee narrative distantissime per tematiche e genere e per di più in aperto contrasto tra loro.

Il risultato è una pellicola che non ha nessuna identità e che procede svogliatamente passando dalla commedia ridanciana, al dramma familiare fino all’avventura per ragazzi. Un pasticcio di contrasti senza vitalità e vivacità fatto di interpreti seduti che recitano in evidente risparmio energetico con una vicenda che si va a spegnere lentamente, troppo lentamente. Un vero incubo di Natale che fallisce in ogni suo proposito, qualora ce ne fosse stato uno.

NATALE A TUTTI I COSTI di Giovanni Bognetti

Ma se Prime piange, cari Amici di InGenereCinema.com, Netflix certamente non ride. Difatti, Natale a tutti i costi sembra soffrire della stessa indolenza e della medesima inadeguatezza del suo emulo targato Amazon. Remake del francese Mes Très Chers Enfants, il film di Bognetti prova a mettere in scena un pigro scontro generazionale senza particolare inventiva, dall’estetica televisiva e dall’esito più che prevedibile.

Anche qui siamo di fronte a un progetto che vorrebbe emanciparsi dal cinepanettone, salvo che nell’utilizzo di un linguaggio triviale davvero fuori luogo. La difficoltà di rintracciare una propria dimensione di comicità che non sia quella grottesca del film originale, ma neanche quella farsesca tipica del sottogenere natalizio, castrano ogni altra iniziativa filmica riducendo la pellicola a un susseguirsi di gag volgarotte e poco efficaci. Il ridimensionamento di un filone che nel nostro Paese ha segnato record di incassi e portato migliaia di persone in sala sta vivendo il suo capitolo finale, forse il più buio e desolante di sempre, vale a dire la distribuzione in piattaforma. Prodotti del genere hanno sempre dato il meglio in sala, come a completare quel rito collettivo che vede gli italiani passare le feste insieme, mangiare fine a stare male e poi andare al cinema, satolli e brilli a ridere dei propri vizi e delle proprie virtù. Ma da quando FilmAuro ha scelto – saggiamente, aggiungiamo noi – di non proseguire in questa sua attività si è creato un vuoto che nessuno è stato in grado di colmare. La crisi di pubblico dovuta alla pandemia ha fatto il resto e le piattaforme ne hanno approfittato. Ma la toppa è peggio del buco, anche se De Sica resta un patrimonio ancora cospicuo per la commedia tricolore. Saremo capaci di non sperperalo?

IL GRANDE GIORNO di Massimo Venier

Ma proprio quando tutto sembrava perduto, Aldo, Giovanni e Giacomo fanno il miracolo di Natale mostrando a tutti che oltre il cinepanettone c’è vita. Anzi, c’è il cinema.

Il grande giorno, incredibile a dirsi, è cinema e solo poterlo affermare appare un gesto sovversivo e rivoluzionario come poche cose in questo panorama così asfittico e triste per la nostra industria. Che Venier abbia sempre spinto il trio verso un immaginario più cinematografico – comico per carità, ma magari più vicino a Billy Wilder piuttosto che a Nando Cicero – non lo scopriamo certamente adesso. Eppure, Il grande giorno appare come il culmine di questo percorso, nella misura in cui i tre comici non rappresentano l’unica attrazione narrativa possibile, ma al contrario sono un abbrivio che consente alla storia di dipanarsi e di incontrare altre storie, ma soprattutto altri personaggi importanti quanto o più di loro.

Ebbene sì Aldo, Giovanni e Giacomo sono una porta verso ciò che li circonda, verso l’altro e verso gli altri e tutti insieme contribuiscono alla costruzione di un affresco feroce e dolcissimo dei nostri tempi.

Un matrimonio esagerato, un gaffeur irresistibile e due amici/nemici sono la lente dalla quale osservare la miseria e la fragilità umana, tanto ridicola quanto commovente allo stesso tempo. Si ride, si piange e si riflette usciti dalla sala dopo aver visto Il grande giorno e ci si sente meglio come dopo aver rivisto dei vecchi amici, che sono sempre gli stessi ma forse un pochino migliori.

Infine, ci domandiamo, cari Amici di InGenereCinema.com: sarà un caso che l’unico bel film di queste feste è al cinema e non in piattaforma?

Paolo Gaudio

InGenere Cinema

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