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JOHN WICK – CAPITOLO 2 di Chad Stahelski

Non fai in tempo a sotterrare l’ascia di guerra, che il passato bussa alla tua porta per reclamare un pegno. E’ sempre così e lo sa bene John Wick, il sicario più pericoloso del mondo. Dopo aver recuperato la sua amata auto, torna nella sua enorme e silenziosa abitazione, accompagnato solo dal suo cane e dal ricordo di una vita passata che alimenta costantemente la sua implacabile forza distruttrice.

Ma John sa che la calma non può durare a lungo. In realtà non dura affatto.

Santino D’Antonio, figlio di un boss camorrista, chiede a John di uccidere sua sorella Gianna, scelta dal padre come erede al Grande Tavolo della criminalità. Al rifiuto di John, il giovane ambizioso risponde con la distruzione della sua casa. Wick capisce di trovarsi in un vicolo cieco, quindi parte alla volta di Roma per portare a compimento l’ennesima missione.

Non c’è alcun dubbio: la saga di John Wick funziona alla grande in tutte le sue componenti.

Funziona il personaggio, il suo stile, il suo volto, la sua presenza scenica, lo strapotere sovrumano, ma anche la sua semplicità e linearità di azioni ed emozioni. La backstory c’è, serve ed è funzionale, ma per fortuna non è un personaggio sovraccaricato di una complessità eccessiva, perché in questo caso stonerebbe.

Funziona la messa in scena, in questo caso capace di adattarsi anche ad un ambiente “esotico” come quello della parte centrale, ambientata a Roma.

Funziona la regia, feroce e violenta, ma sempre calibrata e mai estrema, ritmo indiavolato a parte; la qualità dell’azione sta proprio nel non essere costruita tramite un montaggio ultraveloce, ma ci sono lunghe scene riprese in continuità in cui avviene tutto nel contesto diegetico con attori, stuntman, pochi effetti speciali e coreografie di lotta ben orchestrate ma mai fini a se stesse.

Funzionano i personaggi di contorno, mai fuori posto, mai scritti o interpretati come macchiette [e con l’ambientazione italiana il rischio era alto], sempre azzeccati nei volti e nelle loro funzioni narrative.

Funziona il mondo criminale in cui è ambientata la storia, con le sue leggi, il suo denaro, i suoi principi morali.

Funziona il tono del film, il suo essere iper-moderno nel modo in cui dialoga con altri linguaggi [funzionerebbe come fumetto, come videogioco], rimanendo puramente cinematografico e figlio dell’action anni Ottanta.

John Wick ha avuto il merito di riportare alla ribalta Keanu Reeves con un ruolo che diventerà iconico, o quantomeno di culto, e ha regalato agli spettatori un tipo di action duro, senza orpelli e formalmente perfetto [magari non siamo ai livelli di The Raid, ma poco importa].

Il finale aperto di questo secondo capitolo [più grande e ambizioso del precedente] non fa che aumentare la voglia di vedere la terza parte del viaggio verso il retirement [forse impossibile] del sicario più badass del cinema contemporaneo.

Egidio Matinata

JOHN WICK – CAPITOLO 2

Regia: Chad Stahelski

Con: Keanu Reeves, Riccardo Scamarcio, Claudia Gerini, Ian McShane, Common, Laurence Fishburne, Ruby Rose, Franco Nero, John Leguizamo

Uscita in sala in Italia: giovedì 16 marzo 2017

Sceneggiatura: Derek Kolstad

Produzione: Eagle Pictures

Distribuzione: Leone Film Group

Anno: 2017

Durata: 122’

InGenere Cinema

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