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SANGUE MISTO di AAVV

sanguemisto7Otto registi, otto città, otto gruppi etnici: questa è l’idea alla base del rivoluzionario horror a episodi Sangue misto [2016], uno tra i progetti più folli, coraggiosi e sanguinari del panorama indi italiano. Senza moralismi o velleità sociologiche, i registi raccontano ciascuno una storia del brivido ambientata in una comunità straniera all’interno di una città, in un ideale viaggio da Nord a Sud. Finora possiamo vedere Sangue misto nella versione provvisoria con cinque episodi – entro fine anno si conta di aggiungervi gli ultimi tre: guidato da Davide Scovazzo, l’omnibus coinvolge il medesimo insieme a Paolo Del Fiol, Lorenzo Lepori, Isabella Noseda e Chiara Natalini, mentre Raffaele Picchio, Edo Tagliavini e il misterioso Pellegrino Dormiente [nome d’arte] completeranno il complesso lavoro. Un gruppo “misto” come il film, che comprende registi navigati nel lungometraggio, altri specializzati in corti e medi, e due “quote rosa” di tutto rispetto.

Grandma’s remedy di Isabella Noseda. L’affascinante artista e performer ambienta la sua storia in una Torino mai così oscura: città esoterica per eccellenza, ospita una comunità africana di cui sono protagoniste una bambina [Mexi Marzolla] e sua nonna. Dopo la morte dell’anziana signora, la piccola viene affidata a una coppia di italiani che la maltrattano: tramite le pratiche vudù apprese dalla nonna, mette in atto la sua vendetta. È forse l’episodio più inquietante: dalle inquadrature sui minacciosi monumenti, alle minuziose scenografie con bambole e strumenti magici avvolti da una fotografia suggestiva, fino alla comparsa nel buio di un Baron Samedi in versione Boogeyman, passando anche attraverso il Male più immanente della crudeltà umana.

Mochi di Paolo Del Fiol. Profondo conoscitore della cultura giapponese, che mette in scena in tutte le sue opere, il regista ambienta la vicenda nella comunità nipponica di Milano. Al centro di tutto c’è un misterioso ristorante dove un direttore d’orchestra [Rimi Beqiri] si reca per cercare una ragazza di cui ha sentito l’incantevole voce attraverso una registrazione. Ma scoprirà a sue spese che la famiglia nasconde un mostruoso segreto. “Mostruoso” è la parola più adatta, visto che Mochi è l’episodio con il più alto tasso di effetti gore e splatter, oltre all’impressionante make-up della ragazza durante la trasformazione. Del Fiol non si fa mancare nulla, tra carni strappate, occhi deorbitati, pasti umani, larve impiantate nel corpo e commistioni tra sangue e cibo che sono alla base della vicenda. Una storia, come tipico di Del Fiol, molto complessa – fin troppo in certi punti – con un prologo e un flashback. Suggestiva la contrapposizione tra le inquadrature milanesi sulle note della Casta Diva di Puccini e gli interni nel ristorante giapponese, oltre al poetico flashback ambientato in Giappone.

sanguemisto4Rigorosamente dissanguati da vivi di Davide Scovazzo. Dopo i precedenti corti, il regista prosegue la sua esplorazione nichilista del mondo con uno stile inconfondibile, incentrato su ambienti squallidi e personaggi grotteschi. Questa volta tocca alla comunità araba di Genova, città ripresa nei suoi angoli più degradati dove, fra locali notturni e un tossico che si fa in vena ai bordi della strada, la protagonista [Iulia Laura Cifra] incappa in un kebabbaro molto particolare. I gestori [fra cui notiamo Enrico Luly, attore-feticcio di Scovazzo] rapiscono gli sfortunati clienti, li squartano e mettono la loro carne nei kebab: la stessa sorte capita alla ragazza, che viene violentata, appesa a un gancio e torturata fino alla morte. Scovazzo punta molto sugli effetti gore e splatter nella squallida macelleria – memorabile soprattutto il seno strappato alla Cifra con una sega elettrica. Cameo di Johnson Righeira nei panni di una vittima.

sanguemisto6Gu di Lorenzo Lepori. Fra i registi più estremi e weird dell’indi italiano, con vari lungometraggi alle spalle, Lepori introduce la storia – che si svolge a Pistoia – con il suo tipico stile pulp fatto di gang in lotta fra loro. A questo, segue una rapina dove una donna cinese e la sua bimba rimangono uccise da tre malviventi. Lo zio della ragazza compie un rito diabolico sul marito e padre italiano delle vittime [Pio Bisanti] per ottenere vendetta, trasformandolo in una creatura demoniaca. Ma lui stesso, accusato di aver portato la sciagura sulla famiglia, è destinato alla morte. Concettualmente è notevole, come in Mochi, la contrapposizione fra le due culture diverse – l’orientale che diffida dell’occidentale, ritenendolo responsabile della sventura. Visivamente, Lepori mescola il pulp con le terrificanti storie di spettri e maledizioni orientali – lo zio cinese in versione fantasma, il rito immerso in un’atmosfera esoterica, la trasformazione di Bisanti in un’orribile demone affamato di carne e sangue umano. Non mancano scene sanguinarie, tra squartamenti, schizzi di sangue e cannibalismo.

sanguemisto2Veneranda di Chiara Natalini. La semi-esordiente regista dimostra di avere un ottimo potenziale, ambientando la sua storia a Viareggio – nella prima versione non è molto chiaro di che città si tratti, ma quella definitiva sarà arricchita da inquadrature tipiche del luogo. Tre amici, festeggiando l’addio al celibato di uno di loro, caricano a bordo dell’auto una splendida transessuale brasiliana di nome Veneranda [Daia Rodriguez], che li conduce nel suo appartamento. Durante una fellatio, la trans carioca si trasforma però in una mostruosa creatura assetata di sangue – una sorta di vampiro – che fa strage dei tre ragazzi. E non è la sola creatura nei dintorni ad avere questa doppia identità. Ambientato interamente di notte, è caratterizzato da un’atmosfera squisitamente dark e underground.

Gli episodi rimanenti dovrebbero rappresentare la comunità albanese di Roma [Picchio], la comunità indiana di Ravenna [Tagliavini] e la santeria latino-americana di Varese [Pellegrino Dormiente]. Già nella versione provvisoria, Sangue misto ha una forza innovativa notevole.

Davide Comotti

SANGUE MISTO

3 Teschi

Regia: Isabella Noseda, Paolo Del Fiol, Davide Scovazzo, Lorenzo Lepori, Chiara Natalini

Con: Mexi Marzolla, Pia Johansen, Rimi Beqiri, Reiko Nagoshi, Francesca Fiume, Iulia Laura Cifra, Enrico Luly, Johnson Righeira, Pio Bisanti, Daia Rodriguez

Uscita in sala in Italia: /

Sceneggiatura: Lucio Besana, Paolo Del Fiol, Davide Scovazzo, Lorenzo Lepori e Pio Bisanti, Chiara Natalini

Produzione: Contamina, varie

Distribuzione: /

Anno: 2016

Durata: 88’ [versione con 5 episodi]

Teaser trailer:

InGenere Cinema

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