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ALIENWEEN di Federico Sfascia

ALIENWEENNel panorama piatto, prevedibile, scontato e pigro del cinema italiano, un regista come Federico Sfascia si mostra con la dirompenza distruttiva di un vulcano in eruzione. Aveva provocato danni a questo sistema già con la sua opera prima, I Rec U, e continua a seminare distruzione con Alienween, sua ultima fatica passata in Concorso al 36esimo Fantafestival.

Anarchico, imprevedibile, coraggioso ed esagerato. Questo è il cinema di Sfascia che si potrebbe descrivere come un enorme calderone nel quale mescolare insieme lo splatter più eccessivo e cartoonesco, con il romanticismo rosa e immediato. Il risultato? Una horror comedy stravagante, chiassosa e anarchica, che concede qualche ammiccamento di troppo alla linea romance, smorzando il baraccone divertente, macabro e gore che il regista è abile nel costruire.

La sinossi è esaltante: quattro trentenni, diversi tra loro ma legati da una passata amicizia, che si ritroveranno a passare la notte di Halloween nella vecchia casa della loro adolescenza per un festino a base di droga e prostitute.

Alienween 2La “riunione di famiglia”, arricchita dall’inaspettato arrivo delle fidanzate gelose, prende una strana piega quando una misteriosa pioggia di comete inizia a cadere dal cielo, portando con sé piccole creature aliene che infettano con il loro seme corrosivo e mutageno qualsiasi essere vivente, incluso uno dei ragazzi che porterà l’infezione all’interno della casa. Sotto assedio sia fuori che dentro l’abitazione, inizia la lotta disperata per la sopravvivenza, tutti contro tutti in un’apocalisse il cui pericolo più letale sono i fantasmi del passato che i protagonisti portano dentro di sé.

La passione per il Genere – in particolare quello realizzato negli USA durante gli anni ottanta – è evidente, così come quella per i cartoni animati nipponici fatti di ultraviolenza e buoni sentimenti alla Ken Shiro. Ma anche la voglia di creare un universo assurdo e fantastico, all’interno del quale, tutto – e proprio tutto… – può accadere. È questo che sorprende – e ci piace – di Federico Sfascia, la sua visione pura, sincera e fanciullesca dell’orrore e dell’avventura, che parte da ciò che ha più visto e amato da bambino e che si scontra con la sua sensibilità e capacità artistica di adulto.

Alienween 3Alienween non è un film perfetto – ma quale film lo è per davvero? – tuttavia è proprio nei limiti di questo lavoro che si palesa il lato più interessante e degno di attenzione di questo cineasta. Il suo desiderio di tener insieme due aspetti così differenti come l’horror demenziale e il romanticismo adolescenziale, rende questa operazione tra le più coraggiose in circolazione in questo momento. L’atto eroico al cinema può essere anche quello di un regista che prova a esprimere se stesso mescolando mostri dal seme corrosivo, con ragazzi confusi che non sanno come affrontare la loro vita sentimentale. Un po’ Raimi, un po’ Muccino. Un corto circuito di linguaggio che potrebbe respingere alcuni, ma che non può non essere sostenuto e appoggiato da chi il cinema lo ama profondamente.

In fondo, quando vi ricapita di assistere a un dialogo colmo di sentimentalismo da romanzo rosa, fatto da due protagonisti che stanno morendo sciolti da un acido extraterrestre?

Lunga vita a Sfascia!

Paolo Gaudio

ALIENWEEN

3 Teschi

Regia: Federico Sfascia

Con: Alessandro Mignacca, Alex Lucchesi, Anna Morosini, Cecilia Casini, Federica Bertolani, Francesca Detti, Giulia Zeetti, Guglielmo Favilla, Martina Falchetti, Matteo Cantù, Mattia Settembrini, Milena Garreffa, Mirko Peruzzi, Raffaele Ottolenghi

Sceneggiatura: Federico Sfascia

Produzione: Empire Video, Fantasma Film, Galaxian Arts Explosion

Anno: 2016

Durata: 83′

 

 

 

 

Gilda Signoretti

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