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SOLDATO SEMPLICE di Paolo Cevoli

soldatosemplice1Il percorso professionale di un comico italiano – a quanto pare – non può fare a meno di un passaggio cinematografico. Non fa eccezione quello di Paolo Cevoli che dopo aver raggiunto il grande pubblico attraverso il palcoscenico televisivo di Zelig, arriva al cinema con Soldato Semplice nella triplice veste di regista, interprete e produttore. Tuttavia, a differenza di tanti stand-up-comedian nostrani, Cevoli propone una commedia decisamente ambiziosa e poco convenzionale per il nostro cinema.

1917. Siamo nel pieno della Grande Guerra. Gino Montanari è un maestro elementare romagnolo, ateo, anti-interventista e donnaiolo. A causa delle sue idee e dei suoi comportamenti libertini, viene costretto dal preside ad arruolarsi volontario sebbene abbia da tempo superata l’età della leva obbligatoria. Arrivato al fronte, Gino viene destinato ad un piccolo avamposto in Valtellina come eliografista, nonostante la sua scarsissima esperienza di segnali morse, montagna e vita militare.

I primi incontri con i suoi compagni e con il Tenente Mazzoleni sono all’insegna delle vessazioni e delle prese in giro.

soldatosemplice2La guerra passa in secondo piano e lascia il ruolo da protagonista ad un intreccio di vite umane che mettono in scena le differenze e tipicità dell’Italia di quegli anni.

Diciamolo subito: Soldato Semplice non è un film esattamente riuscito. I limiti di quest’opera prima sono molteplici e si possono rintracciare facilmente nella scelta di Cevoli di concentrare su di se la maggior parte delle responsabilità. Dirigere, scrivere, interpretare e produrre sono incombenze pesantissime per chiunque, figuriamoci per un neofita cinematografico come il comico romagnolo.

soldatosemplice3Tuttavia, colpisce profondamente il coraggio e l’ambizione di questo esordio che propone argomenti, scenari e riflessioni decisamente inaspettati se confrontati con il passato televisivo del regista. Cevoli non fa nulla – o quasi – per ricordare le gag che lo hanno reso popolare sul piccolo schermo, ma al contrario, si butta in un territorio – quello della Prima Guerra Mondiale – fatto di solitudine, inconsapevolezza e morte. Descrive un’Italia remota, talmente lontana che si fa fatica a riconoscere e che solo attraverso la musica o ai volti degli interpreti si può scorgere. In particolare, l’interpretazione di Luca Lionello lascia davvero incantati: l’attore di Passion of the Christ di Mel Gibson riesce a dare un’umanità commovente ad un personaggio estremo e sopra le righe come il suo Tenente Mazzoleni, rintracciando un equilibrio quasi insperato tra la farsa ed il dramma.

soldatosemplice4Non si può non amare Mazzoleni, già dalla sua prima apparizione nel film, nella quale descrive con enfasi le ferite di guerra riportate nelle diverse campagne belliche a cui ha preso parte. Più di tutti, Lionello, incarna le contraddizioni e la miseria di quel tempo, in cui rigidità e fragilità si confondono celando il confine che li separa.

Soldato Semplice rappresenta senza dubbio un’anomalia nel panorama della commedia italiana e nonostante una sceneggiatura esile ed una visione registica acerba, il film di Cevoli meriterebbe di essere sostenuto.

Paolo Gaudio

SOLDATO SEMPLICE

2 Teschi

Regia: Paolo Cevoli

Con: Paolo Cevoli, Luca Lionello, Antonio Orefice, Massimo De Lorenzo, Paola Lavini, Ernesto Mahieux

Uscita in sala in Italia: giovedì 2 aprile 2015

Sceneggiatura: Paolo Cevoli

Produzione: Paolo Cevoli, Roberto Gemelli per Diverto srl

Distribuzione: Koch Media

Anno: 2015

Durata: 99′

InGenere Cinema

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