Finalmente arriva in Italia, saltando purtroppo il circuito di sala, il Byzantium [2012] di Nel Jordan. Ritorno al vampire movie per il regista di Intervista col vampiro, che dopo diciotto anni ritorna ad una storia ad alto contenuto di emoglobina, e con dei protagonisti pronti a ingollarla fino all’ultima goccia.
Il film, che trae il titolo dal nome dell’hotel dove le bicentenarie Clara [la sensuale Gemma Arterton di Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe] e Eleanor [la Saoirse Ronan di The Host] – madre e figlia – trovano momentaneo rifugio nel loro eterno peregrinare, proprio in agosto entra a far parte del catalogo home video della Koch Media, in versione DVD e BD, con un comparto extra abbastanza curato, che comprende il trailer, le interviste a cast e crew, e un backstage del film.
Byzantium potrebbe essere pensato come un controparte femminile, una risposta del gentil sesso, al precedente Intervista col vampiro. Mentre questo, infatti, seguiva una storia raccontata dal vampiro Pitt, e rimbalzata maggiormente tra protagonisti maschili [i succhiasangue interpretati da Cruise e Banderas], in questo nuovo vampire movie la narrazione è affidata alla pagine, scritte e gettate al vento, dalla [eternamente] giovane Eleanor, costretta da due secoli [sospensione temporale che ritorna da un film all’altro] a confessare ai fogli bianchi le angosce esistenziali e le controverse scelte morali di una vampira assai lontana dagli standard di predatore più pericoloso dell’intera catena alimentare.
Anche in questo caso è facile tirare una linea di collegamento tra il film-intervista e il quello “diario”: nel primo, infatti, Pitt rifiutava la sua natura di assassino di uomini decidendo di cibarsi [quasi completamente] del sangue di ratti, cani e altri piccoli animali; nel secondo la vampira affidata alla Ronan ha affilato la capacità di “annusare” il desiderio di morte di malati terminali e anziani, gente con un piede nella tomba e il peso della depressione sul cuore, da accompagnare nell’oblio dell’aldilà.
E ancora punti in comune si ritrovano nella costruzione delle storie, entrambe sospese tra il presente contemporaneo [molto più sviluppato in Byzantium, dove la situazione in real time occupa la maggior parte della pellicola, mentre nel precedente film di succhiasangue si limitava a qualche frammezzo con l’intervistatore guidato nelle sue domande dalle dichiarazioni fiume del vampiro centenario] e dei più o meno lunghi flashback narrativi.
Ma non c’è film di vampiri che si rispetti senza le classiche “regole” che vigono sull’oscura realtà del vampiro e sull’atto stesso del suggere: mentre su quest’ultimo ritroviamo ancora una volta una lieve comunanza tra i due titoli, nell’unghia appuntita usata dai sanguisuga per incidere le vene delle proprie vittime [unghia posticcia in ferro, nel film del 1994, escrescenza ossea nel più moderno]; per quanto riguarda le regole i film si differenziano parecchio.
Innanzitutto perché i vampiri raccontati nel ’94 incarnano [quasi] al cento per cento l’iconografia più classica del mostro [con denti acuminati, impossibilitati a mostrarsi alla luce del sole, costretti a rifugiarsi nelle ore diurne nelle bare…], mentre quelli di Byzantium non presentano canini appuntiti, non hanno problemi di fotosensibilità, e si dimostrano organizzati in una sorta di fratellanza massonica guidata da una sorta di divinità auto-relegata su un’isola. Sono i confratelli a scegliere chi sarà degno della vita eterna che la misteriosa divinità può regalare con un battesimo che è morte violenta e rinascita, in una cascata di sangue [letteralmente!]. Eleanor e Clara rappresentano la concretizzazione della possibilità di eludere le ferree regole di questa fratellanza che, in modo assai simile alle varie ecclesie religiose, nega alla donna la possibilità di essere “a immagine di dio”, di diventare una vampire, in questo caso.
Byzantium si carica, quindi, anche di una sottotrama cospirazionista, con la mano nera della fratellanza vampirica sempre sulle tracce delle due donne, con intenzioni tutt’altro che pacifiche…
Ma come è facile intendente dalla semplice espressione che vede sommarsi a un “film con vampiri donne” la presenza della Arterton, Byzantium punta molto anche su una sensualità più epiteliale [e lontana da quella “omo” che serpeggiava nell’Intervista col vampiro]: Clara, infatti, prima di essere vampirizzata era stata obbligata a diventare un prostituta, e nei due centenni successivi si era più volte provata come donna di strada o tenutaria di bordelli, per permettere a sé stessa e alla figlia una vita economicamente agevole.
Byzantium sventola una regia pregevole e un’estetica edulcorata, viaggiando su ritmi lenti e riflessivi, per relegare una parte un po’ più frizzante sul finale.
Definito da The Week il “Twilight per adulti”, Byzantium, per fortuna, non ha nulla a che vedere con la saga dei vampiri emo!
E in questi ultimi mesi CG Home Video ha riportato negli store, nella collana Pulp Video, il secondo film di Jordan: In compagnia dei lupi, horror fantastico del 1984, in cui il regista affronta in tema della licantropia, partendo dalle storie sui lupi mannari raccolti all’interno de La camera di sangue di Angela Carter.
Il film prende corpo ai nostri giorni: la giovane Rosaleen [Sarah Patterson] sogna di trovarsi nel bosco dove poco prima era avvenuto l’omicidio della sorella, forse commesso da un branco di lupi.
Rosaleen ora si trova dalla nonna che, mentre cuce per la nipote una matellina rossa, le racconterà alcune storie… tutte a tematica lupesca.
Ne In compagnia dei lupi si raccontano storie che sembrano fuoriuscire dai racconti di tradizioni popolari: dai coniugi alla prima notte di nozze separati dagli istinti mannari di lui; nel secondo è il diavolo ad offrire ad un giovane insoddisfatto una pozione che causerà una mostruosa trasformazione; in quello successivo una strega incinta, si presenta allo sposalizio di un ricco nobiluomo da cui aveva subito una grave ingiustizia per trasformare in lupi i due sposi e tutti gli invitati; infine è raccontata la triste storia di una mutaforma.
Jordan costruisce attorno a queste storie popolare una cornice horror in cui Rosaleen rivive la storia di Cappuccetto Rosso guardata come attraverso una lente deformante.
Film licantropico davvero sui generis, da riscoprire in un DVD un po’ carente di extra.
Luca Ruocco
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IN COMPAGNIA DEI LUPI
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Neil Jordan
Con: Sarah Patterson, Angela Lansbury, David Warner, Tusse Silberg
Formato: 16:9 – 1.85:1
Audio: Italiano 5.1; Italiano, Inglese 2.0
Distribuzione: CG Home Video – Pulp Video [www.cghv.it]
Anno: 1984
Durata: 91’
Extra: Trailer: Photogallery; Commento del regista
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BYZANTIUM
Voto film:
Voto Blu-Ray:
Regia: Neil Jordan
Con: Gemma Arterton, Saoirse Ronan, Sam Riley, Jonny Lee Miller
Formato: 16:9 – 1920×1080
Audio: Italiano, Inglese 5.1 DTS HD Master Audio
Distribuzione: Koch Media [www.kochmedia.it]
Anno: 2012
Durata: 118’
Extra: Trailer; Interviste; Backstage