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Ancora BLACK STORY per Sony Pictures

maryreilly-bssonyNella videoteca di InGenere Cinema, altri tre titoli dalla collezione Black Story, distribuita da Sony Pictures.

Il primo è Mary Reilly, con Julia Roberts e John Malkovich, ribaltamento di punto di vista del classico di Stevenson: Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.

La storia di una metamorfosi e liberazione che vede il docile dottor Jekyll [qui interpretato da Malkovich] al centro di una turbinosa disputa di desiderio e paura, è osservata da un punto di vista esterno, per giunta femminile: quello della giovane cameriera Mary [Roberts], introversa e insicura a causa di un triste passato familiare, e invaghita del suo datore di lavoro.

Il cambio di prospettiva dona alla storia una nuova carica, sommando attrazione ad attrazione [quella di Mary per lo scienziato a quella di Jekyll per la sua socperta], paura a paura [della ragazza per il violento Hyde e dello scienziato per l’incontrollabilità della sua creazione]. Il film di Stephen Frears, accolto freddamente da pubblico e critica nel 1995 e tratto dal romanzo di Valerie Martin, La governante del dottor Jekyll, ha di interessante l’atmosfera plumbea, oscura, che regna all’interno del palazzo di Jekyll e nella Londra vittoriana e, soprattutto, l’amplificazione del contenuto sessuale, concretizzata nella figura di Hyde, non più trasformazione mostruosa del suo creatore, ma incarnazione e liberazione del suo fascino ferino e dei suoi istinti erotici.

Da evidenziare la sequenza in cui Mary è inviata da Jekyll in una casa d’appuntamento, per recapitare una lettera, e si trova davanti agli occhi una camera completamente imbrattata di sangue, frutto di una notte di “divertimento”, e la scena di trasformazione da Hyde in Jekyll, situata nel finale del film, in cui si evidenzia la presenza reale, fisica, delle due personalità in un unico corpo, che lottano per il sopravvento. Per noi una bella trasposizione. Nell’edizione DVD distribuita da Sony, sono presenti, tra gli extra: il trailer cinematografico, il dietro le quinte con interviste al cast, e le filmografie di attori e regista.

ilnasconfigliodeldiavolo-blackD’altra fattura è Il nascondiglio del diavolo – The Cave [2005], di Bruce Hunt. Una spedizione di biologi e speleologi, in missione di ricognizione tra i Carpazi, alla ricerca di un fiume sotterraneo, si imbatte nelle rovine di un’antica abbazia, che fa da teatrale ingresso ad un profondo sistema di grotte naturali che si estende per chilometri sotto la superficie terrestre. Il gruppo inizia la discesa che li porterà alla scoperta di un nuovo e pericoloso ecosistema al cui apice sembrerebbe esserci un parassita che infesta, e muta, i corpi di talpe, piccoli animali, e degli enormi e feroci pipistrelli umanoidi, che minacciano la stessa vita dei protagonisti.

Il film, nonostante i davvero effetti speciali di Nick Alider [supervisore degli effetti speciali di Alien] e Patrick Tatopoulos [Godzilla], che culminano nella creazione delle creature umanoidi [che tanto sanno anche di xenomorfo], il film non brilla per originalità e per ritmo, annegando nella monotonia, nonostante le affascinanti scene, tra un attacco e l’altro, delle creature mutanti. Il senso di già visto è acuito dal fatto che, lo stesso anno, il cinema UK sforna il ben più riuscito The Descent – Discesa nelle tenebre, di Neil Marshall, che si fonda su un plot davvero simile.

Tanto di cappello, invece, per la riedizione special edition di Christine – La macchina infernale di John Carpenter [1983] che, oltre al film, contiene davvero tanti contenuti extra: dal commento del regista e dell’attore Keith Gordon, ad una serie di scene eliminate, tre video dietro le quinte con le impressioni e i ricordi di Carpenter e del cast tecnico-artistico.

La storia [chi non lo sa?] è quella tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King, che inizia in una catena di montaggio di automobili, nel 1957, dove assistiamo ad una serie di strani incidenti che ruotano attorno alla costruzione di una Plymouth. Un balzo temporale ci porta nella California del 1978, dove Arnie, il classico e vessato nerd di una scuola superiore, entra in possesso proprio di quell’automobile, ormai in condizioni da rottamazione e inizia a lavorarci su per riportarla in vita.

christine-bssony1Tra il ragazzo e l’automobile, battezzata Christine dal nuovo padrone, inizia ad instaurarsi un rapporto morboso, ossessionante. E le cose peggiorano quando chiunque si frammezzi tra Arnie e Christine, muore di morte violenta. Appena uscito dall’insuccesso commerciale di La cosa, Carpenter inizia a lavorare su Christine – La macchina infernale subito dopo aver letto il libro di King, probabilmente cercando un film di più solida presa sul pubblico, e difatti Christine non può essere considerato uno dei titoli più personali del regista di Halloween. Nonostante questo, però, Christine – La macchina infernale contiene al suo interno grandi intuizioni che partono dalla cinica celebrazione dell’ossessione americana per le automobili e arrivano alla mutazione/possessione di Arnie, ad opera di un’entità che alberga nell’auto da sempre, ma che non si paleserà concretamente sino alla fine.

Luca Ruocco

 

 

 

Collana: Black Story

Distribuzione: Sony Pictures Home Entertainment [www.he.sonypictures.it]

InGenere Cinema

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