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GHOST RIDER – SPIRITO DI VENDETTA di Mark Neveldine e Brian Taylor

ghosrider2.1Nonostante la mediocre riuscita della sua prima avventura cinematografica [il Ghost Rider di Mark Steven Johnson, del 2007], Nicholas Cage torna a vestire i panni del motociclista Johnny Blaze, tormentato dal demone divoratore di anime malvagie: il Rider.

Passato dalle mani di Johnson, che già aveva curato la regia del marveliano Daredevil [2003], a quelle di Mark Neveldine e Brian Taylor [Crank, 2006], i boss di casa Marvel rilasciano ai registi carta bianca: libertà di rendere il film [e il protagonista] più aggressivo e di spingersi oltre i limiti del capitolo precedente, troppo ingessato e amorfo. Accanto ad uno stile notevolmente più convulso e cinetico [si è molto parlato anche in precedenza delle scene, girate dai due registi, armati di rollerblade, o appesi ad una fune], e ad un’atmosfera dai tratti più dark e horror, che giovano almeno in parte al film, i due registi guidano il resto della crew in una profonda reinvenzione del personaggio.

Il piano, sin dall’inizio, era quello di mantenere solo Cage come front man, per cambiare tutto il resto; dal suo aspetto fisico [no al parrucchino], al suo look [niente borchie sul giubbetto di pelle nero], alla sua moto, fino al tentativo di rendere il Rider, almeno un po’ più realistico, oltre che basandosi su un’ovviamente più avanzata tecnica di effetti speciali digitali [stavolta supervisionati da Eric Durst], su un più attento rapporto causa-effetto tra le fiamme che bruciano l’anima dannata del Rider, e tutto ciò che queste lambiscono [dal suo teschio, alle spalle della giacca di pelle, alla moto].

ghosrider2.2Migliore anche la voce [abbandonato il simil-effetto elio del primo capitolo]. I due registi scelgono anche, non senza il felice consenso dell’attore protagonista, di far interpretare le scene più recitate, che vedono protagonista il Rider, dallo stesso Cage, contrariamente a quanto accadeva nel primo capitolo, dove il demone motociclista era interpretato esclusivamente da stunt.

In Ghost Rider – Spirito di  vendetta [2012], Blaze, allontanatosi dagli Stati Uniti per tentare di sfuggire al suo stesso destino, si rifugia nell’est d’Europa [il film è girato  tra la Romania e la Turchia], ma, stanato dal monaco centauro Moreau [Idris Elba], viene immischiato nella pericolosa missione di proteggere il piccolo Danny [Ferguson Riordan] e sua madre [Violante Placido] dalle brame di possesso del padre del ragazzino… chi? Il diavolo, ovviamente. Per farlo Blaze e  Moreau dovranno condurre il piccolo figlio di Satana fino al villaggio roccioso dove si nasconde un’antica setta religiosa di monaci [capitanati da Cristopher Lambert].

Quello che funziona meglio, di Spirito di Vendetta, oltre alla spinta dark su atmosfere e personaggi, è l’ironia dello script che non teme di raggiungere punte trash, come la scena in cui il Rider, di spalle, urina vampate di fuoco sull’autostrada, o il potere di un redivivo scagnozzo del demonio, che manda in decomposizione tutto ciò che tocca.

ghosrider2.3Il tutto però, non si alza dalla sufficienza, rimanendo un film fracassone e immaturo [qualcuno vuol mettere in mezzo la scena in cui il Ride abbandona la moto per mettersi alla guida di una gigantesca gru?]. Per idea dello stesso Cage viene instaurato un bivalente rapporto tra Blaze e la Chiesa, palesamento dello stesso dualismo che sta alla base dello stesso personaggio dei fumetti: quello fra dio e il diavolo, e quello tra il patto col demonio [che condanna Johnny] e la profezia riguardo il piccolo Danny.

Tirando le somme, pare che Ghost Rider non sia proprio uno dei personaggi più fortunati, in tema di rifacimenti cinematografici.  Di certo del tutto inutile l’uso del 3D.

Luca Ruocco

 

Regia: Mark Neveldine, Brian Taylor

Con: Nicolas Cage, Ciarán Hinds, Violante Placido, Idris Elba

Uscita in sala in Italia: venerdì 23 marzo 2012

Sceneggiatura: Scott M. Gimple, Seth Hoffman, David S. Goyer

Produzione: Marvel Entertainment, Crystal Sky Pictures, Ashok Amritraj, Michael De Luca, Arad

Distribuzione: Medusa

Anno: 2012

Durata: 95’

InGenere Cinema

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