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L’ESORCISTA DEL PAPA di Julius Avery

Amici dell’Horror, adunata! Arriva in sala proprio questa settimana un film che non dovete perdere. Uno di quei film talmente bizzarri e sopra le righe da rischiare per la sua intera durata di crollare nelle profondità dell’inguardabile, ma che resiste, usa gli artigli per rimanere in piedi e, regalando una sorpresa weird dopo l’altra, riesce a diventare un vero e inaspettato guilty pleasure.

La prima cosa importante da segnalare è che il film di Julius Avery [il regista del Samaritan con Stallone, ma anche dell’horror storico Overlord] è liberamente tratto dai memoriali Un esorcista racconta e Nuovi racconti di un esorcista firmati da padre Gabriele Amorth.

Certo il fascino magnetico della storia horror tratta da una storia vera è innegabile, ma L’esorcista del papa supera il limite del “liberamente ispirato” e si ancora in maniera profonda al sacerdote esorcista autore di questi libri [oltre che esorcista più famoso d’Italia], trasformandolo nel protagonista di un b-movie che mescola orrore all’odor di zolfo; un habitat e situazioni perfettamente riconoscibili e in qualche modo concilianti [famiglia con problemi che si trasferisce in una casa in cattive condizioni che diventa bersaglio di una creatura paranormale inquieta; scene di possessione e frasi rubate che rimandano chiaramente a precursori più a fuoco o decisamente cult]; una sorta di atmosfera d’eccitazione tipica dei film festival di Genere fantastico dovuta alle bizzarrie che vengono regalate con generosità e a un senso del grottesco bene a fuoco.

Non trascurabile è la trasformazione di Amorth in un eroe della Chiesa guascone e autoironico, interpretato poi da un attore come Russel Crowe già assai legato alla città di Roma, in cui si svolge parte della storia. Ciliegina sulla torta, poi, è la presenza di Franco Nero nei panni del papa; un papa Nero, quindi, ma di cognome, con un’interpretazione talmente sospesa e intima da regalare poi delle vere e proprie epifanie nei due momenti in cui, al contrario, viene calato in situazioni paradossali o stravaganti, una delle quali decisamente a tema per un film del filone diabolico.

Questa scelta di regalare una vita filmica proprio all’esorcista Amorth potrebbe generare inizialmente un qualche punto interrogativo nei pensieri dello spettatore. Sì, perché il film [anche se tratto dai libri, anzi, dai BEI libri del sacerdote della diocesi di Roma, come ironicamente specificato due volte nella pellicola] non avrebbe perso funzionalità e brio se il protagonista non avesse ereditato dal suo ispiratore anche nome e cognome, per poi diventare quel personaggio così ed eccessivo ed eccentrico che vediamo sullo schermo e che come già, detto, è creato così liberamente da diventare una maschera, un’icona. Ma così è e, superato questo interrogativo iniziale, è facile affezionarsi a questo Amorth e sul finale [aperto, anzi, spalancato!] sperare anche di poterlo rivedere all’opera per mettere in riga qualche altro arcidiavolo, dopo quello pericolosissimo affrontato in questo sua prima volta al cinema.

Una prima avventura che si apre a Tropea, dove Amorth si trova per tentare di aiutare un giovane che si pensa posseduto da un’entità demoniaca, ma che forse ha solo dei gravi problemi psichiatrici. Una breve parentesi carica di folklore, per poi lasciare spazio a una ben più pericolosa missione spagnola, con la possessione di un ragazzino in cui il demone sembra non accontentarsi di avere sotto scacco l’intera famiglia del piccolo e il prete locale, ma allunga i suoi artigli fino al Vaticano che, probabilmente, nasconde ad Amorth qualcosa di inconfessabile.

Per i cultori del Genere preoccupati del rispetto delle tradizioni, consigliamo innanzitutto tranquillità di spirito. Gli effetti più iconici della possessione diabolica ci sono tutti: dalle deformazioni di viso e voce, lingue sconosciute, alle teste che ruotano, i corpi che levitano e le carni dilaniate su cui appaiono scritte. Ma parliamo di un b-movie fiero di esserlo, quindi a questo si aggiungono apparizioni mariane, corpi nudi che esplodono, ritrovamenti antichi che potrebbero stravolgere la storia dell’umanità… e tanto altro.

Insomma, avvicinandosi al film con lo spirito giusto – senza aspettarsi un capolavoro del terrore, ma vogliosi di intrattenersi con un titolo sui generis schietto e sincero – L’esorcista del papa vi darà pane per i vostri denti.

Il lavoro di Avery ruota attorno alla tagline “I nostri peccati ci troveranno”. Noi possiamo aggiungere che sarebbe un peccato perdersi L’esorcista del papa, soprattutto se per una sorta di snobismo.

Padre Amorth: i libri sono belli. Il film piacevolmente strambo!

Luca Ruocco

L’ESORCISTA DEL PAPA

Regia: Julius Avery

Con: Russell Crowe, Daniel Zovatto, Alex Essoe, Franco Nero, Laurel Marsden, Cornell S. John, Peter DeSouza-Feighoney

Uscita in sala in Italia: giovedì 13 aprile 2023

Sceneggiatura: Michael Petroni, Evan Spiliotopoulos

Produzione: 2.0 Entertainment, Jesus & Mary, Loyola Productions

Distribuzione: Warner Bros. Entertainment Italia

Anno: 2023

Durata: 103’

InGenere Cinema

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