Home / Rubriche / Horrorscopio / FIRESTARTER di Keith Thomas

FIRESTARTER di Keith Thomas

Firestarter è l’ultimo horror di casa Blumhouse ad essere arrivato in sala, ma è anche l’ultima trasposizione cinematografica di un romanzo di Stephen King. Il nuovo film di Keith Thomas [The Vigil – Non ti lascerà andare] è quindi il risultato dell’incanalarsi di due dei flussi più copiosi e abbondanti da cui oggi si disseta l’industria della cinematografia orrorifica internazionale.

La storia è quella di Charlie [Ryan Kiera Armstrong], bambina con capacità esp pirocinetiche, e dei suoi genitori: Andy [Zac Efron] e Vicky [Sydney Lemmon] McGee. I due adulti, anche loro dotati di enormi poteri extrasensoriali, sanno che chi convive con quel tipo di doni non ha mai vita facile. Ai tempi del college si sottoposero alla somministrazione di un farmaco sperimentale che è probabile causa della mutazione che ha donato esponenziali poteri a loro figlia. L’azienda farmaceutica e oscuri poteri governativi sono intenzionati a mettere le mani sulla piccola, che rappresenta un’esponente della prima generazione esp direttamente connessa al farmaco in sperimentazione, e non si faranno scrupoli a lasciarsi alle spalle qualche cadavere lungo la ricerca della piccola cavia. Per questo i due giovani genitori fanno di tutto per tenere Charlie ai margini della società moderna, cominciando a escludere smartphone e wi-fi, in modo da essere rintracciabili il meno possibile. Le cose iniziano ad andare male quando un altro esper molto potente viene messo alla ricerca della famiglia fuggitiva.

Il romanzo di King, pubblicato negli usa nel 1980 [e qui da noi un paio di anni dopo con il titolo “L’incendiaria”] è già stato trasposto in film nel 1984: parliamo del Fenomeni paranormali incontrollabili di Mark L. Lester [con Drew Barrymore e David Keith]. Di certo non uno degli adattamenti più memorabili tra quelli tratti dagli scritti del Re, non tanto per il lavoro di trasposizione in sé, quanto proprio per il risultato filmico.

In questo ritorno su grande schermo, la storia passa tra le mani di Scott Teems, che per Blumhouse ha già lavorato allo script di Halloween Kills. Come è giusto che sia, lo sceneggiatore si prende le sue libertà, soprattutto nella seconda parte della storia, oltre a calare il tutto in epoca contemporanea. Il team Teems/Thomas/Blumhouse, però, non riesce a far mai davvero “esplodere” il fuoco insito in Firestarter.

Come accade per una parte importante delle produzioni Blum, anche qui si decide di viaggiare con valige leggere: Firestarter è ideato e realizzato quasi come una piccola produzione, quasi un indie, ma quello che non funziona [e che non avrebbe pesato in alcun modo sul budget] è il dosaggio del tutto errato dei momenti topici del racconto. Da questo punto di vista si ravvisano gli errori più grossi di quest’operazione.

Firestarter è un horror fin troppo canonico e prevedibile, ma il peso maggiore per chi segue la storia di Charlie sta proprio nel constatare come i narratori abbiano deciso di regalare più tempo del dovuto a momenti decisamente poco importanti, facendo l’esatto contrario con quelli imprescindibili: non si tratta solo di un finale davvero rapidissimo e scontato, ma dell’evoluzione stessa della giovane “incendiaria” che da ragazzina bullizzata che non riesce a controllare il suo fuoco interiore diventa una esper professionista nell’arco di una notte.

In questo modo si perde del tutto il momento liminale [che è quello più spaventoso] della perdita dell’incoscienza e della purezza dell’infanzia. Non c’è trasformazione e crescita, solo un passaggio al livello successivo, così come previsto da sceneggiatore, regista e produttore. E si perde del tutto il rapporto, kinghiano più che mai, della piccola protagonista con la propria luccicanza. Un gioco spaventoso ma anche eccitante, che poi conduce a una mutazione in modo decisamente poco morbido. Il bambino è costretto ad affrontare la paura [di sé stesso] e diventa adulto conoscendo da vicino il profilo più inaccettabile del volto bifronte della Vita: quello della Morte.

Peccato, perché in alcuni momenti della vita ritirata della famiglia in fuga, nella prima parte del film, Firestarter sembrava volerci regalare un piccolo horror precisino ma intimista e funzionale. Il lavoro comincia a perdere grossi pezzi allo scoccare della svolta on the road, anche a causa di uno Zac Efron decisamente fuori parte, rovinando rumorosamente in quella action/horror finale.

Colonna sonora davvero degna di nota e assai riconoscibile firmata da John Carpenter insieme al figlio Cody. Quasi una rivincita, visto che il regista da La Cosa sarebbe dovuto essere il regista di Fenomeni paranormali incontrollabili, ma fu poi allontanato dal progetto proprio per lo scarso riscontro al botteghino del cult ispirato al racconto horror-fantascientifico “La cosa da un altro mondo” di John W. Campbell

Luca Ruocco

FIRESTARTER

Regia: Keith Thomas

Con: Zac Efron, Ryan Kiera Armstrong, Sydney Lemmon, Kurtwood Smith, John Beasley, Michael Greyeyes, Gloria Reuben

Uscita in sala in Italia: giovedì 12 maggio 2022

Sceneggiatura: Scott Teems [tratto dal romanzo omonimo di Stephen King]

Produzione: Blumhouse Productions, Weed Road Pictures, BoulderLight Pictures, Angry Adam Productions

Distribuzione: Universal Pictures

Anno: 2022

Durata: 94’

InGenere Cinema

x

Check Also

IL NIDO DEL RAGNO di Gianfranco Giagni

Mustang si riconferma, all’interno del panorama home video nostrano, una delle società ...