Doug Jones, classe 1960. Corpo estremamente elastico e un viso difficile da dimenticare; lo abbiamo visto tutti in scena almeno una volta, tuttavia senza saperlo. Jones è infatti più noto al grande pubblico per i suoi lavori in costume. Ma procediamo con ordine in questo excursus sull’uomo dai mille volti.
Terminati gli studi alla Ball State University – dove si laurea in telecomunicazioni – inizia la sua carriera in teatro entrando a far parte di una scuola per mimi. Grazie al suo fisico, allampanato ma piuttosto flessibile, negli anni seguenti Jones lavora anche come contorsionista, dettaglio che segnerà la sua più recente carriera. Appare inoltre in svariati spot pubblicitari, tra cui – forse il più famoso – quello per la catena Mc Donald’s.
Il suo debutto sul grande schermo risale al 1990 nel film La regina dell’inferno, del regista svizzero Dominique Othenin-Girard [lo stesso di Halloween 5 e Omen IV].
Nel 1992 recita nel film di Tim Burton Batman – Il ritorno, nella parte del Clown spalla di Pinguino. La sua filmografia prosegue apparizioni minori in come Hocus Pocus e, mostrando apertamente il volto, in Three Kings.
Ma Doug Jones deve la sua peculiare fama soprattutto a Guillermo Del Toro, con cui instaura un lunghissimo sodalizio. Scelto per un ruolo minore in Mimic, Jones inizierà a celare il suo volto per il regista dietro le maschere di Abe Sapien in Hellboy nel 2004 e, due anni dopo, ne Il labirinto del fauno con un doppio ruolo: vestirà infatti sia i panni del fauno che del mostro senza occhi.
Nel 2008 tornerà sul set del sequel di Hellboy [The Golden Army] coprendo addirittura tre ruoli: oltre al coprotagonista, Abe, Jones presta la sua particolare fisicità anche per il Ciambellano e l’Angelo della Morte.
In molti lo hanno visto anche nel 2006 in Lady in the Water, dove apparirà con mostruose fattezze nel film di M. Night Shyamalan, e nel 2007 I Fantastici 4 e Silver Surfer, vestendo i panni proprio dell’araldo delle stelle.
Ma il legame con il cinema di Del Toro non si interrompe e nel 2015 sarà l’inquietante fantasma sanguigno in Crimson Peak; un ruolo che precede di poco quello che forse potremmo definire il più celebre, benché sempre sotto mentite spoglie. L’autore messicano lo sceglie infatti per vestire i panni dell’uomo pesce ne La forma dell’acqua; un ruolo che Jones conosce molto bene, visti i precedenti per lo stesso regista in Hellboy e che reggerà con una grazia ineguagliabile.
Di recente è, invece apparso sul piccolo schermo in Star Trek – Discovery, serie distribuita su Netflix; anche in questo caso non rinuncia ad un aspetto grottesco, prendendo parte alla serie come il primo ufficiale Saru, di razza kelpiana. Nonostante i pareri discordanti sulla serie, di cui qui non si vuole discutere in questa sede, una cosa è certa: la sua performance è pressoché impeccabile, grazie ad un’eccezionale gestione del corpo – con un portamento unico nel suo genere – e ad un ugualmente eccellente controllo della propria voce, dettaglio fondamentale quando non si può giudicare la mimica facciale.
Doug Jones è, insomma, l’uomo che abbiamo visto spesso e mai davvero. Ha rinunciato a mostrare il proprio volto, ma le sue performance sono indelebili nella nostra mente; celato di volta in volta in personaggi che appartengono ad un immaginario fantastico – soprattutto quando si parla del maestro Del Toro – e che lui ha contribuito a rendere unico proprio grazie alla sua altrettanto unica presenza.
Claudia Anania