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DOLCEROMA – Intervista a Fabio Resinaro

dolceroma1Nel tardo pomeriggio di un soleggiato giorno di primavera, ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con il regista Fabio Resinaro.

Oggi, 4 aprile, esce nelle sale Dolceroma, il suo primo film da solista [come saprete, ha un connubio duraturo e proficuo da molti anni con Fabio Guaglione: insieme sono noti come Fabio & Fabio] una bizzarra commedia a tinte crime, con roboanti effetti visivi e scene d’azione iperboliche con attori sui cavi. Particolare, quest’ultimo, che ci affascina, ci diverte e ci incuriosisce molto.

Qui di seguito, il report della nostra telefonata, da leggere fino in fondo per scoprire i segreti che si nascondono dietro la realizzazione di questo film, nonché gustose indiscrezioni in esclusiva per i lettori di InGenereCinema.com.

Sigla!

[Paolo Gaudio]: Ciao Fabio, grazie mille per il tuo tempo.

[Fabio Resinaro]: È un piacere, non preoccuparti.

[PG]: Diciamolo subito: perché non è stato coinvolto anche Fabio Guaglione per “Dolceroma”?

[FR]: È molto semplice: Dolceroma è un film su commissione e lui è meno incline a lavorare a progetti del genere. In realtà, anch’io vorrei lavorare solo su soggetti personali, tuttavia, in questo ci vedevo grandi possibilità per poter sperimentare e tirar fuori qualcosa di buono. Inoltre, Guaglione era impegnato attivamente nella postproduzione di Ride. Quindi, non avrebbe avuto il tempo per dedicarsi anche a questo film.

[PG]: Dunque, “Dolceroma” è da intendere come un tuo “single” da solista? Tornerai a suonare con la band “Fabio&Fabio”?

Esatto, è una sorta di strada parella al lavoro che facciamo insieme da anni. Abbiamo moltissimi progetti che vogliamo realizzare, molto ambiziosi e internazionali. Davvero difficili da montare, ci vuole tanto tempo per farli partire, così ci dedichiamo ad altro nel frattempo. Meglio percorre più strade.

[PG]: Possiamo aspettarci anche un Guaglione solista, allora?

Perché no! Ha appena scritto un libro, fa tante cose. Tuttavia, per non sbagliare dovresti rivolgerla a lui questa domanda.

[PG]: Touché! Dolceroma è un superlativo assoluto. È tutto sopra le righe, ma è difficile non notare che il mondo del cinema ne esca malissimo. Abbiamo uno scrittore depresso, un regista cocainomane e incapace, un produttore megalomane, un’attrice insicura e di poco talento e un distributore che è il peggiore di tutto. Ma non sarà troppo?

In effetti ci siamo concentrati solo sul peggio del cinema [ride]. Luoghi comuni e stereotipi estremizzati all’ennesima potenza. Detto questo, sono convinto che il personaggio interpretato da Lorenzo Richelmy rappresenti un’eccezione nello scenario che hai descritto. Se ci rifletti, il suo arco narrativo non si risolve in senso classico: il suo atteggiamento inadeguato resterà inalterato e sarà proprio quello a salvarlo. Il suo disagio sarà la sua arma contro il potere e chi lo detiene. E qui arriviamo al vero tema dietro Dolceroma, che non è il cinema e le sue dinamiche interne, bensì lo scontro generazionale. Le generazioni precedenti fanno sentire la mia sbagliata e inadatta. Quindi, raccontare di un mio coetaneo che fa di questa differenza lo strumento di rivolta, mi piaceva molto.

[PG]: Di che anno sei, Fabio?

Sono nato il 1980, vado per i 39…

[PG]: Capisco benissimo ciò che intendi: io sono dell’81. Cambiando argomento: Sei un esperto di effetti visivi e sperimenti la CGI da anni. Eppure, questa volta, hai avuto la possibilità di lavorare con i cavi. Noi di InGenereCinema.com siamo dei fan delle scene action realizzati con tirati e imbracature. Com’è stata questa esperienza e, soprattutto, come si sono comportati gli attori?

In realtà, solo Lorenzo ha avuto scene con i cavi.

[PG]: Ero convinto che anche la Bellè avesse provato l’ebbrezza dei cavi, mi sbaglio?

[FR]: Beh, Valentina ha avuto scene di stunt, ma senza cavi, mi dispiace. In compenso Lorenzo si è divertito moltissimo con l’imbracatura e tutto il resto. Lui è un attore molto fisico, molto di più di quanto lasci intendere la sua interpretazione. Avevo avuto modo di vederlo su Ride e ti posso assicurare che è molto disponibile a lavorare con il corpo. Quindi, per lui è stata una festa.

[PG]: L’opening scene ha richiesto molto tempo di realizzazione immagino: ore e ore sui cavi.

[FR]: Per fortuna, no [ride]. L’ho molto preparata quella scena, una delle poche che ho storyboardato. Tuttavia, un po’ di lavoro extra per Lorenzo è stato necessario. Volevo girare quella sequenza con un super slow-motion con uno scorrimento di 800 fps al secondo. Sfortunatamente, l’Arri Alexa che abbiamo usato per realizzare le riprese non ha un rate frame così elevato. Quindi, mi sono accontentato di girare a 120 fsp, ma con un trucco.

[PG]: Aspetta, indovino: l’attore si muoveva molto lentamente.

[FR]: Esatto! Così facendo ho ottenuto l’effetto rallenty che volevo. Accelerando laddove fosse necessario, tagliando i fotogrammi in eccesso.

[PG]: Quindi, non hai realizzato in macchina l’effetto di time-remapping, ho capito bene?

Si, in effetti, quello che vedi, il rallentatore e poi la velocizzazione è stato realizzato in post. Forse, si sarebbe potuto fare diversamente, ma per questo film mi sono dovuto ingegnare a ottimizzare al massimo tempo e risorse. Ho dovuto anche rubare alcune scene!

[PG]: In effetti, ho notato qualche differenza fotografica all’interno del primo atto…

[FR]: Giusto. L’inizio del film è pienissimo di cambi di scena in location diverse e per ottimizzare, come ti dicevo, sono uscito con una troupe leggera e sono andato in giro per Roma a coprire il più possibile. C’era davvero tanto da fare e troppo poco tempo a disposizione. Quindi, ho fatto finta di dover girare un videoclip e ho rubato il più possibile. Così facendo mi sono assicurato quella ricchezza visiva che avevo in mente.

[PG]: Un’estetica un po’anni Novanta, non credi? Tra Fincher, Boyle e Marco Ponti di “Santamaradona”.

È vero, aggiungerei a questa tua lista anche Guy Ritchie. Ho usato il linguaggio visivo che trovavo più giusto, fatto di tante trovate, idee e invenzioni visive. Detto questo, il rimando agli anni Novanta spero che sia solo estetico, in quanto il contenuto e la vicenda narrata la trovo molto attuale e legata al momento corrente.

[PG]: Tra le trovate visive più efficace c’è l’avvolgente e rischiosissima scena di sesso.

[FR]: La scena di sesso è sempre un problema [ride] ed è molto rischiosa realizzarla, hai ragione. Solitamente, riescono bene quelle che appaiono realistiche, ma in questo film non era proprio il caso. Un tono reale, intendo dire. Quindi, avevo la necessità di inventarmi qualcosa di particolare. Tuttavia, la soluzione che è presente nel film non è quella che avevo pensato. Dovevo girarla nell’appartamento di Praga, ma come ho già detto, il tempo era poco e le cose da girare tantissime. Infatti, non sono riuscito a girare quella scena nella location prevista. Fortunatamente, il giorno dopo giravo in teatro su green screen, così ho pensato di fare due movimenti circolari con il crane che potessero avvolgere i due durante l’amplesso. Ho girato a 48 fps e ho tenuto Lorenzo e Valentina fermi in posizioni plastiche ed eccitanti. Il resto è post-produzione.

[PG]: Anche i titoli di testa li hai realizzati così, vero?

[FR]: Vero, con un gruppo di comparse bravissime a stare ferme.

[PG]: Non abbiamo ancora parlato di Luca Barbareschi: hai facoltà di dirmi quello che vuoi.

[FR]: Va bene: la sua performance la trova incredibile. Ha dato vita a un personaggio potentissimo che mi auguro venga apprezzato dagli spettatori. Mentre, lavorare con il Barbareschi produttore è stato meno complicato del previsto. Mi ha lasciato molta libertà, concedendomi di incidere e di esprimermi la meglio. Ho apprezzato molto questo suo atteggiamento perché è anche il mio quando mi relaziono con i miei collaboratori. Inoltre, mi ha aiutato tantissimo con gli altri attori. Gli devo tanto da questo punto di vista, senza alcun dubbio.

[PG]: Barbareschi sembrerebbe disposto a tornare per un sequel, a te piacerebbe?

[FR]: Molto! Ho anche l’idea giusta per il seguito.

[PG]: Ci puoi dire qualcosa in più?

[FR]: Ti dico solo che i buoni e i cattivi si dovranno alleare contro una nuova minaccia, molto pericolosa.

[PG]: Interessate, ma questo lo hai detto anche ad altri?

[FR]: No, è una tua esclusiva!

[PG]: OTTIMO!  

Roma, Aprile 2019

a cura di Paolo Gaudio

InGenere Cinema

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