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TUTTI I SOLDI DEL MONDO di Ridley Scott

tutti i soldi del mondoDel nuovo film di Ridley Scott se ne sente parlare ormai da parecchi mesi, complice tutte le accuse di molestie sessuali e gli scandali legati al sexgate hollywoodiano. Il regista britannico a un mese dalla distribuzione ha deciso, di comune accordo con i produttori del film, di rimuovere tutte le scene girate con Kevin Spacey, nei panni del magnate dell’industria petrolifera J. Paul Getty, sostituendolo con l’attore canadese Christopher Plummer. Tralasciando l’intera questione, giusta o sbagliata che sia, Tutti i soldi del mondo rimane un film di elevata importanza nella distribuzione cinematografica contemporanea.

Non solo perché ha ricevuto tre nomination ai prossimi Golden Globe, ma principalmente per il suo essere un’opera di Ridley Scott, uno dei registi più importanti nell’immaginario cinematografico degli ultimi quarant’anni.

Ispirato alla biografia scritta da John Pearson, Painfully Rich, del 1995, il film narra le vicende realmente accadute, del sequestro di Jean Paul Getty III a Roma nel 1973, da parte della ‘ndrangheta ai danni del nonno, nonché uomo più ricco del mondo, Paul Getty.

Oltre al susseguirmi di tutti gli avvenimenti e alla battaglia di Gail Harris, madre del sequestrato, contro l’ex suocero, restio a voler pagare il riscatto del nipote, la pellicola rimarca ulteriormente la figura dell’imprenditore statunitense, mostrandone il suo lato avido e laido, ma anche quello più umano. Quello che abbiamo di fonte, è un uomo anziano, stanco, che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, trascurando completamente la sua famiglia e i suoi figli; che ha sempre cercato l’offerta giusta in tutto, trovando nei quadri, negli oggetti, le uniche cose che non potranno mai deluderlo. David Scarpa, lo sceneggiatore, ricostruisce bene le due facce della medaglia di Getty, e Plummer riesce egregiamente a calzarne le vesti, confermando ampiamente e a pieno titolo, il suo lavoro repentino nel salvare in extremis il film.

Tutti i soldi del mondo ci trasporta sin dalle prime inquadrature nella Roma anni ‘70, troviamo quell’atmosfera felliniana, fatta di bella gente, di spensieratezza, risate e prostitute; Jean Paul Getty III, come un moderno dandy, si addentra nell’animo festoso della città; è un ragazzo apparentemente come tanti, ma come precisa nel voice-off iniziale, lui è un Getty. Il nonno lo istruisce su cosa vuol dire divenire un uomo potente, ma il forte peso lo porta ad essere un ragazzo inetto, dedito solamente alla bella vita e ai vizi.

Il film, in fin dei conti, oltre a varcare la linea del biopic e del thriller, ne traccia una meno marcata nel territorio del family drama, la dinastia Getty anche avendo a disposizione il mondo nelle proprie mani, è attorniata da un’infelicità imperscrutabile, trovando nella merce, nella ricchezza, nel soldo, l’unica ancora di salvezza per sopravvivere alle rappresaglie della vita.

Gail Harris, interpretata da un’autentica Michelle Williams, sembra essere l’unico membro della famiglia a provare ancora dei sentimenti vividi, ad’essere pronta a tutto per il figlio e per il suo bene; da donna viene continuamente messa da parte, ma proprio come tale riesce a fa valere la sua persona di fronte a degli uomini inabili. Scott mostra nuovamente una donna forte e audace, come altre nella sua filmografia, capace di far vacillare la forte e inscalfibile stabilità di Paul Getty, di riescire a patteggiare con l’uomo in un duello alla pari per tutto il negoziamento del sequestro.

Le prove attoriali sono il punto assoluto di forza del film, seguite dalla scenografia minuziosa di Arthur Max e la fotografia plurima di Dariusz Wolski, che riesce a virare dai toni più caldi a quelli più freddi in base ai personaggi protagonisti della scena; la regia di Scott, invece, non sembra centrare in pieno il punto.

Rimane nell’anonimato, non osa, porta un prodotto ben realizzato, ma dove risulta mancante la sua firma distintiva. Il film manca di tutta quella carica di adrenalina, azione e spettacolarità visiva a cui Scott ci ha abituato in tutti questi anni.

Il suo lavoro imprevisto per dirigere le scene con Plummer, però, denota la sua grandezza; non scade nell’arruffato, ma con perfezionismo e maestria ridà vita alla pellicola. Un Ridley Scott anomalo e un po’ anonimo, ma dopotutto sempre grandioso e mai vacillante.

Giovanni Cosmo

TUTTI I SOLDI DEL MONDO

Regia: Ridley Scott

Con: Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlber, Charlie Plummer

Uscita in sala in Italia: giovedì 4 gennaio 2018

Sceneggiatura: David Scarpa

Produzione: Imperative Entertainment, RedRum Films, Scott Free Productions

Distribuzione: Lucky Red

Anno: 2017

Durata: 133’

InGenere Cinema

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