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LEGEND di Brian Helgeland

legend-1Quando si realizza una ricetta è buona norma stabilire attentamente la tipologia e il dosaggio degli ingredienti ma, nonostante questo zelo particolare, non è detto che la pietanza, qualunque essa sia, abbia un sapore buono al palato. Molto spesso è buona norma non raggiungere la sovrabbondanza degli ingredienti, per non confondere i sapori, così come è meglio puntare sulla semplicità di massimo tre di questi e fare in modo che sia l’estro e la fantasia di chi cucina ad amalgamare il tutto. In Legend si ha la stessa sensazione; abbiamo un regista, Brian Helgeland, vincitore di diversi premi Oscar; abbiamo un attore, Tom Hardy, poliedrico come mai c’è ne è stato uno in questo inizio di millennio, eppure il risultato non sembra essere quello sperato. Tutti questi ingredienti forti non si sono sposati fra loro regalando al pubblico quel piatto dal sapore unico e dalla forte personalità che ci si aspettava. La trasposizione europea di Quei bravi ragazzi non riesce a convincere lo spettatore e, forse, tutto ciò è da imputare all’ambientazione del West End londinese, in gran parte ricostruito, che sicuramente non aiuta a creare lo scenario adatto a nutrire l’immaginario del pubblico abituato al gangster movie americano, nella Londra degli anni ’60. Oppure andando a soffermarci di più su quello che sembra il tema centrale, vale a dire la storia d’amore tormentata di uno dei due gemelli Kray – Ronnie – che sembra desideroso di staccarsi dal suo passato di criminale per coronare il sogno di una vita tranquilla accanto alla donna che ama, Frances Shea [Emily Browning], ma che inevitabilmente deve fare i conti con quella che è la sua vera natura e, se non ci pensa l’istinto primordiale a ricordagli chi è veramente, sarà proprio l’immagine di suo fratello gemello a richiamarlo all’ordine.

legend-2Anche la figura più interessante, a livello di caratterizzazione dei personaggi, come può essere quella di Reggie Kray capace di scene ai limiti del credibile non basta a risollevare le sorti di questo film che ha troppi spunti buoni ma che sostanzialmente non decolla. Reggie è omosessuale attivo dichiarato, ma è anche molto virile, ha eccessi di rabbia. Dire che ha una personalità disturbata è un complimento per uno come lui. Anni prima sarebbe stato sicuramente lobotomizzato e rinchiuso in isolamento a marcire con la bava a pendergli dal labbro e lo sguardo perso nel vuoto, intento a ripetere sempre la stessa nenia. Invece, nelle infinite contraddizioni della società londinese, anche un violento come lui ha trovato una collocazione ed è divenuto un affermato e temuto criminale con agganci fin dentro alla politica.

legend-3Per tirare le somme, Legend presenta degli elementi di grande spicco, come la recitazione degli attori, tutti quanti dentro al proprio ruolo; la musica veramente avvolgente e le ambientazioni che oseremmo definire esotiche per un gangster movie, ma sono tutti totalmente slegati tra di loro e senza una vera anima a tenerli insieme. Ma la cosa più grave è che manca proprio quello che il titolo vorrebbe far conoscere al pubblico, manca la “leggenda£, manca la sensazione di identificazione in questi due personaggi ai limiti della legalità.

Paolo Corridore

LEGEND

2 Teschi

Regia: Brian Helgeland

Con: Tom Hardy, Emily Browning

Uscita in sala in Italia: giovedì 3 marzo 2016

Sceneggiatura: Brian Helgeland

Produzione: Working Title

Distribuzione: 01 distribution

Anno: 2015

Durata: 131′

InGenere Cinema

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