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A DARK ROME: Intervista a Andrés R. Zabala

a-dark-rome-poster, 6 logos[Luca Ruocco]: Benvenuto su InGenere Cinema, Andrés. Come prima cosa vorrei chiederti di raccontare in breve ai nostri lettori la trama di “A Dark Rome”

[Andrés R. Zabala]: Ciao Luca, grazie di questo gentile invito… A Dark Rome è la storia di un giovane tatuatore gallese, Patrick, che arriva a Roma dopo aver conseguito un diploma in arte, ma si ritrova a lavorare in un ambiente corrotto e resta presto coinvolto in un omicidio. Patrick viene a Roma per lavorare con un suo amico, Frank, in una sala tatuaggi all’interno di un particolare centro estetico nel cuore di Roma. In questo centro estetico tutti i clienti sono preti. Patrick scopre di dovere lavorare mal pagato e sfruttato ed ha fretta di cambiare la sua situazione. Per questo tradisce Frank, rivelando la sua presunta relazione con la moglie del proprietario. Quest’ultimo, Gabriele, non si limita a licenziare Frank, ma lo uccide. Da questo momento Patrick è soggetto a due forze opposte: Il fantasma di Frank appare a Patrick e gli chiede di andare alla polizia per confessare l’accaduto in modo che il suo cadavere sia ritrovato e Gabriele vada in prigione.  Gabriele invece, vedendo che Patrick è molto inquieto, vuole solo che il giovane si confessi con uno dei preti che frequentano il centro estetico. Il dilemma di Patrick quindi è: “la polizia o il prete?”

[LR]: Come è nata l’idea che ti ha portato a “A Dark Rome”? Hai avuto delle opere o degli autori di riferimento?

[ARZ]: A Dark Rome è un mia sceneggiatura originale. La Chiesa Cattolica Romana ha sempre coinvolto i più celebri artisti per curare l’immagine delle sue Cattedrali, tuttavia parlare dell’estetica dei sacerdoti stessi è quasi offensivo perché, da quello che so, loro avrebbero il divieto del culto del corpo. Quindi nel mettere in scena una storia sul senso di colpa, ho trovato interessante usare una metafora visiva come un centro estetico per preti. Preti che si occupano del superficiale, dell’estetica, e non delle nostre anime.

Molti sono i miei autori di riferimento, io amo la letteratura fantastica dell’800, Lovecraft, Poe, Maupassant e poi Wells ecc. Fra i contemporanei, Joe R. Lansdale, Chuck Palahniuk… e fra i filosofi Friedrick Nietzsche e Bertrand Russell… Spero sempre di elaborare, trasformare ed aggiornare qualcuno dei loro personaggi, dei loro pensieri, e restituirli al mio pubblico. Ma in questo caso non mi sono ispirato ad un’opera in particolare.

adr-PATRICK-David-Jones-Jr[LR]: In “A Dark Rome”, già dal titolo, è chiaro quale sia uno dei protagonisti della storia: la città di Roma. Come hai utilizzato questa location? E cosa ti ha offerto, di così indispensabile, questa città?

[ARZ]: Io sono nato a Buenos Aires e sono cresciuto a Roma. Per alcuni anni ho vissuto anche in Austria, a Vienna. Roma è comunque più di ogni altra la mia città. Anche se il titolo del mio film in italiano si traduce “Una Roma oscura”, io credo che Roma sia una città splendida. Ma come tutto ciò che splende ha anche un lato in ombra, meno visibile, ma altrettanto interessante. Questo “lato oscuro”, criminale e corrotto di Roma è quello che che ho cercato di raccontare. Nel ponte di Castel Sant’Angelo ho trovato la scenografia perfetta per questa storia. Prima di tutto un luogo sul quale non si può “stare”, si deve “attraversare”. In secondo luogo questo ponte è “custodito” dagli angeli scolpiti sotto la direzione del Bernini, che rappresentano la Passione di Cristo. Inoltre, il castello è stato per secoli fortino costruito per proteggere Roma dalle invasioni via fiume, ed è diventato poi prigione del Vaticano. Quindi Roma mi regalava in un’unica location, una scenografia bellissima e già pronta con tutti gli elementi che mi servivano per raccontare la mia storia: quella di un giovane che cerca di attraversare un ponte, sotto lo sguardo degli angeli e la minaccia di una possibile punizione. Ma questo è solo un esempio, io credo – e in questo non dico nulla di nuovo – che Roma si presti a molto di più che ad essere rappresentata cinematograficamente come una delle “cartoline” per i turisti di passaggio. Roma ed i suoi angeli, se li conosciamo veramente, ci restano scolpiti dentro, come “tatuati”. In A Dark Rome i preti si fanno tatuare i loro angeli custodi e le loro croci, destinate a vivere nell’ombra delle loro tonache nere.

[LR]: Hai mescolato nel tuo film una trama thrilling con elementi da storia paranormale. Pensi che l’ibridazione sia un terreno fertile per il Genere?

[ARZ]: Si, io credo che molto, di tutto il “nuovo” che si trova nel cinema contemporaneo nasca dal mescolare elementi narrativi provenienti da generi cinematografici diversi.

Tutto il cinema che amo, quello dei Fratelli Cohen, di Daren Aronofsky, di Tim Burton, di Quentin Tarantino, è un continuo spaziare, con libertà e fantasia, fra scene che appartengono al noir, poi alla commedia nera, al thriller e persino al surreale. L’arte cinematografica rifiuta per propria natura le regole… semmai le crea per poi distruggerle: è un moto perpetuo. Io ho cercato di fare convivere nella stessa storia un thriller e una commedia nera, ma con elementi fantastici e a volte grotteschi. Credo che se si fa del vero cinema indipendente, bisogna giocare, bisogna rischiare un po’.

adr-GRETA-Rosanna-Fedele[LR]: Quali sono i tuoi trascorsi cinematografici prima di arrivare a “A Dark Rome”?

[ARZ]: Se per “trascorsi cinematografici” intendi il cinema “tradizionale”, io ho fatto solo da assistente alla regia per due film Italiani negli anni novanta. Poi per necessità economiche mi sono messo a lavorare  come cameraman prima di dedicarmi alla regia televisiva. Lavorare per il piccolo schermo è più interessante di quanto si creda ed io ho avuto la fortuna di lavorare con alcune delle maggiori produzioni televisive italiane. Credo di avere imparato molto da queste esperienze.  Parallelamente a questo lavoro ho sempre realizzato, i “miei” cortometraggi, nei quali ho cercato di esprimermi artisticamente, in totale libertà “editoriale”. Questa cosa non è sempre facile se si lavora nei reality show, se si realizzano video industriali, spot e documentari. Lavorare sui Generi diversi aiuta, credo, ad acquisire un certo controllo sull’audiovisivo in generale. Un unico punto fermo per il mio lavoro di regista è lo storyboard disegnato, senza il quale mi vedrete difficilmente su un qualsiasi set.

[LR]: Ci parli del tuo cast tecnico e artistico?

[ARZ]: Parlare del cast tecnico mi porta a parlare di “produzione”. Questo è un film realizzato interamente con meno di 20.000 Euro, ma che ha richiesto oltre 40 location, 37 attori [il film è girato in inglese], 32 giorni di riprese, musiche originali e quasi due anni di montaggio. Questo “miracolo” produttivo è stato reso possibile anche grazie alla RUFA, Rome University of Fine Arts, nella quale insegno regia da alcuni anni, che mi ha aiutato con il materiale tecnico e con il contributo di 10 stagisti. Anche le tre truccatrici e la costumista erano alla loro prima esperienza cinematografica, ma hanno dimostrato grande professionalità. In poche parole i professionisti sul set, dietro la camera da presa, eravamo Tommaso Biciocchi, il direttore della fotografia, ed io.

Altri professionisti sono entrati a far parte del progetto in un secondo momento: il compositore musicale Andrea Tosi, i cui canti gregoriani sono stati fondamentali per A Dark Rome; Lorenzo D’Agostini, che ha fatto un difficile lavoro di color correction; e Roberto Pierdicchi, il quale, grazie all’amichevole aiuto da parte della VideoSound, ha missato in modo straordinario la colonna sonora.

Per il cast ci sono voluti mesi a reperire tutte le persone necessarie. La mia fortuna più grande è stata lavorare con Bruce McGuire, attore americano di grande esperienza, che oltre ad interpretare Alex mi ha aiutato a coinvolgere molti degli attori anglofoni presenti nel cast.

David Jones Jr, Patrick, il protagonista, è un giovane attore gallese, che al momento delle riprese era al primo ruolo di protagonista, ed è stato per me una rivelazione. Michael Schermi, interpretando Frank si è guadagnato la nomination “Best Supporting Actor” al MFFF di New York e le interpretazioni di Matt Patresi “Gabriele” e James Butterfield “Don Paul” sono fra quelle che hanno ricevuto più complimenti. Il ruolo di Rosanna Fedele è diverso. Lei oltre ad essere la protagonista femminile, Greta, è anche l’autrice e cantante della canzone originale che porta il nome del film ed inoltre è l’artista che ha dipinto tutti i ritratti che nel film sono di Patrick… forse è per questi talenti che 13 anni fa l’ho sposata?

dk backstage - andres rafael zabala[LR]: Quale pensi sarà la vita distributiva del film? Hai già avuto proposte a riguardo?

[ARZ]: In realtà questo è ancora da definire… purtroppo nessuna delle proposte che ho avuto fino ad ora mi ha convinto. Dopo il premio ricevuto al Macabre Faire Film Festival di New York, si sono fatti avanti alcuni distributori internazionali che sto ancora valutando. Spero di trovare un distributore che conosca il settore del cinema indipendente di Genere, altrimenti dovrò continuare da solo, affrontare un faticoso percorso fai-da-te. La via del pay-per-view è semplice, ma senza nessuna garanzia e sbarra la strada alle vendite cinematografiche e televisive… come diceva Karl Marx, molto prima che arrivasse il treno dei Fratelli Lumière: “La difficoltà non sta nel produrre, ma nel vendere”.

[LR]: Parlaci dei tuoi progetti in cantiere…

[ARZ]: Attualmente sto lavorando ad una sceneggiatura ispirata ad un racconto di Herbert George Wells. Sto scrivendo insieme ad alcuni collaboratori e speriamo di essere pronti per fine settembre.

Ora non posso rivelare la storia, ma è un progetto che ho nel cassetto da molti, molti anni e che ora ho deciso di realizzare. Le paure e le sensazioni che ci trasmette Wells sono universali, e sono – purtroppo direi – incredibilmente contemporanee. Sarà di nuovo ambientato principalmente a Roma, sarà di nuovo in inglese, sarà un altro film indipendente “di Genere”.  Chi lo produrrà? Se non dovesse entrare una co-produzione, lo produrrà nuovamente la mia Farbevideo che si avvale esclusivamente di un pugno di amici che amano veramente fare cinema: e non è poco.

Scheda Fantafestival: http://www.fanta-festival.it/2015/06/16/a-dark-rome/

Luca Ruocco

Roma, giugno 2015

InGenere Cinema

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