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PUSSY VS PUTIN di Taisiya Krougovykh e Vasily Bogatov

Pussy vs Putin copertinaSi sono fatte conoscere in tutto il mondo per le loro performance sovversive: i loro passamontagna colorati sono diventati una vera e propria icona punk, e  i loro video sono diventati un fenomeno virale, tanto da guadagnarsi l’attenzione dei media internazionali.

Il documentario di Kike Lerner e Maxim PozdorovkinPussy –A Punk Prayer, qui  [Show Trial: The Story of Pussy Riot, 2013] ne raccontava, con sguardo esterno, le vicende processuali conseguenti al loro arresto, avvalendosi di alcuni video di repertorio e, in generale, di fonte secondaria.

Pussy foto 1Pussy vs Putin, al contrario, racconta le vicende che hanno interessato il gruppo, dalla sua nascita fino all’arresto dei tre membri principali. Il gruppo punk-femminista russo delle Pussy Riot nasce nel 2011, e diventa protagonista e simbolo delle proteste contro i presunti brogli elettorali che hanno visto il presidente della federazione russa, Vladimir Putin, assicurarsi il secondo mandato come presidente della Russia.

I loro costumi colorati, i loro movimenti esuberanti, le canzoni dalla chitarra distorta e dai testi urlati, tutto fa parte di una satira tagliente che condanna la corruzione della classe politica russa e la connivenza della chiesa ortodossa, la quale si è spesso dimostrata bigotta e sessista nel relegare la donna al ruolo di procreatrice e madre di famiglia.

Pussy foto 2Dopo essersi esibite nella metro di Mosca e nella Piazza Rossa [solitamente frequentata solo da forze dell’ordine e militari], il 21 febbraio del 2012, le Pussy Riot inscenano una performance sull’altare della Cattedrale di Cristo Salvatore, invocando la “Madre di Dio” perché diventi femminista e “liberi la Russia da Putin”, almeno fino al momento in cui non è giunta la polizia. Un gesto che ha scosso gran parte della Russia ortodossa, tanto che, durante una liturgia, il Patriarca Cirillo ha auspicato “una risposta severa nei confronti di questo gesto blasfemo”.

Nel marzo dello stesso anno, Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova, Yekaterina Samutsevich, sono state arrestate con l’accusa di teppismo e di istigazione all’odio religioso, e condannate a 2 anni di reclusione.

Le immagini del film sono il risultato di tutte le riprese girate per documentare il lavoro del collettivo: le registrazioni, le prove, la preparazioni delle performance, il tutto documentato da alcuni degli attivisti che collaborano nel gruppo. Un progetto che, strada facendo, assume la consapevolezza del suo ruolo di “documento”, tracciando la storia del collettivo. Gli autori del film, Taisiya Krougovykh e Vasily Bogatov, oltre ad aver partecipato alle riprese, hanno fatto un accurato lavoro di montaggio, scegliendo di fare a meno della voce narrante e del commento musicale, salvo la musica registrata in presa diretta.

Il risultato è un racconto asciutto e intenso, il cui punto di vista è totalmente immerso nelle vicende, diretto e partecipe, tanto dietro le quinte delle performance quanto delle azioni stesse, seguendo le tre attiviste fin dietro le sbarre nel momento del fermo della polizia. Il film testimonia, allo stesso tempo, la solidarietà degli attivisti scesi in piazza in sostegno del gruppo, mostrando un’altra faccia della Russia, una Russia pronta a tutto pur di ottenere il cambiamento e veder riconosciuti  i propri diritti.

Piero Oronzo

PUSSY VS PUTIN

4 Teschi

Regia:  Taisiya Krougovykh e Vasily Bogatov

Con:  Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova, Yekaterina Samutsevich

Produzione: Gogol’s Wives

Distribuzione: Blue Desk

Anno: 2013

Durata: 60′

Gilda Signoretti

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