Il film storico più bello, per noi di InGenere Cinema, deve ancora uscire in sala, in Italia, e inaugurerà il 2015. Stiamo parlando di The Imitation Game, del norvegese Morten Tyldum, nelle sale dal 1 gennaio 2015. Nella nostra recensione, qui, abbiamo elogiato il film, sottolineandone la grazia e la completezza tecnica, oltre che quella propriamente autoriale.
The Imitation Game, che racconta come l’intelligence militare Bletchley Park, durante la seconda guerra mondiale, sia riuscita a decifrare la macchina Enigma, tramite la quale i soldati tedeschi comunicavano i codici militari segreti. Grazie alla decifrazione del codice, i paesi della triplice intesa vinsero la guerra. The Imitation Game è un film intenso, dettagliato, struggente e molto ben strutturato. Entusiasmanti i ragionamenti matematici e logici di Alan Turing , la mente del gruppo dell’intelligence, e del suo gruppo. Il film è un viaggio intenso anche nella vita del matematico, che ha subìto profonde ingiustizie, anche per via della sua omosessualità. Meritevole della nomination all’Oscar per la migliore interpretazione Benedict Cumberbatch.
Il secondo miglior posto va a Monuments Men [qui], il quarto film di George Clooney. Uscito nei nostri cinema a febbraio, Monuments Men è un film molto vivace, pieno di humour e ben diretto.
Pur se non in maniera propriamente dettagliata, Monuments Men descrive le gesta eroiche compiute dalla sezione speciale americana affiliata all’esercito anglo-americano, la MFAA [Monuments Fine Arts and Archives Group], il cui compito è quello di recuperare e mettere in salvo le opere d’arte rubate dai nazisti ai paesi nemici, e il regista lo fa unendo azione, ritmo e brio.
Al terzo posto tra i migliori film storici, Hannah Arendt [qui la nostra recensione], che, purtroppo, ha avuto poca diffusione nelle nostre sale. Distribuito da Nexo Digital e Ripley’s Film, il film racconta gli anni che vanno dal 1961 al 1964, caratterizzati dal processo ad Adolf Eichmann, ufficiale delle SS, seguito attraverso la figura di Hannah Arendt, che seguì tutte le sedute del processo.
Incredibile l’interpretazione di Barbara Sukowa, in un ruolo difficile. Hannah Arendt è un film coraggioso, scritto molto bene. Si può riscontrare nello stile di scrittura dello script una certa didascalicità, che appesantisce a tratti, ma che è necessaria per capire il pensiero politico e filosofico di una delle filosofe più intelligenti e acute a livello mondiale.
Passiamo ai peggiori film storici. Il peggiore film storico del 2014 è Noah, di Darren Aronofsky, un film epico-biblico sul patriarca Noè, che sfiora il ridicolo. A parte l’eccessiva durata, il film si caratterizza da ridicoli effetti speciali e da lunghe sequenze che sfiorano il trash.
Come non pensare all’abbigliamento di Noè, in jeans per tutto il film, al cane con le squame, o alle lotte da pugilato. Insomma, un film carente e ridicolo.
Al secondo posto Pompei, di Paul W. S. Anderson, un peplum dedicato alla distruzione di Pompei,in seguito all’eruzione del Vesuvio, avvenuta nel 79 d. C., un titolo molto commerciale e scontato, seppur godibile.
Infine, al terzo posto, Anita B., di Roberto Faenza, un film sul faticoso ritorno alla normalità, al termine della seconda guerra mondiale, visto attraverso gli occhi di una ragazza che, dopo la terribile esperienza del lager, viene ospitata dalla zia Monika, per intraprendere un nuovo cammino di vita, con ancora sulle spalle tutti i traumi della vita precedente. Anita B. sembra più una fiction per la tv che un film per il cinema, mieloso ed enfatico. Peccato, perché il soggetto si presentava interessante ed emotivamente coinvolgente.
Gilda Signoretti