Secondo spin-off della serie Marvel dedicata agli X-Men, Wolverine – L’immortale riporta il focus su Logan, mutante dagli artigli di adamantio, trasportandolo in una location esotica: Tokyo.
Progetto dalla difficile vita produttiva, Wolverine – L’immortale, pensato in forma embrionale già nel 2009, avrebbe dovuto portare la firma di Darren Aronofsky [The wrestler], ma a causa del brusco stop alla riprese dovuto al terremoto e al maremoto del 2011, slittò di mano in mano, per arrivare a Mangold.
Di quello che avrebbe dovuto essere originariamente, quindi, nulla potremo sapere, a livello registico e stilistico, ma quel che è certo è che la produzione aveva sin da subito voluto testare un piano “altro”, continuando a puntare su Wolverine senza, però, regalare un sequel all’X-Men le origini – Wolverine.
Per fare questo lo script rielabora il concept di una miniserie a lui dedicata, firmata da Chris Claremont e illustrata da Frank Miller.
L’incipit è da manuale: Seconda Guerra Mondiale. In un campo di prigionia, a Nagasaki, i soldati giapponesi tentano di fuggire il più lontano possibile, per sfuggire all’imminente bombardamento, preannunciato dall’avvicinarsi di alcuni aerei militari nemici.
Rapito da un ultimo barlume di buonsenso, Yashida, uno dei soldati, libera i prigionieri di guerra rinchiusi dentro un capanno e, per ultimo, Logan, tenuto in isolamento all’interno di un pozzo.
Poco prima che l’atomica raggiunga il suolo, però, quest’ultimo riesce a trascinare il soldato all’interno della sua prigione sotterranea, salvandogli la vita.
Dopo un salto temporale, Yashida [Hal Yamanouchi], divenuto il più grande e ricco magnate dell’industria tecnologica giapponese e ora in punto di morte, invia Yukio [Rila Fukishima], una giovane veggente guerriera cresciuta da lui come una figlia, a cercare il suo salvatore. Ma dietro la volontà di porgere un ultimo saluto a chi gli aveva donato una seconda vita, si nascondono fini molto meno nobili, che riguardano la forte proprietà rigenerativa dei tessuti del corpo del mutante.
C’è chi in cinecomix si accontenta di vedere il super-eroe di turno incarnarsi nel suo avatar hollywoodiano e osservarlo mentre fa a cazzotti con una o più delle sue nemesi.
E c’è chi, pure in un film tratto da una serie a fumetti, s’aspetta di ritrovare un qualche guizzo vitale, un piglio di personalità e stile, se non originalità.
Chi scrive si schiera nel secondo gruppo [ma non sta certo a moralizzare contro chi popola la sponda opposta]. Wolverine – L’immortale è un film che funziona, sia dal punto di vista degli effetti speciali, che da quello coreografico delle parti più action [molto concentrate nel secondo blocco, ma che anche durante il primo regalano punte di alta tensione, nella lotta sul treno-proiettile tra Wolverine e i sicari yakuza], anche se punta su una ancora una volta inutile visione 3D.
Ma la scintilla dell’innamoramento non scatta. Perché?
Vuoi per il troncarsi immediato della parte che maggiormente riusciva a creare un ponte comunicativo con il pubblico [l’incipit storiografico], vuoi perché dal punto di vista estetico-autoriale, la trasferta in Oriente, che pure avrebbe potuto diventare la chiave di volta dell’episodio, è solo minimamente sfruttata, con inserti [pochi] esotici all’interno di un film dall’economia e dall’apparenza del tutto occidentale.
Gli stessi personaggi comprimari non arrivano mai a brillare di luce propria, ma sembrano accendersi solo nei pochi momenti in cui riescono a rifletter quella dell’astro-Wolverine: oltre a Yukio, la principessa da salvare Mariko [Tao Okamoto] e la terza e poco sfruttata mutante dell’episodio, Viper [Svetlana Khodchenkova].
Il film pecca anche nell’eccessiva lunghezza, che porta ad una immatura dilatazione della seconda parte, quasi esclusivamente action, che non giova allo schema drammaturgico, né all’attenzione dello spettatore.
Esperimento, in parte, non riuscito!
Luca Ruocco
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WOLVERINE – L’IMMORTALE
Regia: James Mangold
Con: Hugh Jackman, Will Yun Lee, Svetlana Khodchenkova, Hiroyuki Sanada, Hal Yamanouchi
Uscita in sala in Italia: giovedì 25 luglio 2013
Sceneggiatura: Chistopher McQuarrie, Mark Bomback, Scott Frank
Produzione: Marvel, 20th Century Fox
Distribuzione: 20th Century Fox
Anno: 2013
Durata: 126’