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DIE HARD – UN BUON GIORNO PER MORIRE di John Moore

un-buon-giorno-per-morire-locandina-280x424Che cosa non si fa per un figlio? È quello che si chiede il poliziotto americano John McClane nel quinto capitolo della saga [iniziata e inaugurata nel 1988 da John McTiernan] di Die Hard, intitolata Un buongiorno per morire e diretta da John Moore [Omen – Il presagio, 2006].

Sì, perché questa volta il povero, si fa per dire, McClane [interpretato, ovviamente, da Bruce Willis] è impegnato a cacciare dai guai suo figlio Jack [Jai Courtney] che, arrestato a Mosca, rischia l’ergastolo, se non peggio. Tra padre e figlio non corre buon sangue da un po’ di tempo, e infatti i due non si sentono e non si vedono da qualche anno.

Ma i figli, si sa, ai genitori nascondono molti guai, e Jack non è da meno. Ha infatti nascosto a suo padre di essere una spia della Cia, motivo per cui è stato arrestato e processato.

Ma questo è solo l’inizio. McClane non dovrà tenere fuori dai guai solo suo figlio, ma anche Komarov [Sabastian Koch], un criminale ora pentito, arrestato dalla polizia russa per essere stato responsabile della catastrofe nucleare a Chernobyl.

Da buon film d’azione, Die Hard – Un buongiorno per morire, parte subito col botto, senza perdersi in chiacchiere. Vediamo subito McClane improvvisare con malumore un viaggio per Mosca, aspettandosi solo grane, e poi, dopo qualche gustosa scena all’insegna dello humour, come quella in cui è ingabbiato nel traffico di Mosca, ecco pronte per noi macchine e camion pronte a saltare in aria, con tanto di poveri malcapitati sbalzati via, palazzi distrutti, azioni spericolate, corse, fughe, inseguimenti e trappole. E poi, immancabile, l’ironia, che fa da spalla all’azione, i due assi vincenti di questa serie che non si prende mai sul serio. C’è anche un veloce spazio ai sentimenti, che vede il nostro poliziotto-supereroe far pace col figlio, al quale ha ancora da insegnare qualcosa, in termini di prontezza di riflessi.

cinema_11052040381396907919Die Hard – Un buongiorno per morire è piacevole, leggero, scontato sì, ma divertente. Film come Die Hard non si contraddistinguono per una elaborata o originale sceneggiatura, che in questo quinto capitolo è di Skip Woods [X-Men. Le origini: Wolverine di Gavin Hood, 2009] e Jason Keller [Biancaneve di Tarsem Singh, 2012], che fa solo da contorno, e, se questo può essere un neo, non influisce più di tanto sul risultato.

Dunque, chi conosce la serie, ne è fan e la attende, saprà riconoscere il leit-motive che accompagnava anche i precedenti capitoli della serie, ai quali questo nuovo episodio aggiunge pressoché poco.

Gilda Signoretti

DIE HARD – UN BUON GIORNO PER MORIRE

2.5 Teschi

Regia: John Moore

Con: Bruce Willis, Jai Courtney, Sabastian Koch

Uscita in sala in Italia: giovedì 14 febbrai0 2013

Sceneggiatura: Skip Woods, Jason Keller

Produzione:  Dune Entertainment, Twentieth Century Fox Film Corporation, Origo Film Group

Distribuzione: 20th Century Fox

Anno: 2013

Durata: 97’

InGenere Cinema

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