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Doc. 33 e End Roll: due found footage indie da FilmArt Pictures

doc.33Nel 1994 tre studenti filmakers scompaiono nei boschi del Maryland, durante le riprese di un documentario. Quattro anni dopo quattro ragazzi italiani si avventurano per motivi affini sulle Alpi Austriache. Come annunciano i titoli in testa al film, e come tradizione del found footage vuole,i loro corpi non saranno mai ritrovati, ma il materiale da loro girato sarà rinvenuto e analizzato dalle autorità.

Che con The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair [1999], gli esordienti Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez avessero aperto una strada che avrebbe condizionato buona parte del cinema indipendente a venire, è ormai la più assodata verità.

Il found footage nell’arco di poco più di dieci anni diventa un Genere a  sé stante, usato dagli autori per unire trasversalmente varie branche del cinema fantastico: la più positiva qualità riconosciutagli dai giovani filmakers è, ovviamente, quella di permettere di creare storie pregne di senso di realtà, nonostante i budget veramente esigui, proprio grazie all’uso diegetico di videocamera e video-operatori.

E proprio all’apripista del Genere guarda dritto negli occhi il Doc. 33 di Giacomo Gabrielli, e vorrebbe costituirne una sorta di sequel apocrifo.

Il giovane regista “abbandona” i suoi quattro filmakers [Veronica Delmarco, Carla Vargiu, Diego Cavada, Jacopo Bellante] all’interno di una situazione davvero simile a quella de Il mistero della strega di Blair, da cui il regista asporta alcune delle scene culto [chi può dimenticare il giovane cercatore in piedi a fissare un angolo della stanza buia, ripreso di spalle? Di certo non lo ha dimenticato Gabrielli]: il centro del documentario dei quattro è un ex orfanotrofio costruito in mezzo alle foreste austriache e ormai abbandonato, dove pare ci sia un forte attività spiritica. Inutile dire che le loro brame da ghostbusters saranno ampiamente accontentate.

L’indole da The Blair Witch Project d’un tratto prende anche pieghe molto simili a quelle del più contemporaneo Paranormal activity [Oren Peli, 2007], titolo da cui deriva direttamente l’altro titolo FilmArt Pictures, di cui parliamo di seguito.

In breve, il lavoro fatto in Doc. 33 risulta poco incisivo innanzitutto perché non riesce a distaccarsi dal titolo ispiratore, che riprende in ogni punto, dimostrandosi un puro esperimento emulativo. Ma il film diGabrielli presenta anche lacune strutturali, che non gli regalano il ritmo fluido e trascinante che rappresenta una delle poche via di salvezza per un found footage che si rispetti. A questo si aggiunge l’uso di attori comprimari decisamente fuori parte.

END_ROLL1Altro giro, altra corsa. Non sazio del primo esperimento Gabrielli, stavolta supportato da Daniele Misischia [ne parliamo qui] sia alla regia che alla sceneggiatura, da vita ad un secondo real movie: End Roll, nato dal cortometraggio 2.58 E.R.,che i due registi realizzano per un contest indetto da Filmauro proprio in occasione dell’uscita in sala del film di Peli, e che si concretizza ai loro occhi come possibile futuro lungometraggio.

Le protagoniste sono Laura e Marta,due coinquiline. Laura, la più giovane, compra una telecamera e inizia a documentare, per gioco, la vita delle due, mentre Marta, la più matura, subisce i continui scherzi dell’amica. Un giorno Laura, curiosando nei cassetti dell’amica, scopre una collezione di amuleti e libri di esoterismo. Questa scoperta, oltre a marcare in maniera definitiva i conflitti che già aleggiavano tra le due, risveglia un’entità che comincia a manifestarsi nella casa.

Il mondo dell’indie è sempre una sorpresa: mentre il Paranormal activity di Peli offriva molti meno spunti narrativi, quindi una storia decisamente meno sviluppata e più “da cortometraggio” rispetto a The Blair Witch Project, nel caso di questi due lungometraggi, il discorso è praticamente rivoltato.

End Roll risulta molto più intrigante ed emozionale, sia per il target dei protagonisti della vicenda, per lo meno di poco spostati da quelli della pellicola d’ispirazione, sia per le capacità attoriali degli interpreti, molto più credibili [se si perdonano alcune parti troppo impostate, come frasi utilizzate o a livello di performance].

Il problema di End Roll però, è quello [ereditato proprio dal film di Peli] di dare spazio alle prime manifestazioni spiritiche davvero troppo tardi [anche se le bambole che iniziano a muoversi a causa di forze invisibili son sempre belle visioni] e di evolvere troppo lentamente [intorno ai 40 dei 72’].

In entrambi i casi, comunque, non si può parlare di “sorprese”: il territorio del found footage è angusto e troppo trafficato, e i casi unici si contano davvero sulle dita di una mano. Forse anche monca del mignolo e dell’anulare.

Luca Ruocco

 

DOC. 33

Regia: Giacomo Gabrielli

Con: Veronica Delmarco, Carla Vargiu, Diego Cavada, Jacopo Bellante

Sceneggiatura: Giacomo Gabrielli

Produzione: FilmArt Pictures

Distribuzione: /

Anno: 2011

Durata: 63’

Trailer:

 

END ROLL

Regia: Giacomo Gabrielli, Daniele Misischia

Con: Giada Caruso, Suzy Suarez, GhilaManor, Luca Panzeri

Sceneggiatura:Giacomo Gabrielli, Daniele Misischia

Produzione: FilmArt Pictures

Distribuzione:/

Anno: 2011

Durata: 72’

Trailer:

InGenere Cinema

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