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[I CORTI – PACCHETTO VIOLA] di AAVV

Pathos_-_ManifestoDistribuzione Indipendente è una nuova realtà distributiva italiana, fondata nel 2011 da Giovanni Costantino, Alessandra Sciamanna e Daniele Silipo, nata col più che nobile scopo di tentare di dare la giusta rilevanza distributiva a corti e lungometraggi indie e lowbudget, accompagnandoli nello spesso difficile percorso che li divide dal pubblico di fruitori.

Distribuzione Indipendente tenta tenacemente di contrastare il silenzio delle sale ufficiali con un passaggio alternativo a quello dei multisala, puntando su un circuito fatto di cineclub, cinecircoli, cinema d’essai e associazioni culturali. E nel compiere questo duro e importante lavoro [importante maggiormente perché operante in un Paese come il nostro], Distribuzione Indipendente non disdegna il Genere, anzi, e dopo il Bloodline [2010] di Edo Tagliavini, distribuito lo scorso dicembre, raggruppa all’interno del Pacchetto Viola tre cortometraggi di Genere [che viaggiano tra l’horror, il thriller e lo sci-fi]: Pathos [2009], di Dennis Cabella, Marcello Ercole e Fabio Prati; Ultracorpo [2011] di Michele Pastrello; e La città nel cielo [2009] di Giacomo Cimini.

Si comincia con Pathos, a nostro parere il più riuscito dei tre cortometraggi: una storia sci-fi, firmata da Cabella, Ercole e Prati, curatori anche della sceneggiatura, assieme a Giorgio Viaro, tanto semplice quanto ben compiuta.

Ultracorpo_-_manifestoIl pianeta Terra si è definitivamente spento: gas tossici, piogge acide, un’eccessiva produzione di rifiuti ed il surriscaldamento, ne hanno fatto un luogo morto, non più adatto agli esseri viventi. Ma un misto di istinto di sopravvivenza e smodato senso degli affari, portano alla nascita di Pathos Omega, un programma di mantenimento in vita di uomini nati e cresciuti nell’eterno controllo di spietati Grandi Fratelli, che ne comandano il sostentamento [tramite un tubo neurale innestato nel cranio oramai nudo sin dalla nascita] e il corretto funzionamento dei cinque sensi.

La vita di ogni uomo si svolge all’interno di una stanza meccanizzata, sotto il continuo bombardamento di spot pubblicitari, e il correlato uso delle tante carte di credito in possesso da ogni individuo, che permettono il pagamento in real time di saldi insoluti, per continuare ad essere padrone di questo o quel senso vitale. Ma quella in cui sono ingabbiati gli ultimi uomini, può ancora essere definita vita?

Cabella, Ercole e Prati ci mostrano lo stralcio di una di queste “realtà”, una giornata cominciata con l’immagine di una farfalla, un sogno estraneo del protagonista [avevamo tralasciato il fatto che i nuovi reggenti riescono a controllare anche i momenti onirici delle creature in gabbia], uno di quelli non permessi, che subito causa la momentanea sospensione di alcuni sensi, e lo fa scivolare in una serie di incidenti domestici di questa assurda giornata di un probabile futuro. Ironia amara, di quella buona. Ottimi gli effetti digitali che creano la realtà virtuale, ad opera del gruppo Illusion [anche produttori del corto]. Bella performance dell’attore protagonista [lo stesso Fabio Prati].

Del corto di Michele Pastrello, Ultracorpo, ve ne avevamo già parlato la scorsa estate, in occasione del Fantafestival [qui la recensione]. Di certo si tratta di un cortometraggio ben girato e strutturalmente sopra la media, anche se, modesto parere, si legge troppo sovraccarico di significanti piazzati in maniera palesemente volontaria. Stessa impressione ci aveva fatto anche il precedente corto del regista, 32, e anche in quel caso la struttura troppo appesantita minava la buona creazione dell’atmosfera [da horror/sci-fi, in questo caso].

Lo spaccato di realtà che ci presenta Pastrello, ci porta in una delle tante città-prigione, dove il freddo dell’ambiente esterno ha talmente congelato l’animo dei suoi abitanti da averne inibito gli animi, il senso stesso d’umanità.

All’interno di questa spenta realtà, Umberto [Diego Pagotto] finge di vivere, tra l’impossibilità di relazionarsi seriamente con una donna, l’illusione di una rivalsa machista fatta di palestra e prostituzione, e un lavoro instabile da idraulico.

Un giorno, Umberto si vede costretto ad accettare un lavoro in un quartiere popolare. Anche se profondamente indeciso [si vocifera che l’inquilino dell’appartamento bisognoso di un idraulico sia omosessuale], la mancanza di soldi lo costringe a recarsi sul posto.

ManifestoPastrello costruisce un oscuro cortometraggio sui temi “scomodi” dell’omosessualità e dell’omofobia, travestendolo da horror/sci-fi; facendosi ben supportare dalla grammatica del Genere, per sciogliere il nodo fondamentale del suo Ultracorpo, per penetrare organicamente, cronemberghianamente, nel suo tema.

Ultracorpo altro non è se non un manifesto sulla [contro la] xenofobia, manifesto in cui “l’altro” è necessariamente visto come un nemico solo perché vive. Perché rappresenta una vita “altra” dalla nostra, un “altro corpo”.

A chiudere questo Pacchetto Viola ci pensa La città nel cielo, di Giacomo Cimini, ancora fantascienza, stavolta macchiata da un senso del grottesco non indifferente e più che piacevole.

Alla fine del XXI secolo, le città sono state abbandonate. In un ambiente da film post-atomico, il giovane Quinto [Massimo Triggiani] è in certa di un rifugio nella Città nel cielo, unico posto dove poter fuggire dal suo padrone, che lo cerca per ucciderlo. Durante la fuga, Quinto incappa nell’albergo gestito da Dora [Stefano Fresi], probabilmente un uomo travestito da donna, che per tutti passa tranquillamente come la padrona del locale e la madre di Nino [Taiyo Yamanouchi], addetto alla reception.

Rifugiatosi nel loro albergo, Quinto incontra anche Ai [Valentina Izumi], un androide-prostituta, unico essere che sembra possedere ancora un barlume di umanità.

Cimini e Leonardo Rizzi [alla sceneggiatura] dimostrano di saper ben amalgamare i toni della commedia a quelli della fantascienza e, grazie ad una buona realizzazione tecnica, l’esperimento può dirsi più che riuscito.

Strano a dirsi, anche in questo sci-fi, come nel primo racconto in Pacchetto Viola, il desiderio di fuga da un freddo mondo del futuro è rappresentato in un farfalla, lì quella sognata dal protagonista di Pathos, qui quella che osserva incantata Ai, appoggiata al vetro della finestra.

Belle casualità. [I Corti – Pacchetto Viola] sono in distribuzione dal 24 febbraio 2012.

Luca Ruocco

 

PATHOS

Regia: Dennis Cabella, Marcello Ercole, Fabio Prati

Con: Fabio Prati, Grant Mountjoy, Daniele Gatti

Sceneggiatura: Dennis Cabella, Marcello Ercole, Fabio Prati, Giorgio Viaro

Produzione: Illusion

Distribuzione: Distribuzione Indipendente

Anno: 2009

Durata: 17’

Trailer:

 

 

ULTRACORPO

Regia: Michele Pastrello

Con: Diego Pagotto, Felice C. Ferrara

Sceneggiatura: Michele Pastrello

Produzione: Michele Pastrello

Distribuzione: Distribuzione Indipendente

Anno: 2010

Durata: 29’

 

LA CITTA’ NEL CIELO

Regia: Giacomo Cimini

Con: Valentina Izumi, Massimo Triggiani, Stefano Fresi

Sceneggiatura: Kerry O’Brien

Produzione: Giacomo Cimini, Kerry O’Brien, Gareth Munden

Distribuzione: Distribuzione Indipendente

Anno: 2009

Durata: 27’

Trailer:

InGenere Cinema

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