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THE HUNTER di Rafi Pitts

the_hunter1Dallo scorso dicembre è finalmente disponibile in DVD, distribuito da Fandango, il capolavoro dell’iraniano Rafi Pitts [It’s winter, del 2005], Shekarchi, meglio conosciuto per noi europei come The hunter, 2010.

Si tratta di un brillante thriller, avvinto da fosche tinte primitive, sofferente e ossessionato.

Ali Alavi [Rafi Pitts], marito di Sara [Mitra Hajjar] e padre di una bambina di sei anni, Saba [Saba Yaghoobi] è appena uscito dal carcere. Riesce a trovare un lavoro presso un’industria di automobili, come custode notturno. Ha un carattere molto riservato, parla poco e, quando si rapporta con i suoi colleghi, lo fa per dar fastidio o per denunciare un’ingiustizia. Ama la caccia, il suo passatempo preferito, dirigendosi tutte le mattina presso la foresta, a nord della città di Teheran, ma soprattutto ama la sua famiglia, con la quale, però, ha poco tempo. Un giorno la polizia lo informa di una disgrazia: sua moglie, durante uno scontro tra manifestanti e polizia, è stata uccisa, ma non si conoscono i dettagli dell’accaduto. Sua figlia, che certamente era insieme alla madre, è sparita, e per nulla utile sarà recarsi all’istituto minorile, dove Alì spera di ritrovarla.

L’indifferenza della polizia, e le violente rappresaglie che vive la città, contagiano anche Alì che, nel pieno della disperazione, prende il fucile e, da una collina, spara alla macchina della polizia che passa, uccidendo due poliziotti. Ed ecco che la fuga ha inizio. A rintracciarlo saranno un agente di polizia [Alì Nicksaulat] e un soldato [Hassan Galenoi]. I due, però, non conoscono la foresta come Alì, e perdono l’orientamento. In attesa di rinforzi, trascorreranno lì l’intera notte. Il freddo si fa sentire, e così i tre si rintanano in un vecchio casolare abbandonato. Il soldato, però, non è violento come il suo capo, anzi, mostra delle premure nei confronti di Alì, impedendo al suo superiore di ucciderlo. Trattato però come uno schiavo dallo stesso, che lo obbliga a cercare legna e aiuti, tornerà, in piena notte, questa volta per vendicarsi.

the_hunter2Rafi Pitts non solo veste i panni di regista, ma è anche attore protagonista e sceneggiatore. Questo triplice ruolo gli ha permesso di dare al film una sua forte personalità, senza contaminazioni di sorta. La peculiarità del film sta non solo nella esclusività della storia, dura e vera, ma anche nella suggestiva e seducente fotografia [di Mohammad Davudi], impreziosita certamente dalla superba foresta, libera e contemporaneamente prigioniera nei pressi di Teheran. Le musiche seguono generi diversi, perché alternano il rock dei Radiohead e le musiche sinfoniche di Arvo Pärt, mentre il montaggio [di Hassan Hassandoost] sembra seguire da un lato la frenesia della fuga di Alì e della corsa dei due poliziotti, dall’altro, invece, rispecchia la personalità del protagonista, perché si adagia su ritmi lenti, piuttosto intriganti. The hunter è un film concreto, denso di realismo, nel quale l’inquietudine, la solitudine e la disperazione sono le tre caratteristiche principali del protagonista, impersonato magistralmente da Pitts, il cui viso spigoloso e scarno ben rappresenta il personaggio da lui scritto, perché sembra accentuarne il dolore. Alì mostra senza troppa imbarazzo la sua chiusura e rigidità, tanto da non riuscire a dire neanche due parole ai poliziotti. Alì non è un vinto, ma un lottatore che, a differenza di altri, studia bene le sue mosse, in cui a volte è preda a volte predatore, ed è molto riflessivo. Il finale sorprende, come d’altronde l’intero film, davvero un’ottima prova per Pitt, che, tra l’altro, ha rischiato, traendone beneficio, servendosi di soli attori non professionisti.

Gilda Signoretti

 

Regia: Rafi Pitts

Con: Rafi Pitts, Alì Nicksaulat, Hassan Galenoi

Durata: 88’

Formato: 16/9 – 1,85:1

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1 – Farsi Dolby Digital 2.0

Distribuzione: Fandango [www.fandango.it]

Extra: Trailer

InGenere Cinema

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