Era il 2007 quando, con grande sorpresa dell’esordiente regista israeliano Oren Peli, Paranormal Activity, film indipendente, sbancò i botteghini, diventando il caso cinematografico più acclamato degli ultimi anni. All’esiguo costo del budget, quindi, corrispose un incasso elevato, che fece di Peli uno dei giovani registi più invidiati al mondo.
L’euforia riscossa dal primo, portò alla nascita del secondo capitolo, del 2010, diretto daTod Williams [The Adventures of Sebastian Cole, del 1998, The door in the floor, 2004], e prodotto da Peli. Si scelse di non andare avanti con la narrazione, ma di esaminare le ombre che avvolgono il passato di Katie [Katie Featherston], e indagare sul rapporto con sua sorella Kristi [Sprague Grayden], sposata e madre di un bambino, Ali, che, da quando è venuto al mondo, pare sia legato ad uno strana attività cinetica.
Il capitolo 3, prodotto sempre da Peli, che ha da pochi giorni esordito nelle sale italiane e americane [in Italia sta riscuotendo una buona accoglienza, mentre in America sta sbancando nuovamente il botteghino, ed infatti è primo in classifica], si avvale della compresenza alla regia di due registi: Ariel Schulman e Henry Joost, reduci da Catfish, apprezzato film-documentario, risalente allo scorso anno, dedicato ai social network e ai suoi membri.
Dopo il trailer diffuso in rete dallo scorso Luglio, dal sapore accattivante, la curiosità era molta. Anche in questo caso si tratta di una premessa, del 2, pur se giunta tardi, un altro prequel, insomma.
Si va, infatti, a ritroso nel tempo, per giungere al 1988 [in realtà la scenografia non ci riporta a quegli anni, e non ce ne saremmo accorti, se non ci fosse stato indicato in sovrimpressione], anno in cui Katie [Chloe Csengery]e Kristi [Jessica Tyler Brown], ancora bambine [Featherston e Grayden appaiono solo all’inizio del film], vivono insieme con la madre, Julie [Lauren Bittner], e il suo nuovo compagno Dennis [Christopher Nicholas Smith].
Disturbato dai continui rumori che si avvertono in casa, e spaventato dalla strana personalità di Kristi, che trascorre gran parte del suo tempo col suo amico immaginario, l’uomo decide di fissare telecamere in ogni stanza. Lo scopo è quello, la mattina seguente, di osservare le registrazioni, e fare luce sul mistero. Le prime registrazioni cominciano a dare le prime soddisfazioni: una strana ombra sembra offuscare l’immagine, e strane percezioni si avvertono di notte.
La situazione si complica quando Kristi, nel pieno della notte, comincerà a svegliarsi per parlare col suo amico immaginario, gironzolando per la stanza. Il rapporto tra lei e il fantasma è molto stretto, e basato su una serie di segreti che non può rivelare a nessuno. Pian piano anche Katie viene attratta da questo mondo paranormale, e allora il mistero si infittisce.
L’uso della telecamera a mano, sempre in movimento, e la scelta di una fotografia interna che dispensa luci offuscate e bui profondi, centellinando pochi momenti di luce, contraddistinguono anche questo terzo capitolo. Di nuovo, in verità, non c’è nulla. Peccato che non ci sia attrazione nella psiche malata delle due sorelle, la cui personalità è sfuggente e lontana, e che invece sarebbe stato accattivante analizzare[nel capitolo due, ad esempio, il rapporto tra il neonato e il paranormale attirava per la scelta di riprenderlo spesso mentre guardava un angolo della stanza, sorridendo o piangendo per la presenza di un’entità che solo lui poteva percepire]. Eppure questo terzo capitolo sembrava partire bene, rispetto ai primi due capitoli, superiori a questo ma molto più lenti [il due prende una scossa nella seconda parte, ravvedendosi]. L’azione ha i suoi momenti di protagonismo fin da subito, ma non eccelle, rimanendo sulla stessa onda dei primi due. E la responsabilità,paradossalmente, sta proprio in questa scelta. I dispetti infantili del fantasma, poi subentrati in vendette, non appena Kristi lo rinnega come amico, non vanno in crescendo, e si torna sempre sulle stesse sfaccettature: corpi trascinati all’indietro per i piedi, rumori ad alta frequenza sonora, oggetti che cadono. Ad essi si aggiungono solo due belle sequenze, che vedono Kristi tirata sul soffitto per i capelli, e l’inserimento del fantasma nel letto di Katie, come se volesse contagiarla col suo male.
Gilda Signoretti
Regia: Ariel Schulman, Henry Joost
Con: Chloe Csengery, Jessica Tyler Brown, Lauren Bittner, Christopher Nicholas Smith
Uscita in sala in Italia: venerdì 21 Ottobre 2011
Sceneggiatura: Christophr B. Landon, Oren Peli
Produzione: Blumhouse Productions, Paramount Pictures
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2011
Durata: 84’