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RATS – NOTTI DI TERRORE di Bruno Mattei

Rats – notti di terrore [1984] è scritto e sceneggiato da Bruno Mattei, Claudio Fragasso e Hervé Piccioni. Dirige Mattei con il consueto pseudonimo di Vincent Dawn. Fotografia di Franco Delli Colli. Interpreti: Richard Raimond, Janna Ryann, Alex McBride, Richard Cross, Anna Gisell Glass, Chocolat [Marcello Garofalo] e Gianni Franco.

Mattei e Fragasso partono con l’idea assurda di fare un film sui morti viventi con i topi al posto degli zombi. I protagonisti sono cavie bianche da laboratorio spolverate di cenere e immerse nell’olio. Tutto questo viene girato alla De Paolis usando il set in disfacimento di C’era una volta in America. La pellicola fu un successo, sia in Italia che all’estero.

Il film è una contaminazione tra horror e postatomico, girato in ottimi scenari che nelle prime sequenze mostrano una Terra desertica e popolata da iguane. La scenografia è ben ricostruita in teatri di posa ed è la cosa migliore di un film che gode di un’ottima ambientazione fantascientifica.

 

Siamo in un mondo del futuro, distrutto da una guerra nucleare avvenuta nel 2015. I sopravvissuti si dividono tra chi vive in confortevoli città sotterranee e i “nuovi primitivi”, che abitano alla luce del sole. Il film si svolge nell’anno 225 dopo la bomba e racconta le avventure di una banda di “nuovi primitivi” che raggiunge le rovine di un villaggio misterioso. Ci sono molti cadaveri dilaniati, ma gli avventurieri decidono di stabilirsi nella cittadina dopo avere scoperto parecchi viveri, una serra con piante da frutto e un serbatoio d’acqua potabile.

La notte seguente migliaia di topi resi grossi e famelici dalle radiazioni si scaglieranno all’attacco, pronti a dilaniarli uno per uno. Il seguito rispetta i meccanismi narrativi dei film

di zombi e delle pellicole apocalittiche. Abbiamo il classico assedio di un gruppo di

 

Abbiamo i limiti tipici dei lavori di Mattei: recitazione pessima, clima trasandato, sceneggiatura illogica, ritmo lento ed effettacci truculenti. Rats ha un fascino insolito, gode di un bel colpo di scena finale e di alcune sequenze rimaste nell’immaginario collettivo. Ricordiamo i topi che escono dalla bocca dei morti e che fanno esplodere carcasse umane dopo averle massacrate dall’interno. Il segno distintivo del regista è sempre presente perché gli effetti truculenti sono eccessivi in questo che è senza dubbio il film più famoso e di maggior successo di Mattei.persone, questa volta massacrate da famelici topi assassini scacciati dal sottosuolo che rivendicano la proprietà del mondo in superficie. Il finale è la cosa più originale. [SPOILER] Arrivano delle persone dal sottosuolo che indossano tute

gialle e maschere antigas, uccidono i topi con abbondanti dosi di veleno e salvano due sopravvissuti. L’orrore è in agguato nell’ultima sequenza, quando il capo del gruppo si toglie la maschera e mostra un volto da gigantesco topo che cammina eretto su due zampe.

Gordiano Lupi

InGenere Cinema

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