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KILLING BIRDS di Claudio Lattanzi

Un gruppo di giovani ricercatori universitari parte per una spedizione col fine di raccogliere prove video e fotografiche riguardo l’esistenza allo stato brado di una specie ornitologica dichiarata estinta: il picchio dal becco d’avorio.

Arrivati sul posto, i giovani studiosi si troveranno invischiati dentro a un’oscura storia di sangue, che affonda le sue radici in un passato non troppo lontano, quando, all’interno della stessa abitazione che ora ospita i ricercatori, il dottor Brown [Robert Vaughn], di ritorno dalla guerra del Vietnam, si macchiò le mani col sangue della moglie fedifraga, del suo giovane amante, e con quello di due vicini di casa, casuali testimoni oculari degli omicidi, prima di perdere la vista a causa dell’attacco di alcuni degli uccelli rapaci che lo stesso Brown allevava nella veranda della sua villa, e nel bosco limitrofo.

Uccelli rapaci che danno il titolo al film di Claudio Lattanzi: Killing Birds [1988], entrato a far parte [forse fuori luogo] della saga italiana dedicata ai morti viventi, col titolo apocrifo di Zombi 5.

 

Nel film di Lattanzi, a dire il vero, i morti viventi ci sono, ma non si tratta prettamente di zombi o, per lo meno, il tema della “ritornanza” è trattato in modo davvero sui generis.

Killing Birds, prodotto dalla Filmirage di Joe D’Amato, nasce col chiaro intento di far incontrare gli Uccelli di Alfred Hitchcok con gli Zombi di George A. Romero. L’idea del produttore viene raccolta al volo da Lattanzi che inizia a sviluppare un soggetto [The obsolete gate], che sarebbe poi diventato il Paganini Horror di Luigi Cozzi [1989]. Lo sceneggiatore Daniele Stroppa utilizzerà lo stesso scheletro narrativo per stendere, affiancato dal giovane regista, la storia di Artigli [poi diventato Killing Birds]: l’orrore di due anime in pena, morti tornati in vita per vendicare la propria morte violenta, anime che infestano a malincuore, e con estrema malvagità, i luoghi della propria dipartita e che inizieranno a decimare i malcapitati giovani avventori.

 

Ma, forse, c’è qualcosa che lega il gruppo di ricercatori ai due vendicativi morti viventi. Qualcosa o qualcuno…

Il film di Claudio Lattanzi per molti versi riesce a rivalutare il filone in cui è stato abusivamente iscritto, perché, innanzitutto, propone un modo “altro” di raccontare la figura del risorto [per certi versi molto più affine ad una ghost story, che a uno zombi movie]; i morti viventi di Killing Birds non uccidono per cibarsi di carne umana, ma per placare un insaziabile furia omicida, causata dall’oppressivo bisogno di vendetta.

Importante è anche la figura degli uccelli, ossessivamente presenti, che si allaccia direttamente alla tradizione degli animali psicopompi, traghettatori di anime tra questo e l’altro modo: gli omicidi sono sempre preavvisati dagli urli acuti dei rapaci, e non è un caso che Brown sia stato punito, per la sua furia omicida, proprio da un’aquila, e che i giovani finiscano nelle grinfie dei morti viventi proprio mentre viaggiavano alla ricerca di un volatile quasi inesistente.

 

Molto pacati gli effetti di trucco dei due ritornanti [interpretati dallo stesso regista], mentre eclatanti quelli dimostrativi della forza d’oltretomba [uno zombi riesce a sfondare la parete della casa che, curiosità delle curiosità, è la stessa che Lucio Fulci utilizzò per il film …E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà. Una casa che, insomma, non ha mai ispirato storie tranquille…].

Killing Birds è edito, in versione restaurata, da CG Home Video, nell’autunnale raccolta zombesca targata CineKult.

Tra i contenuti speciali, le interviste a Lattanzi e d’Amato contenute nel video-documento Uccelli Rapaci e il cortometraggio La vita è già finita?, dello stesso regista, oltre al trailer, alla galleria fotografica e al pdf del soggetto del film.

Luca Ruocco

Regia: Claudio Lattanzi

Con: Lara Wendel, Robert Vaughn, Timothy W. Watts

Durata: 88’

Formato: 4:3 – 1.33:1

Audio: Italiano Dolby Digita 2.0

Distribuzione: CG Home Video – CineKult

Extra: Uccelli Rapaci, Soggetto “Artigli”, Cortometraggio “La vita è già finita?”, Backstage cortometraggio, Trailer e Galleria foto

InGenere Cinema

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